Le indagini sul caso dell’elicottero atterrato nel centro storico dispiegano i loro effetti anche in Campania. A Pompei, la polizia municipale ha, infatti, individuato e sequestrato un terreno agricolo utilizzato come campo base per i velivoli della società “Elivesuvio”, proprietaria del Robinson 44 impiegato da Antonio Gallone e dalla sua sposa lo scorso 14 settembre. Il campo è stato sequestrato in quanto abusivamente trasformato da terreno agricolo in eliporto senza che l’ente comunale fosse a conoscenza della diversa destinazione d’uso. Per l’elicottero in questione il giorno prima del matrimonio era stata inoltrata istanza al Comune per ottenere il rilascio dell’autorizzazione al suo atterraggio nello stadio “Ciccio Lapa”. A presentare la richiesta era stata la “Rotortech srl” di San Prisco di Caserta il cui ruolo nella vicenda, a questo punto, non appare ben definito. Per inciso, risulta residente a Pompei Giovanni Contieri, il pilota che era alla guida del Robinson 44 il giorno del matrimonio, successivamente raggiunto da avviso di garanzia in quanto indagato assieme ad Antonio Gallone, al commerciante Salvatore Delfino di Gioia Tauro e ad Enrico Abagnale, pilota di elicottero con brevetto sospeso con decreto dell’Enac, per interruzione e turbamento della normale circolazione stradale, veicolare e pedonale. Sul fronte Comune, intanto, occhi puntati su palazzo Chigi. Salvo imprevisti, si riunisce oggi il Consiglio dei ministri che potrebbe prendere in esame la proposta di scioglimento del consiglio comunale inviata al Viminale dal prefetto Carmelo Casabona. Sulla scorta del clamore mediatico suscitato dal caso elicottero, erano in tanti quelli che s’aspettavano un provvedimento veloce da parte del ministro Angelino Alfano. In realtà, il titolare del discatero degli Interni non pare intenzionato ad agire con frettolosità anche perchè, stando a quanto dichiarato dallo stesso prefetto di Vibo, la vicenda dell’elicottero non ha nulla a che fare con la sua proposta di scioglimento. Peraltro, è appena il caso di ricordare che, in caso di esito positivo per la proposta prefettizia, per Nicotera si tratterebbe del terzo scioglimento consecutivo in undici anni. Un aspetto delicato da non sottovalutare per le riflessioni che potrebbe innescare.