Anni di proteste, di allarmi, di lotte non sono serviti a nulla. L’agonia del lungomare è cominciata. Le recenti mareggiate abbattutesi sul litorale hanno, infatti, aggredito i cinque chilometri di costa devastando scogliera, strada, alberi. Il Comune è corso ai ripari chiudendo al traffico i tratti di strada pericolanti. A valutare l’entità dei danni saranno i tecnici della protezione civile il cui arrivo in paese è previsto entro fine settimana. Lo spettacolo che si offrirà ai loro occhi non sarà esaltante anche perché già si parla della necessità di spendere alcuni milioni di euro per ripristinare l’agibilità dei luoghi ed evitare rischi per l’incolumità di cittadini e sportivi che, comunque, non perdono l’abitudine di fare attività fisica lungo la strada che costeggia il mare. La situazione è estremamente delicata in località “Conchiglia”. Qui le onde si sono scagliate con tutta la loro violenza contro un muro in cemento armato lungo un centinaio di metri e realizzato a sostegno della strada scardinandolo dalle fondamenta. Le lesioni dell’asfalto lasciano intuire che la struttura ha perso aderenza e la prossima mareggiata potrebbe già trascinare in acqua ogni cosa. Come se non bastasse, a poca distanza, una trentina di metri di marciapiedi è crollato finendo negli scogli con tutta la ringhiera. Stessa sorte appare inevitabilmente riservata ad un altro centinaio di metri di marciapiedi in prosecuzione del tratto crollato.
Forse sarebbe il caso di chiudere l’intera zona anche al transito dei pedoni che con troppa imprudenza si muovono lungo il tratto di strada soggetta a possibili cedimenti. Ma i danni non riguardano solo l’area della pineta. L’intera fascia litoranea che dalla “Zagara” arriva sino alla località “Torre” offre lo spettacolo triste di decine di alberi “scivolati” nella scogliera o, comunque, con le radici ormai esposte al sole e prossime a seccare. Decenni di lavori, di cure e di risorse sprecate per l’incapacità di realizzare delle opere di protezione nonostante la disponibilità delle risorse finanziarie. Storia lunga questa e che appare inutile rivangare anche perché ancora oggi per il litorale che da Nicotera corre sino a Ricadi ci sono 3,5 milioni stanziati dalla Regione nel 2017 per combattere l’erosione e che giacciono ancora inutilizzati al pari degli altri 62 milioni destinati al resto della costa calabrese. Il sindaco Carmelo Mazza nei giorni scorsi ha chiesto lo stato di calamità naturale, ma nessuno pone troppe speranze nella sensibilità di enti e istituzioni. Basta sottolineare il fatto che, a diciotto mesi dall’alluvione che ha spazzato via il ponte sul torrente “Agnone”, lungomare lato Sud, nulla è stato fatto per ricostruirlo nonostante la disponibilità dei fondi. Non resta che aspettare il sopralluogo della protezione civile per valutarne gli esiti.
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