Per evitare di legittimare un confronto politico con il sindaco uscente e la sua disastrosa giunta, tutti i partiti presenti nel territorio FDI, LEGA, FI, UDC, IV, PSI, PD e le numerose Associazioni e movimenti politico-culturali che compongono la variegata Società civile nicoterese hanno rifiutato, in maniera compatta, di partecipare alle elezioni comunali con le proprie liste, lasciando isolato Marasco & C. per i danni arrecati alla città, colpevole di aver lacerato il tessuto sociale creando un clima di invivibilità e di emergenza democratica, spesso denunciato e verbalizzato dalle opposizioni nelle opportune sedi dei vari Consigli comunali in questi ultimi 5 anni.
Il fallimento che ha prodotto l’affondamento di Marasco e dell’intera sua ciurma nella mala gestione, ha raggiunto il culmine del loro conclamato degrado attraverso l’offesa ricevuta, suo tramite, dalla città intera, per l’onta della nomina, da parte del prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco, della Commissione di accesso agli atti per la verifica di irregolarità e di condizionamento mafioso, con il conseguente invio al Ministero degli Interni e al Consiglio dei ministri della relazione finale per la probabile richiesta dello scioglimento dell’Amministrazione comunale che, a breve, potrebbe essere notificato tramite decreto ministeriale.
Marasco ha presentato la sua lista monca composta da 9 candidati, senza raggiungere il numero previsto dalla legge di 12 candidati, a dimostrazione della profonda spaccatura con i cittadini che hanno rifiutato di candidarsi con lui nella sua lista, aderendo alla scelta di nessuna altra lista da presentare per non incorrere al sicuro scioglimento anche dopo le prossime elezioni, imputabile solo e sempre alla sua esclusiva colpa. Cittadini che hanno condiviso la scelta dei partiti e della Società civile di non prestare il fianco nel concorrere in questa inquinata competizione elettorale compromessa dall’imminente scioglimento.
Essendo prevedibile lo scioglimento del Comune per irregolarità e inquinamento mafioso, la lista unica verrà sottoposta alla duplice condizione di dover superare il quorum del 40% e di dover raggiungere il 50% dei voti di preferenza validi.
Ad esempio, se a Nicotera i votanti iscritti nelle liste elettorali saranno 5000, di questi, dovranno andare a votare almeno 2000 persone ed esprimere almeno 1000 preferenze alla lista.
Quindi chi non volesse favorire questa unica lista dovrà rifiutare la scheda comunale e chiedere solo la scheda per il voto alle europee, oppure non andare affatto a votare.
Chi suggerisce che è possibile andare a votare mettendo nell’urna la scheda bianca o nulla delle comunali, è in mala fede perché queste schede contribuiranno a formare il quorum di 2000 voti, favorendo l’unica lista a superare il primo scoglio.
Ecco perché tra la gente, i partiti e la società civile sta prevalendo l’indicazione, anche sui social, dell’orientamento di votare chiedendo al seggio la sola consegna della scheda delle europee, rifiutando quella delle comunali.
Cosa accadrebbe se l’unica lista dovesse superare sia il quorum che le preferenze, risultando eletta? Vista la probabilità che venga sciolta l’amministrazione comunale per infiltrazione mafiosa, l’elezione verrebbe annullata anche dopo le prossime elezioni, inviando a Nicotera, in concomitanza con il decreto del Consiglio dei ministri, una Terna commissariale che gestirà il Comune per 18 mesi.
Invece cosa accederebbe se si verificasse la possibilità che non venisse sciolta l’Amministrazione comunale? In tale caso si verificherebbero due possibilità.
La prima: se si superasse le soglia del quorum e del minimo di preferenze, vedremmo Marasco rieletto, ma con l’alta probabilità che verrebbe immediatamente dichiarato incompatibile per via del contenzioso amministrativo che si innescherebbe dal 3 giugno, allo scadere dei 90 giorni dall’ordinanza notificata per l’abuso edilizio alla sua abitazione, creandosi un conflitto di interessi tra l’eletto e l’Ente comunale, che la legge vieta.
La seconda: se non si dovesse raggiungere il quorum di 2000 votanti Marasco perderebbe l’elezione e verrebbe subito nominato un Commissario prefettizio per gestire l’ordinaria amministrazione per pochi mesi, giusto il tempo utile per poter indire nuove elezioni. In tal caso scenderebbero in campo i partiti e la Società civile rendendo democraticamente accettabile il confronto elettorale per la nuova competizione, dando uno sbocco politico e di credibilità al futuro di Nicotera con la scesa in campo del meglio del meglio della Società civile, quella che oggi si sente tradita dalla delega che aveva conferito nel mandato precedente, in tutta buona fede, alla fallimentare giunta Marasco.
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