Il sole torna a fare capolino sul litorale e tutti possono “ammirare” e immortalare i risultati dell’azione erosiva dell’ultima mareggiata. Sull’arenile di Nicotera Marina le barche dei pescatori sono ammassate a ridosso del muro che delimita il lungomare, un gommone risucchiato dalle onde giace a pochi metri dalla battigia, mentre dal fosso San Giovanni, andando verso Sud, la spiaggia va assottigliandosi sino a ridursi a pochi metri di larghezza in prossimità della foce del Mesima. Ma il problema non è solo quello della sabbia che i marosi si portano via, ma anche tutto quello che resta sulla spiaggia. L’arenile antistante l’abitato di Marina è ricoperto di rifiuti di ogni genere; davanti al lido “Medameo” la sabbia è sparita per lasciare il posto a montagne di scogli di ogni dimensione, tronchi d’albero e altro materiale. Tutta “roba” che, probabilmente, il forte maestrale ha rosicchiato al tratto di litorale della “Preicciola” e alla foce del torrente “Britto”. Uno spettacolo sconfortante che, puntualmente, ripropone il tema dell’erosione costiera, ma non solo quello.
Lo sporco che ha invaso il litorale lascia intuire che sui fondali marini giacciono carcasse di elettrodomestici, pneumatici, lamiere, interi tronchi d’albero; tutti elementi scaricati nei fiumi, trascinati a mare dalle correnti fluviali e dal mare ributtati a riva e restituiti all’insensibilità dell’uomo. Un circolo vizioso che non s’arresta. Sbaglia l’uomo; sbaglia chi dovrebbe vigilare per evitare ogni forma di aggressione ambientale, sbagliano la politica e gli enti competenti che da decenni sottovalutano la situazione. Può succedere così che l’arenile di Nicotera Marina diventi ricettacolo di immondizie e che la vita dei pescatori si trasformi in qualcosa di sempre più precario e disagevole. Può succedere, come in effetti sta succedendo, che il lungomare di Joppolo rischi di essere inghiottito quanto prima dal mare in costante e progressiva fase di avanzamento. L’ultima mareggiata ha lasciato il segno. Ancora una tempesta violenta come l’ultima e la chiusura del lungomare al traffico disposta sabato scorso dal Comune anziché qualcosa di provvisorio diventerà definitiva.
<L’avanzata del mare – sostengono in piena sintonia Mico Lo Bruno e Giovanni Vecchio “sentinelle” in servizio perenne – ormai è inarrestabile. In assenza di interventi immediati potremmo trovarci di fronte a guai seri>. Indice, naturalmente, puntato contro i ritardi accumulati dalla Regione nell’attuazione dei contenuti del decreto n.355/2017 col quale erano stati stanziati 65 milioni per fronteggiare le situazioni più critiche provocate dall’erosione. Tra i comuni individuati c’è anche Nicotera che, assieme a Joppolo e Ricadi, potrà godere, quando la politica si sveglierà, di un finanziamento complessivo pari a 3,5 milioni di euro, mentre 5 milioni saranno spesi tra Tropea e Pizzo. Dopo tre anni non s’è mossa foglia. Intanto, il litorale sprofonda, gli arenili si assottigliano, mentre disagi e rischi aumentano.
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