Le modalità di prevenzione e trattamento, l’approccio chirurgico, le nuove tecnologie emergenti nel trauma al centro del convegno promosso dalla UOC di Chirurgia d’Urgenza del Policlinico Gemelli. A conclusione, una simulazione per testare alcuni strumenti di soccorso a cui il Progetto “NO-FEAR” ha voluto dare visibilità in ragione del loro carattere innovativo. Un confronto sulle problematiche organizzative dell’emergenza-urgenza e sulle maggiori novità riguardanti la gestione dei traumi è al centro del convegno “Trauma Oggi” in programma domani, giovedì 21 novembre, presso l’Aula Brasca della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS (dalle ore 8.30 alle 17.30). A fare il punto medici dell’urgenza, chirurghi del trauma, radiologi interventisti, chirurghi ortopedici, chirurghi generali, vascolari e plastici, anestesisti, e tutti gli specialisti coinvolti nel trattamento di questa patologia multi-organica.
Il convegno, giunto alla X edizione e promosso dalla UOC di Chirurgia d’Urgenza diretta dal professor Gabriele Sganga, docente di Clinica chirurgica all’Università Cattolica, campus di Roma, manterrà il suo carattere di innovazione. Vedrà protagonisti relatori tra i maggiori esperti nel trattamento della patologia traumatica e darà spazio anche al ruolo fondamentale degli infermieri per i quali è prevista una sessione dedicata.
Non solo teoria. A conclusione dei lavori del convegno Trauma Oggi, alle ore 19.00, verrà svolta un’esercitazione che simulerà l’arrivo di sei vittime con possibile contaminazione radiologica presso l’area antistante l’Aula 1 del Polo Universitario Giovanni XXIII dell’Università Cattolica e il conseguente soccorso da parte degli operatori autorizzati. L’esercitazione impiegherà oltre ai pazienti simulati e gli operatori, l’uso di ambulanze, barelle e strumentazione (reale e riprodotta) per il soccorso. L’obiettivo dell’esercitazione è di testare alcuni degli strumenti di soccorso a cui il Progetto “NO-FEAR” ha voluto dare visibilità in ragione del loro carattere innovativo.
“NO-FEAR” è un progetto finanziato nell’ambito del Programma Quadro Horizon 2020 promosso dalla Commissione Europea. Il Progetto si pone l’obiettivo di creare una rete consolidata di professionisti europei nell’ambito del primo soccorso e dell’emergenza che vede coinvolte aziende, organizzazioni, enti no profit ed esperti provenienti da tutta Europa. L’Università Cattolica è partner del Progetto “NO-FEAR” che vede come referente il professor Daniele Gui.
“Il Trauma è ancora rappresentato da un numero crescente di vittime molto spesso giovani e mantiene ancora livelli di mortalità e disabilità inaccettabili e proprio per questo la patologia traumatica viene definita ‘l’epidemia negletta dell’età moderna’” anticipa il professor Sganga, presidente del convegno. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), gli incidenti sono, ogni anno, la causa di morte di più di 5 milioni di persone in tutto il mondo. Il 9% circa della mortalità globale è, infatti, attribuibile agli infortuni, quasi 1,7 volte il numero di vittime causate da AIDS, tubercolosi e malaria messe insieme. Sempre secondo le stime OMS, ogni anno, in tutto il mondo sono 1,25 milioni le persone che muoiono a causa di un incidente stradale e circa 50 milioni quelle che rimangono ferite.
In Italia per quanto concerne i traumi della strada, nel 2018, si sono verificati 175.791 incidenti con lesioni a persone. Il numero dei morti, entro il 30° giorno, è stato di 3.283, mentre i feriti ammontano a 249.175. I più recenti dati statistici indicano che i traumi causati da incidenti stradali interessano per il 77% l’apparato locomotore; quelli che portano a morte sono per il 68 % traumi dell’addome e del torace, e per il 35% lesioni del cranio.
“Negli ultimi anni – afferma Sganga – abbiamo assistito a tante e diversificate innovazioni nel trattamento dei traumi, che hanno portato notevole beneficio ai pazienti. Chi si occupa di trauma, lavora in un campo dinamico dove la multidisciplinarità, l’approccio chirurgico a 360 gradi e l’introduzione di nuove tecnologie sono fondamentali”. Il convegno sarà anche l’occasione per fare il punto sui dati epidemiologici della patologia traumatica in Italia, per confrontarsi sulle modalità di prevenzione e trattamento della stessa e sulle ultime novità emergenti in questo campo.
Tra queste vanno sottolineate alcune novità culturali quali quella della “Acute Care Surgery” che prevede la cura a tutto punto del paziente traumatizzato, la “Rescue Surgery”, chirurgia estrema per casi molto complessi e il “Damage Control Surgery”, basato sulla concezione di effettuare i trattamenti chirurgici indispensabili e salva-vita in attesa delle migliori condizioni del paziente. Durante il convegno saranno affrontati importanti argomenti come l’approccio laparoscopico alle urgenze traumatiche con il fine di apportare soluzioni personalizzate nel trattamento della patologia traumatica. Anche la sepsi rappresenterà un argomento cardine del programma del convegno, considerato il ruolo che essa rappresenta negli interventi in urgenza in termini di gravità, complessità, dispendiosità e ancora elevata mortalità.
“L’obiettivo nei prossimi anni di tutte le figure coinvolte nel trattamento della patologia traumatica – prosegue Sganga – è quello di migliorare la standardizzazione dei vari tipi di interventi (dalla diagnostica, alla rianimazione e stabilizzazione, ai vari tipi di interventi necessari nelle varie discipline chirurgiche) e di implementare la prevenzione delle complicanze, ottimizzando, con approccio multidisciplinare, la sopravvivenza e la qualità di vita di questi giovani pazienti”.
“Per fare ciò è necessaria una forte collaborazione tra tutte le figure dell’ospedale che quotidianamente affrontano e condividono questa patologia, e la X edizione del convegno “Trauma Oggi” vuole essere una occasione per facilitare tale confronto professionale” conclude Sganga.
Moderatori del convegno i professori della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica Domenico D’Ugo, Sergio Alfieri, Mariano Pennisi, Massimo Antonelli, Giulio Maccauro, Maurizio Foco, della Sapienza Università di Roma, Piero Chirletti e Andrea Mingoli, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana-Pisa Massimo Chiarugi, e del Policlinico Umberto I- Roma Sergio Ribaldi.