Buona la prima! Il set è la meravigliosa piazza di Santa Severina (Kr) che rimanda mentalmente al film Ladyhauke del regista Richard Donner: la magnifica cattedrale (che fu sede vescovile) da un lato, e l’imponente castello dall’altro su un’immensa piazza che elargisce bellezza da ogni dove. Qui, in questo luogo magico, che ancora fa sentire al visitatore la sua grande storia, è stato presentato il secondo volume de Il Sogno Americano dell’antropologo Giuseppe Cinquegrana e del giornalista Nicola Pirone, per i caratteri di Kalabria.webtv, da anni impegnati negli studi del fenomeno dell’emigrazione calabrese nelle Americhe.
La location è stata la sede del Museo del Caffè Letterario, magistralmente diretto da Bruno Cortese, all’interno del Premio Rassegna di Autori Calabresi. Il palazzo del Caffè Letterario fa corona alla grande piazze che ogni anno richiama centinaia di visitatori. Una struttura sviluppata a più piani che raccontano la cultura di un popolo in viaggio da sempre. Bruno Cortese e il professor Cesare Lamanna hanno dialogato con gli autori alla presenza di un numeroso pubblico sul progetto de Il Sogno Americano nato da una rubrica su KalabriaTV.it di qualche anno fa e seguita da milioni di persone nel mondo.
A tracciare i temi di questa secondo volume (in cantiere ce ne sono cinque per un totale di oltre 1000 pagine) è stato il professore Cinquegrana che da 40 anni si occupa di emigrazione calabrese nel sud e nord America oltre che con importanti volumi anche con una preziosa articolistica e diversi appuntamenti radiofonici su Radio New York condotto dal giornalista Attilio Carbone. Cinquegrana, dopo un breve taglio sui contenuti del primo volume, ha posto l’accento sui temi del Il Sogno Americano secondo volume, che si sofferma, questa volta, oltre al documento inedito, sulla simbologia del viaggio, sulla storiografia del monumento e sui musei dell’emigrazione italiana in genere e calabrese in particolare nel mondo definendoli “sacrari di memoria di quello che è stato un fenomeno iniziato verso la fine del Settecento e conclusosi agli inizi degli anni Settanta del Novecento i cui velieri portarono nelle Americhe milioni di persone tra uomini, donne e bambini che cambiano le sorti dei paesi di partenza e di arrivo”. Dal canto suo, il giornalista Pirone ha tracciato il processo dell’associazionismo e la desertificazione dei paesi del sud e della Calabria in particolare con la continua emorragia mai stagnata di tanti giovani in cerca di un altrove dove potere costruire il proprio futuro seppure oggi, ha detto Pirone – “c’è qualche leggero processo di ritorno e costruire nella propria terra un nuovo riscatto sociale”. Tra le domande del numeroso pubblico quella se ci sarà un prosieguo di ricerca sull’argomento a cui, entrambi gli autori, hanno sottolineato che è in cantiere per la fine del 2025 il terzo volume sui processi legislativi che hanno coinvolto l’emigrazione calabrese dalla prima metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento secondo gli atti recuperati negli archivi e attualmente in fase di studio.