Inviata dal consigliere comunale Guido Ventrice, a prefetto e Stazione dei Carabinieri, formale denuncia attestante il mancato rilascio, dallo scorso dicembre a tutt’oggi, della Carta di identità elettronica (Cie) da parte degli uffici del Comune.
“Tanti sono stati i cittadini che, nella qualità di consigliere comunale, hanno ritenuto opportuno rappresentarmi le loro rimostranze riguardo un’ulteriore deficienza che si manifesta presso gli uffici comunali joppolesi. Si apprende, appunto, che il Comune di Joppolo non rilascia, ai cittadini che ne abbiano fatto richiesta, la Carta di identità Elettronica. Sono gli stessi cittadini che testimoniano come, sempre presso gli uffici comunali, vengano indirizzati presso le vicine sedi comunali di Spilinga e Nicotera al fine di poter ottenere l’importante ed indispensabile documento. Come se Joppolo, d’un tratto, si fosse trasformato in una delegazione comunale di altri Enti ma che, comunque, non riesce minimamente ad assolvere le proprie funzioni e garantire i minimi ed indispensabili servizi alla popolazione. La carta di identità elettronica rappresenta il principale e indispensabile documento per molte attività del quotidiano di ogni cittadino. Oltre alla sua utilità come documento di viaggio è ampiamente impiegato durante le operazioni di identificazione, in ambito sanitario o per i servizi postali e bancari. Ad altri cittadini, invece, è stato indicato di procedere con il pagamento dell’apposito bollettino per il rilascio della CIE, per poi essere indirizzati altrove e scoprire che per l’ottenimento del documento avrebbero dovuto effettuare nuovamente il pagamento in favore dell’Ente emittente. Oltre il danno la beffa, quindi. Il mancato rilascio in un contesto territoriale come il nostro, dove la maggior parte dei residenti è in età avanzata e dove la sede municipale si trova lontana dalle frazioni Coccorino e Caroniti, rappresenta un ulteriore disservizio senza eguali. Così come stanno le cose si palesa ancora una volta l’inefficienza della macchina burocratica e amministrativa comunale che non riesce ad adempiere alle benché minime esigenze della cittadinanza in termini di servizi offerti. Un ambito, quello dei servizi al cittadino, che, oramai, fa acqua da tutte le parti”.
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