Raffaele Corso – una gloria di Nicotera.

Nessun commento Share:

Nato a Nicotera nel 1883, fu avviato dal padre Diego Corso alla conoscenza dell’archeologia e delle tradizioni popolari. Negli anni della sua formazione, gli fu da guida Giuseppe Pitrè, divulgatore in Italia degli studi  demopsicolgici e primo ad occuparne l’unica cattedra universitaria a Palermo. Laureatosi brillantemente a Napoli con una tesi sui proverbi giuridici italiani, che fu pubblicata, venne attratto dal retaggio delle antiche usanze e si trovò sospinto a svelare il mondo delle tradizioni popolari elevando così il folklore a dignità scientifica.

In questo settore degli studi diede così alla luce i primi lavori (“Gli sponsali popolari “ – “Doni nuziali” – “Patti d’amore e pegni di promesse” – “Consuetudini sessuali”) riscuotendo i consensi del Torraca, di D’Annunzio, di Vittorio Emanuele Orlando, e del Lorìa, insigne etnologo e direttore Museo d’Etnografia Italiana di Firenze che richiese la sua collaborazione, nonchè dall’estero. Nel 1911 partecipò al Congresso etnografico di Firenze e riscosse un’affermazione trionfale, che gli rese tanta notorietà nel mondo della cultura tanto da essere chiamato nel 1914 alla cattedra di etnografia all’Istituto di Antropologia di Roma fino al 1922, anno in cui gli fu conferita la cattedra di Etnografia all’Istituto universitario orientale di Napoli, ove rimase fino al 1953, data del suo collocamento in pensione. Intanto, nel 1925, aveva fondato la rivista “Il Folklore italiano”.

Nel corso della sua attività fu ricercatore delle dottrine demologiche e suscitatore d’interesse tant’è che i   suoi corsi furono frequentatissimi da parte di giovani colonialisti, aspiranti alla carriera diplomatica, per  la quale era indispensabile la conoscenza dei popoli e della loro cultura, recandosi più volte in Africa orientale, per conoscere da vicino gli usi ed i costumi di quelle popolazioni, e nel 1935 in Fezzan, per una ricerca affidatagli dalla Società Geografica Italiana.

Istituì a Napoli due corsi di cultura africana (“L’Africanista” e “Istituzioni Abissine”) e successivamente presiedette la Sezione di Etnografia africana al Congresso Internazionale di Scienze Antropologiche ed etnografiche di Londra. Ricoprì poi la carica di presidente della Società Africana Italiana ed infine fu nominato membro del “Governing of Body yhe International African Intitut” di londra.

Tra le sue altre pubblicazioni citiamo:  “Studi Africani” – “Africa, Cenni razziali” – “Africa Italiana” – Gente e costume“ -“ Aspetti di vita africana” – “Folklore, Storia, Obiettivo e Metodo” – “Etnografia, Prolegomeni” . Sulla Calabria: “Una leggenda omerica in Calabria” –  “La Fanciullezza di San Gennaro” – “Sulla patria di San Gennaro” – “Echi leggendari delle incursioni barbaresche su Nicotera” – “Per un passo in onore di S. Francesco di Paola” – “Saggio sui blasoni popolari calabresi” – “Le consuetudini di Catanzaro” –  “Piccole industrie calabresi” – “Usanze popolari in Calabria” – “Visione del Natale nella vecchia Calabria” – “Miti e leggende di Calabria”  – Il folklore della Calabria ed i suoi studi” – “Per un Museo delle tradizioni popolari in Calabria” – “La Pasqua in Calabria” – “Tradizioni festive in Calabria” – “L’arte popolare in Calabria” – “Amuleti calabresi” –  e “L’aleologia nei proverbi calabresi”.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Nicotera città di incontro delle religioni: la Giudecca e la presenza ebraica.

Next Article

Caffo si rifà il look.

You may also like