Nel libro dedicato alla cipolla rossa, Giuseppe Cinquegrana compie un’operazione affascinante e densa di significato: trasforma un umile ortaggio in un simbolo potente della nostra storia culturale. La cipolla, alimento antico e spesso sottovalutato, diventa qui protagonista di un racconto che unisce mito, medicina, superstizione e sperimentazione gastronomica.
Fin dalle prime righe, l’autore cattura l’immaginazione del lettore con immagini dal sapore arcaico: la cipolla come scudo contro i malefici, da raccogliere solo a luna calante per sottrarla al dominio oscuro di Ecate. È un’apertura che ha il sapore dei racconti attorno al fuoco, quando ogni erba, ogni gesto agricolo, aveva un significato cosmico. Eppure, accanto alla magia, troviamo il rigore della storia: Dioscoride e Galeno vengono chiamati in causa a dimostrazione che il sapere antico non era solo credenza, ma anche scienza. La cipolla bianca, cibo; quella rossa, medicina. Una distinzione che risuona ancora oggi nelle pratiche della cucina contadina e nella moderna riscoperta del cibo come cura.
Cinquegrana poi fa un salto deciso nel presente, senza mai perdere il filo conduttore con la tradizione. La cipolla rossa di Tropea — già simbolo identitario della Calabria — è ora al centro di creazioni audaci e provocatorie: il panettone alla cipolla, il gelato dal gusto inaspettato. Non è solo sperimentazione: è un atto d’amore verso la memoria, un modo nuovo per rendere attuale ciò che rischia di essere dimenticato.
Giuseppe Cinquegrana: il custode della memoria gastronomica
Cinquegrana non è solo uno scrittore: è un custode. Nei suoi testi, la cultura del cibo si intreccia con la storia, l’antropologia, il territorio. La sua scrittura è colta ma mai distante, precisa ma carica di passione. Studioso delle tradizioni del Sud e in particolare della Calabria, riesce a far parlare ogni ingrediente come se fosse un personaggio: la cipolla, l’aglio, l’olio, diventano voci di un racconto collettivo, pezzi di un’identità profonda.
Con stile limpido e tono narrativo, l’autore ci accompagna dentro un mondo dove la cucina è molto più di ciò che si mangia: è memoria, magia, radice. Ed è proprio questa visione che rende il suo lavoro prezioso.
Il testo sulla cipolla rossa è breve, ma lascia un’impressione profonda. È una finestra su un modo di pensare e vivere il cibo che troppo spesso dimentichiamo. Con sensibilità e competenza, Giuseppe Cinquegrana ci ricorda che ogni sapore ha una storia, ogni piatto un’anima. E che a volte, basta una cipolla per raccontare il mondo.
SIMONA TOMA DIRETTORE EDITORIALE LIBRITALIA
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