Ancora una volta l’amministrazione comunale di Soriano calabro, comune vibonese dell’Alto Mesima, si contraddistingue per la grande attenzione rivolta alla cultura e alla riscoperta delle pagine più belle della sua storia. Sarà infatti stampato e pubblicato a spese dell’amministrazione stessa il “Catasto Onciario dei ceramisti relativo all’anno 1642.
Il prezioso documento, scoperto nell’Archivio di Stato di Napoli dal prof, Guido Donatone, uno dei più accreditati esperti sulla Storia della Ceramica antica in Italia, consta di numerosi fogli con atti preliminari di apprezzo ed elenca oltre settanta maestri dediti alla lavorazione della creta, tra cui maestri fajenzari, pignatari, ceramicari, piattari, mattonari, rovagnari, vasaji.
Lo ha annunciato il primo cittadino di Soriano calabro Francesco Bartone (nella foto) con una nota nella quale si apprende anche che “per tutto il secolo XVII° il catasto sorianese risulta in Calabria quello più cospicuo e mette in risalto una vasta produzione artistica, la “graffita” conosciuta in tutto il Regno di Napoli e a Genova. Già a meta del quattrocento, poi, in rogiti notarili si evidenziavano tra gli altri beni manufatti ceramici sorianesi “giarri e fajiezi di surianu”. Non a caso infine, Leandro Alberti, nella sua “descrizione di tutta Italia edita a Bologna nel 1550, cita Soriano, Gerace e Squillace come i più importanti centri ceramici della regione. Nell’elenco figurano cognomi quali Ceraolo, Rafele, Vilone, Morino, Scirparo, capostipiti tutti, di ceramisti che hanno operato fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso.
“Una fonte storica importantissima – è l’affermazione del sindaco Francesco Bartone – e indispensabile per studiosi e quanti interessati alla storia della ceramica antica, cui non potevamo esimerci a non pubblicare un documento prezioso che tanto può dare alla storia e alla fioritura dell’attività ceramica a Soriano”.
Nella foto di copertina dell’articolo alcuni manufatti ceramici antichi di produzione sorianesi.
