Mirabello conferma la parziale bocciatura del piano di dimensionamento scolastico della Provincia

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palazzo provinciale vibo

“Tutti gli interventi previsti in carenza del preventivo parere favorevole dei comuni interessati o addirittura nonostante parere contrario, come nel caso specifico di Joppolo, Drapia e Cessaniti, verranno cassati mantenendo gli stessi equilibri ed i medesimi assetti del precedente piano, così come verranno conseguentemente mantenuti i due istituti di Nicotera e quello di Cessaniti e messo “in sicurezza” quello di Tropea”.

Ad affermarlo Michele Mirabello, presidente della commissione cultura della Regione Calabria.

In seguito al varo della proposta di dimensionamento scolastico operata dalla provincia di Vibo Valentia e dei conseguenti, unanimi rilievi formulati su tutto il territorio provinciale da sindacati, amministrazioni comunali e presidi scolastici, lo stesso avrebbe ritenuto opportuno, nella giornata di martedì, incontrare l’assessore Federica Roccisano ed i dirigenti del Dipartimento regionale competente.

Pur riconoscendo il ruolo fondamentale che rivestono le Provincie nella redazione della proposta di dimensionamento, avrebbe però verificato, al tavolo regionale, la necessità di rilevare alcune gravi incongruenze nella proposta di piano per come redatta dalla provincia di Vibo Valentia, a causa del mancato rispetto del dettato delle linee guida regionali approvate dalla Giunta Regionale e dalla terza commissione consiliare che presiedo.
“Per tali ragioni – afferma Mirabello -, mi sento di rassicurare i dirigenti scolastici, i sindaci, i sindacati e le amministrazioni comunali in ordine al rispetto assoluto di quanto sancito dalla legge e dalle linee guida.
Già da martedì è in effetti partita dal dipartimento regionale una missiva nella quale si rileva l’impossibilità di procedere agli interventi previsti dalla proposta di piano in contrasto con il volere delle amministrazioni comunali competenti per come previsto dalle linee guida regionali. Resta il rammarico per una buona occasione per garantire potenziamento e consolidamento delle realtà a rischio per gli anni a venire oltre che per altre importanti opportunità sprecate in una vicenda in cui il territorio vibonese poteva e doveva recitare un ruolo propositivo maggiormente all’altezza delle attese”.
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