Dialettando. Poesie in vernacolo calabrese di Vincenzo Leonardo Manuli

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Dialettando. Poesie in vernacolo calabrese di Vincenzo Leonardo Manuli, contiene  25 poesie in vernacolo calabrese, una serie di proverbi calabresi, un glossario e alcune parole antiche.

L’autore introduce le poesie in vernacolo lamentando la scomparsa di molte parole antiche, la perdita di memoria di parole che hanno una valore storico e antropologico, oltre letterario e filosofico.

Conclude il lavoro parlando dell’irto della poesia, quale terapia di liberazione e grido dell’uomo che nella propria lingua esprime il mondo di comunicare nella sordità dell’uomo attratto da sirene che confondono la sua esistenza.

Don Manuli   nell’introduzione all’opera afferma :<<Il  vernacolo calabrese,  è una lingua che sta scomparendo, così come costumi, storia, che hanno fatto la cultura.

Mi sono chiesto se la lingua calabrese può definirsi lingua o dialetto. L’Italia dei dialetti è una ricchezza, alcuni sono valorizzati, e perché non quello calabrese, dove si parlava greco, con influenze francesi, arabe, poi soppiantato dal latino.

Occorre conoscere la storia che ha portato alla scomparsa del dialetto, che ancora sopravvive, ma termini antichi e rari le nuove generazioni non li conoscono più>>.

Ancora Don Manuli aggiunge:<<Queste poesie con le rime, intendono raccontare anche in forma ironica il quotidiano, alcuni eventi che fanno parte della tradizione e della cultura calabrese, e alla fine ho voluto inserire anche alcune parole e proverbi, con un piccolo glossario per il lettore forestiero.

Il calabrese dovrebbe riscoprire molti tesori sepolti, scrittori, filosofi, storici, un patrimonio non valorizzato per diversi dinamismi in cui si è preferito, per scelte imposte dall’alto, studiare autori importanti, di grido e di fama, non meno di quelli calabresi, trascurando quelli locali, un impoverimento che si può definire uno sradicamento del calabrese.

Esistono associazioni e volontari che cercano di recuperare lo svantaggio difficile dopo che a scuola non abbiamo avuto la possibilità di soffermarci e studiare autori calabresi, non hanno avuto la stessa fortuna dei loro colleghi sparsi in Italia. Il tentativo è encomiabile, ma senza amore e passione, equivale come una imposizione.

Il mio tentativo in questa raccolta è di custodire la memoria, di stimolare il lettore a ricercare e approfondire, di interessarsi e di innamorarsi dei tesori nascosti.>>

Infine don Manuli conclude:<<Spero che il lettore, un amico che mi ha dato fiducia, possa trovare in questo piccolo libro spunti per conoscere la lingua calabrese, perché se il calabrese va parlato, allora puoi entrare in confidenza e in intimità e si può capire cosa si vuol dire>>.

Un libro che tutti i calabresi dovrebbero leggere, in particolare i giovani, perché se non  si conosce bene il passato, non si può vivere bene il presente, né proiettarsi nel futuro.

Vincenzo Leonardo Manuli è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Ha conseguito la laurea in Economia Bancaria, Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina nel 1999. Ha ottenuto il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Salesiana a Roma nel 2018. È prete dal 2007, saggista, scrittore, poeta, giornalista pubblicista, speaker radiofonico, autore di diversi articoli e di rubriche culturali.

Ha pubblicato Chiesa, giovani e ‘ndrangheta in Calabria (Cosenza, 2018); La follia del sorriso (Cosenza, 2019); Giovani e lotta alla ‘ndrangheta (Cosenza, 2019); La malaerba dell’oleandro dentro gli spazi calabresi (Cosenza, 2020); Elogio dell’umorismo (Cosenza, 2021); U’ zi’ monacu (Cosenza, 2021); Feritoie di cielo (Cosenza, 2022). Altre pubblicazioni: ‘Ndrangheta, questione teologica ed ecclesiale (Reggio Calabria, 2018); L’Agnello e il Pastore (Reggio Calabria, 2019); Il culto della Madonna della Montagna (Reggio Calabria 2020); Un frate cappuccino, parroco e missionario (2019); Segno di contraddizione. Don Peppe Diana e il coraggio della parola (2020); Miryam, la Madre di Gesù (Cosenza, 2020); Giuseppe di Nazareth. I volti della tenerezza (Cosenza, 2021); Padre Pino Puglisi il prete abusivo (Polistena, 2023); Amo una Calabria Pensante (Independently published, 2023), Dialettando, poesie in vernacolo calabrese (Independently published, 2024).

Si è occupato di pastorale giovanile, coltiva interesse nel mondo della comunicazione, la radio, la web tv, appassionato di antropologia culturale, alla ricerca di scrittori calabresi che hanno raccontato la Calabria. È ideatore e curatore di rubriche di intrattenimento culturale e sociale, cura un blog, ed è parroco di una piccola comunità in provincia di Reggio Calabria.

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