Il “caso elicottero” entra in Tribunale. Nella mattinata di ieri, infatti, davanti ai giudici del Riesame sono state discusse le istanze presentate da Carmelo Ciampa, responsabile dell’area tecnica del Comune, e Gregorio Milidoni, comandante facente funzioni della polizia municipale. Istanze entrambe mirate ad ottenere il dissequestro dei beni presi in carico dai Carabinieri della Compagnia di Tropea, comandata dal capitano Francesco Manzone, nel corso delle perquisizioni personali e domiciliari effettuate la mattina dello scorso 25 settembre e convalidate con decreto del giorno successivo. Il Tribunale ha rigettato l’istanza presentata da Carmelo Ciampa, difeso dall’avv. Olga Durante del Foro di Vibo, mentre s’è riservato nel caso di Gregorio Milidoni, difeso dall’avv. Francesco Salvatore Campisi pure del Foro di Vibo. Il verdetto riguardante il responsabile dell’area tecnica ha deluso le aspettative tanto dell’interessato che del suo legale di fiducia determinato a ricorrere in Cassazione perchè <per noi non si configura – sostiene – alcuna ipotesi di reato d’abuso d’ufficio in quanto non esiste il reato>. All’ing. Ciampa, a conclusione della perquisizione domiciliare avvenuta nella sua abitazione di Vibo, erano stati sequestrati tre smartphone di marche diverse, nonché quattro periferiche di archiviazione Usb e un case pc.
I militari dell’Arma visitavano anche l’ufficio tecnico dove veniva rivenuto e sequestrato un altro case pc. Quasi tutti strumenti di lavoro per la cui restituzione ci sarà da aspettare ancora un bel po’. Posizione di “stand bay”, invece, per il comandante Gregorio Melidoni. Il Tribunale s’è riservato di decidere e questo, tra l’altro, lascia supporre che ci sia qualche possibilità che il decreto di sequestro venga annullato. I Carabinieri tanto dall’abitazione del vigile che dal suo ufficio comunale sono andati via portandosi dietro cinque cellulari di varie marche, uno smartphone, cinque pen-drive Usb, tre case pc, un hard-disck, un pc portatile. La riserva da parte del Riesame lascerebbe, peraltro, intuire anche responsabilità di rilevanza diversa in un vicenda che di sicuro non porterà vantaggi né alla città né alle persone coinvolte. Al momento non si hanno notizie di altri ricorsi davanti al Riesame da parte delle altre persone indagate e interessate da decreti di perquisizione tra cui il sindaco Franco Pagano, lo sposo Antonio Gallone e il commerciante Salvatore Delfino. Al verificarsi dell’atterraggio del Robinson 44 di proprietà della Rotortech srl di San Prisco di Caserta, la Procura della Repubblica di Vibo aveva aperto un fascicolo e avviato indagini preliminari che si concludevano con l’invio dell’avviso di garanzia a sette persone. Successivamente, il caso finiva all’attenzione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri.