“Maria Chindamo ha pagato con la vita la sua scelta di ribellarsi alla prevaricazione e alla violenza della criminalità organizzata”. Ad affermarlo, su X, il ministro dell’interno della Repubblica italiana, Matteo Piantedosi che, dopo aver presenziato alla manifestazione di inaugurazione della nuova Stazione dei Carabinieri di Limbadi (https://mediterraneinews.it/2025/04/04/nuova-caserma-per-i-carabinieri-di-limbadi-ma-la-premier-meloni-preferisce-labbruzzo/), si è recato insieme al sottosegretario Wanda Ferro, al presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, il prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo e il procuratore di Vibo, Camillo Falvo, davanti ai cancelli della tenuta dell’ex imprenditrice che, il 6 maggio del 2016 è stata rapita dopo essersi rifiutata di consegnare i propri terreni alla ‘ndrangheta e in seguito assassinata, vittima di lupara bianca.
Il membro del governo che ha postato, altresì, la foto del momento sui social dove è ritratto insieme alla famiglia della donna, ha deposto un simbolico mazzo di fiori di fronte al cancello dell’area agricola. “Lo Stato – afferma Piantedosi – è vicino ai familiari di Maria e a tutte le persone che come lei hanno scelto di stare dalla parte giusta”. Questo gesto, insieme all’inaugurazione della nuova caserma ubicata in una villa di Contrada Santa, confiscata al clan Mancuso nel 2005, per il titolare del dicastero degli interni rappresentano: “Una risposta concreta – dichiara – perché la presenza dello Stato si misura nei fatti, non solo nelle parole”.
