Strada provinciale 23: torna la paura per la caduta di alcuni massi, ma è tutto "sotto controllo" Strada provinciale 23: torna la paura per la caduta di alcuni massi, ma è tutto "sotto controllo"

Strada provinciale 23: torna la paura per la caduta di alcuni massi, ma è tutto “sotto controllo”

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Due massi, uno grande e l’altro di dimensioni molto più modeste, sono rotolati, nella mattinata di martedì, sulla strada provinciale 23, nel tratto Joppolo-Coccorino.

Il fatto ha innescato il malcontento tra chi quella strada la percorre quotidianamente, scatenando tanta rabbia in considerazione del fatto che l’arteria è stata riaperta al traffico, dopo circa 21 mesi di interdizione, lo scorso 29 luglio.

“Il disgaggio di quei due massi è stato da noi provocato – afferma il capo cantiere, Davide Poeta –, mentre lavoravamo. Abbiamo capito che erano pericolanti e, perciò, l’intervento si è reso necessario. Quindi, la loro caduta è stata controllata da noi che eravamo presenti e sicuri che in quel momento non passasse nessuno”.

Il tutto sarebbe stato risolto in pochi minuti con il veloce spostamento dei massi da parte degli operai, così da consentire a chi percorreva il tratto, il regolare transito. Sfortuna avrebbe voluto che passasse di lì qualche automobilista dal “click” facile che postando la foto sui social ha scatenato grande clamore, ma, soprattutto, disinformazione.

Intanto, prosegue, ininterrottamente, l’opera di messa in sicurezza del costone antistante la carreggiata avviata ad inizio giugno da Anas grazie ad un cantiere mobile che riduce, per brevi tratti, la strada. I lavori dovrebbero continuare fino a Natale e, forse, anche oltre. Nel frattempo una squadra di rocciatori avrebbe sganciato dal dorsale montuoso la maggior parte dei blocchi rocciosi in condizioni di maggiore criticità. L’elicottero ha completato il posizionamento delle reti paramassi sul costone avviando lo srotolamento delle stesse al fine di contenere i massi già esistenti.

E’ stata consolidata la parete in tre punti, “zona galleria”, “zona container” e “canalone” lato Coccorino, con reti e cavi d’acciaio. Adesso, dovranno essere alzate le reti paramassi “passive” che andranno a cingere circa 2 chilometri del costone, consolidando anche la zona da dove si presume sia caduto il masso nel 2017. Sarebbe questa la fase più importante dei lavori, in quanto le paramassi, fatte in acciaio, svolgono un ruolo fondamentale trasformandosi in un vero e proprio sacco così da raccogliere i massi cadenti.

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