Zungri e Zunculi dinamiche insediative nell’area di Mesiano Vecchio e Briatico Vecchio

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Il lavoro di Eugenio Sorrentino edito da libritalia si basa sulla rielaborazione di dati editi e di fonti documentarie, sull’approfondimento e verifica di notizie attinte dalla memoria orale della comunità di Zungri, su mirati sopralluoghi effettuati sul territorio.
L’intento dell’autore è quello di contribuire a delineare le dinamiche abitative che dall’età romana all’età normanno-sveva hanno interessato l’area compresa tra Mesiano Vecchio e Briatico Vecchio, in cui ricade anche il territorio dell’attuale comune di Zungri. La conoscenza del periodo e dell’area in esame è condizionata purtroppo dalla carenza di fonti scritte e di testimonianze materiali. Per cui è consentito soltanto tracciarne le linee generali dei processi abitativi, desumendole dal più ampio contesto politico ed economico di cui questo territorio è stato teatro. È comunque possibile ritenere che ad orientare il popolamento e lo sfruttamento produttivo dell’area abbiano concorso convergenti esigenze del potere politico e della grande proprietà terriera. In questo scenario la nascita di numerosi villaggi rurali dell’altopiano del Poro emerge come effetto e prodotto di scelte politiche ed economiche che, di volta in volta e nel corso del tempo, conducono alle villae romane di Papaglionti e Macrone; alle Massae di Tropea e di Nicotera; al demanio bizantino; al monachesimo italo-greco e latino; allo Stato di Mesiano.
Il lavoro si occupa anche di tematiche legate all’insediamento rupestre degli Sbariati. A tal proposito, traendo spunto da notizie acquisite da persone realmente appartenenti alla famiglia zungrese degli Sbariati, esamina l’origine del toponimo (finora accostato a vicende il più delle volte fantasiose) e prospetta un’inedita e presumibilmente definitiva interpretazione del termine.
Avanza infine interessanti, e per alcuni aspetti sorprendenti, ipotesi sulla nascita e scomparsa del villaggio di Zunculi.
In sintesi, il lavoro ambisce a riempire di uomini e della loro storia la parte sommitale dell’altopiano del Poro. Per fornire alle comunità di Zungri e del Poro strumenti di conoscenza ed elementi utili a rinvigorire una comune storia e un’unica identità culturale, profondamente legate al territorio di appartenenza, alla sua religiosità, alle sue condizioni di vita, alle forme di organizzazione umana e sociale succedutesi nel tempo. Ma anche per dare il dovuto riconoscimento e risalto alla sua componente umile, formata da contadini e braccianti da intendere “non come un semplice numero iscritto in una rilevazione fiscale ma come corpo vivo e vitale di una società che, attraverso quel numero tutto da intrepretare e comprendere, ha lasciato traccia del suo passaggio”.

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