San Calogero. L’amministrazione Maruca si fregia per non sue opere. Consiglio comunale acceso

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Davvero animata la seduta del consiglio comunale del 29 luglio dove, pur a ranghi ridotti per l’assenza dei consiglieri Ventrici e Talladira, la minoranza, ed in particolare il consigliere Varone, ha rintuzzato a più riprese il Sindaco Maruca su tante vicende che interessano la popolazione. Il punto cardine era il Bilancio, ovvero l’approvazione delle sue voci di assestamento e la presa d’atto del consiglio del rientro, quale delegato al bilancio, dell’ex assessore Castagna, il quale si è detto disponibile a collaborare con la maggioranza, “per responsabilità morale” poiché i suoi impegni lavorativi sono diminuiti. A fronte del benvenuto di Calabria, che ha utilizzato parole di apprezzamento, il rientro ha suscitato più di una critica da parte di Varone che, richiamando le responsabilità morali rivendicate dal novello delegato, ha manifestato perplessità visto che già quando era assessore Castagna costava alle casse del comune circa 8 mila euro l’anno, oltre all’indennità, quale rimborso al suo datore di lavoro per via del tempo che lo stesso passava in comune piuttosto che recarsi nella sede della società di cui è dipendente. L’invito è stato chiaro, “ben venga la nomina, ma tanto non dovrà riaprire l’emorragia dei costi, visto che il consigliere ha richiamato la sua dedizione ai principi morali che prima aveva dimenticato”.

Inoltre, a detta di Varone, per parlare o collaborare con gli uffici non serve alcuna delega, oltre al fatto che il tempo che Castagna ha dedicato al comune non ha apportato alcun visibile miglioramento alla situazione tributaria, anzi i cittadini sono stati messi sotto torchio dalle iniziate del settore di sua competenza e da uno spudorato modus operandi dell’amministrazione, con ciò richiamando le riscossioni coattive oggi affidate ad una società esterna che minaccia espropriazioni. Già in precedenza questa “aggressività” fiscale era stata contestata dalla minoranza in merito all’installazione di una postazione di controllo targhe a Piana delle querce che ha comportato una spesa di oltre 100.000 euro e che colpisce ogni giorno ignari passanti, al solo evidente scopo di fare cassa. A detta della minoranza “una amministrazione che rievoca l’atteggiamento del feudatario che andava a colpire in modo spropositato ed arrogante i suoi sudditi e poi sperperava le risorse”.

Ironicamente Varone ha ringraziato la giunta, orfana delle deleghe che più danno responsabilità, ovvero bilancio e lavori pubblici, oggi attribuite a membri esterni che operano senza doversi assumere le responsabilità connesse. Una sorta di monito che di sicuro non mancherà di sollevare qualche mugugno interno, visto che statutariamente ad assumere le responsabilità per le decisioni è la giunta, qui chiamata invece ad avallare iniziative provenienti dall’esterno.

Discutendo di bilancio poi, Varone ha avuto l’opportunità di censurare le deficienze di un’amministrazione ormai giunta al capolinea, interessata solo agli incarichi ed assente dal territorio, elencando una serie di problematiche (acqua, strade, sanità, servizi nel sociale, ecc..), nonché ricordando agli amministratori come finora il loro lavoro è stato solo quello di tagliare i nastri di opere ereditate, cioè pensate, progettate, finanziate e appaltate negli anni dall’amministrazione Brosio ed alcune anche prima, su tutte Casa della Cultura, Asilo nido, raccolta acque bianche, fogne, e tanto altro. L’amministrazione attuale sembra solamente dedita ad attribuire incarichi a costi esorbitanti, in primis Fosso Scalone, dove sono stati spesi milioni di euro senza alcun vantaggio visibile, se non per i tecnici incaricati ed i finanziamenti ottenuti, piuttosto che per realizzare opere, sono stati consumati per ri-progettare nuove opere per avere finanziamenti che di sicuro serviranno ad altre progettazioni. A conferma di quanto sostenuto, Varone ha richiamato ad esempio la vicenda del campo sportivo dove, evidenziando l’efficienza di alcuni comuni vicini, tra cui Mileto, che, “con solo circa 20.000 euro di cofinanziamento e senza l’accensione di nessun mutuo aggiuntivo, è riuscito ad ottenere un finanziamento che gli ha permesso di fare i lavori aggirando anche l’ostacolo dell’aumento prezzi grazie al lavoro del tecnico incaricato della progettazione”.

Varone ha rimarcato che San Calogero, con cinque tecnici incaricati, non è riuscita a fare altrettanto, se non tramite l’accensione di un ulteriore mutuo di 110.000 euro, pratica dell’accensione dei mutui molto “cara” a questa amministrazione, pratica che, si ricordi, è stata la causa principale del dissesto economico, unita alla catastrofe dell’”affaire Natura”, in quanto i debiti prima o poi dovranno essere pagati. Fortemente censurata anche la mancata partecipazione degli amministratori alla manifestazione con cui l’associazione di volontariato “Il Faro di San Calogero”, alla presenza delle maggiori figure sanitarie provinciali, ha donato due defibrillatori alla cittadinanza. Ebbene “né il sindaco, né il neo assessore alla sanità, o alcuno della maggioranza, hanno voluto partecipare, malgrado formalmente invitati, con ciò denotando totale disinteresse a quanto accade nel paese”.

Da tanto si è scatenata la stizzita reazione del sindaco Maruca: “noi siamo l’amministrazione del fare, abbiamo sbloccato i cavilli sulle vicende richiamate, tra cui Natura, dissesto, campi di calcetto, casa della cultura”, additando l’amministrazione Brosio come “sciagurata”. A placare gli animi è intervenuto quindi il Presidente Paglianiti che, richiamando la sua onestà intellettuale, ha riconosciuto come le vicende richiamate siano state il frutto di percorsi lunghi e farraginosi, alcuni dei quali intrapresi nei primi anni del 2000 in cui, comunque, un grande merito va riconosciuto alla amministrazione Brosio, con ciò chiudendo ogni polemica, visto che i toni stavano diventando accesi, specie da parte del sindaco il quale ha alla fine preannunciato la sua ricandidatura alle elezioni comunali del 2025: “ci vediamo in campagna elettorale”.

Sulla vicenda “Natura” ed il conseguente dissesto, poi, a fronte dei proclami e del richiamo a responsabilità erariali da parte di Maruca, Varone gli ha rammentato che dovrebbe ricordare i meriti dell’amministrazione Brosio che ha permesso di avere il portafoglio pieno e quindi la disponibilità economica a chiuderla. Inoltre gli ha chiesto di evitare di imputare responsabilità erariali visto che quella amministrazione ha dato solo seguito ad una sentenza di Cassazione che diceva “demolisci, restituisci e paga per gli anni di occupazione abusiva”.

Tutti punti sono stati votati col solo voto della maggioranza e col voto contrario della minoranza.

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