Dalla settimana scorsa l’ufficio postale della frazione Marina è stato trasferito da una postazione mobile in un container ubicato nell’atrio dell’ex scuola Media. Ancora una sistemazione provvisoria, quindi, per un ufficio chiuso dal 16 gennaio e che avrebbe meritato una collocazione diversa anche in considerazione delle “promesse” fatte dai vertici di Poste italiane. Allora, infatti, quando gli uffici furono chiusi dopo il provvedimento assunto da Poste italiane a seguito di una determinazione dell’Asp di Vibo Valentia avvenuta in seguito ad un sopralluogo dei locali da parte dell’organo sanitario, avevano assicurato di iniziare a lavorare per individuare sul territorio una soluzione alternativa così da garantire i servizi postali alla comunità della frazione. A tutto ciò si aggiunge che il trasferimento della sede continua, inevitabilmente, a privare la frazione nicoterese dell’importante postamat, attivato a marzo 2014, ma, fuori servizio anch’esso da gennaio 2016. Inoltre, lo sportello automatico era ininterrottamente funzionante in quanto veniva regolarmente caricato dagli impiegati, segno evidente, questo, del grande afflusso di correntisti. Da Marina, adesso, non tutti gli abitanti, nonchè i numerosi visitatori non solo estivi, hanno la possibilità di salire a Nicotera centro e la sua mancata riattivazione è, inoltre, motivo di lunghe code allo sportello che, necessariamente, assorbe, tra gli altri, anche quei correntisti che non possono più utilizzarlo. Adesso, la cittadinanza si chiede se la collocazione di un container dopo l’utilizzo di un pulmino che doveva rappresentare già allora una soluzione tampone, possa aver arrestato definitivamente il processo di individuazione da parte dei vertici di Poste italiane dei nuovi locali o l’eventualità di una ristrutturazione dei vecchi che, da gennaio, non sono stati oggetto di alcun lavoro.
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