Prima di tutto i fatti.
Con provvedimento n. 13 dell’1 marzo 2024, il responsabile dell’Area tecnica del comune di Nicotera ha ordinato al sindaco pro tempore Giuseppe Marasco “di procedere alle demolizione delle opere abusivamente realizzate nel termine perentorio di novanta giorni”. Tali opere, da quanto si legge dall’ordinanza, riguardano parti consistenti della casa di abitazione del sindaco stesso.
In data 8 e 9 giugno u.s. si sono svolte le nuove elezioni amministrative, che hanno visto la riconferma del sindaco uscente, a seguito di presentazione della sua sola lista “Rinascita nicoterese”. Nel corso della sua prima seduta, il Consiglio ha deliberato la convalida di tutti e nove i consiglieri comunali, sindaco compreso, dichiarando che non esistono cause di ineleggibilità. Il primo cittadino, oltre a non aver ottemperato all’ordinanza di demolizione delle opere abusive entro i novanta giorni utili, avrebbe presentato, allo scadere di essi, la domanda di sanatoria; l’ assenza di risposta entro il decorso 2 agosto u.s., costituirebbe “silenzio rigetto”.
In tale situazione il sindaco in carica diventerebbe di fatto ineleggibile a causa del contenzioso che si verrebbe a instaurare con la sua stessa amministrazione, a nulla rilevando a tal fine la delibera di eleggibilità di cui sopra.
Alla luce di quanto sopra, riteniamo opportuno e necessario, per l’interesse pubblico che è scaturito da questa vicenda, rivolgere al sindaco Marasco le seguenti domande:
- Signor sindaco, non pensa che la sua posizione apicale nel nostro comune, comportando un alto livello di responsabilità e trasparenza, esiga il dovere da parte sua di comunicare ai suoi amministrati come intende affrontare questa delicata questione, che tanta preoccupazione ha fatto nascere all’interno della comunità nicoterese?
- Può fornire dettagli sulla natura delle violazioni che hanno portato all’ordinanza di demolizione, condividendo con i cittadini e le cittadine i documenti e le comunicazioni ufficiali relative a questa vicenda al fine di garantire la massima trasparenza?
- Può fornire ai suoi amministrati un aggiornamento sulla vicenda stessa? In mancanza dell’intervento di demolizione, ha presentato domanda di sanatoria edilizia? In quest’ultimo caso, l’istanza ha avuto esito favorevole o vi è stato un diniego da parte dell’ufficio ricevente?
- In caso di esito negativo della sanatoria, le appare chiaro che il contenzioso che ne scaturirebbe con la sua stessa amministrazione, la renderebbe di fatto ineleggibile?
- Dal momento che al punto 5) dell’ordinanza si dichiara che il fabbricato di sua proprietà, contrariamente a quanto riportato negli elaborati progettuali e nei documenti catastali, è composto da due abitazioni autonome e non da un’unica unità, vuole chiarire se ha ottemperato nel tempo agli obblighi tributari (IMU, TARI ecc.) nei confronti del suo comune?
- In caso negativo, è altresì consapevole che ciò costituirebbe un’ulteriore causa di ineleggibilità?
- Intende permanere nella sua carica anche in caso di ineleggibilità conclamata? E, in tal caso, come ci si potrebbe fidare di un sindaco che non rispetta le leggi che è chiamato a far rispettare? Non minerebbe tutto ciò la fiducia nelle istituzioni e nella democrazia stessa? Non contrasterebbe ciò con il giuramento da lei prestato al momento del suo insediamento: di essere fedele alla costituzione ed alle sue leggi? E di svolgere “con disciplina ed onore” le sue funzioni? (art. 54).
- E sempre nel caso di ineleggibilità, non pensa che un suo passo indietro, prima che intervengano organi superiori a farglielo fare, sarebbe anche una scelta etica e morale, in un tempo in cui più forte è la necessità di dimostrare che la legge è uguale per tutti e che un sindaco non è “più uguale” degli altri?
Confidiamo nelle sue risposte.
Nicotera, 5 agosto 2024 Antonio D’Agostino – ex Capogruppo di Movi@Vento
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