Arrivano in massa e di buon mattino per perfezionare le pratiche di esenzione ticket, ma i tempi per il disbrigo delle pratiche s’allungano e nei corridoi del poliambulatorio, ubicato nella struttura ospedaliera, si scatena l’inferno. Il caos e la rabbia la fanno da padroni. Non mancano i litigi e la tensione sale alle stelle. Grande caos anche all’esterno per l’insufficienza dei parcheggi. Alla base del prevedibile bailamme c’è l’avvio della campagna per il rinnovo dell’esenzione ticket per reddito senza prima aver predisposto una sia pur minima organizzazione del servizio. Peraltro, non viene tenuto in alcun conto il fatto che negli anni passati a far fronte alle esigenze dei cittadini residenti in un comprensorio con circa 24mila abitanti (Filandari, Rombiolo, San Calogero, Nicotera, Limbadi, Joppolo) c’erano ben quattro impiegati, mentre oggi ce n’è uno soltanto. Il dottor Raffaele Bava, responsabile del Distretto sanitario unico, si limita soltanto a far affiggere un avviso in base al quale gli uffici vengono obbligati a verificare sul Sistema tessera sanitaria la regolarità delle richieste e a non procedere al rilascio del tesserino qualora la posizione dell’utente non dovesse risultare in regola. Poi, succeda quel che succeda.
Non viene, infatti, inviato altro personale né viene impartita alcuna disposizione su come disciplinare il flusso degli utenti che arrivano da ogni angolo del comprensorio. Nei corridoi antistanti Ufficio esenzione ticket e Ufficio cure primarie, nel volgere di pochi minuti si forma un muro umano con tanti saluti alle raccomandazioni di usare le mascherine per arginare il rischio Covid. Da sottolineare che i presenti sono tutti in età avanzata e in parecchi faticano a stare in piedi per lungo tempo. Ma questo a chi sta dietro una comoda scrivania interessa ben poco anche se le pratiche di esenzione ticket fanno parte di quei livelli minimi assistenziali ancora una volta disumanamente calpestati. Nell’inferno del lunedì mattina, naturalmente, ci finiscono anche l’impiegata dell’Ufficio esenzione ticket e il dottor Mercurio Di Carlo, responsabile dell’Ufficio cure primarie, nonché referente del direttore Raffaele Bava per il territorio dell’ex distretto di Tropea. Per entrambi diventa complicato interrompere il lavoro per soddisfare una qualsiasi esigenza. Ad assaporare in pieno la tensione della mattinata è proprio Di Carlo. Ieri avrebbe dovuto lavorare dalle otto alle undici, ma non è stato così. Per non alimentare tensioni e per la professionalità che gli appartiene tira diritto sino alle quattordici quando torna a mettere testa fuori dall’ufficio. Il tentativo di andar via fallisce di fronte alle vibrate proteste dei tantissimi utenti ancora presenti nel corridoio. Alle 15,30, ormai al limite della resistenza, forza il cordone umano che gli si para davanti e se ne va senza nascondere il proprio malumore. Lunedì prossimo il suo ufficio rimarrà vuoto?