Percorsi di consapevolezza del riconoscimento Unesco della dieta mediterranea a Vibo valentia

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Intensa, emozionante, coinvolgente, sinergica…..la II edizione della manifestazione “Dieta Mediterranea: percorsi di consapevolezza del riconoscimento UNESCO” anche quest’anno ha rappresentato, per il territorio vibonese, una straordinaria occasione di incontro, confronto, dialogo, interscambio nel solco tracciato dall’UNESCO quando, il 16 novembre 2010, riconosceva la dieta dei popoli del Mediterraneo, Patrimonio Mondiale. Immancabile, dunque, una celebrazione organizzata nel Vibonese, culla della Dieta Mediterranea, in occasione della ricorrenza del prestigioso riconoscimento e rivolta, principalmente, ma non solo, ai piccoli scolari e ai giovani studenti delle scuole del territorio, vero patrimonio da custodire e salvaguardare. Oltre mille sono state le presenze registrate nella quattro giorni al Valentianum, lo storico Convento dei Domenicani che, quest’anno, ha accolto e ospitato la manifestazione grazie alla compartecipazione dell’amministrazione comunale guidata da Elio Costa e rappresentata, per l’occasione, dall’assessore alle attività produttive Domenico Console, della Camera di Commercio, presieduta da Michele Lico, della Coldiretti nella persona del presidente Onofrio Casuscelli, della Confcommercio provinciale, presieduta da Michele Catania. Le prime due giornate sono state occasioni di incontro, confronto, dibattito su alcuni temi che sempre più stanno interessando le nostre comunità, destando vivo interesse e partecipazione anche nei giovanissimi studenti presenti, numerosi, agli incontri. L’esordio non poteva che essere pensato in termini di rispetto della persona umana e della sua sacra inviolabilità anche nei contesti lavorativi; in questo senso Nino Quaranta, coordinatore dell’Associazione SOS Rosarno, recitando il celebre Canto XXVI dell’Inferno, ha concluso “Fatti non foste per viver come bruti, ma in virtute e conoscenza….”, invitando i ragazzi a tener deste le loro capacità intellettive anche quando i poteri consolidati vorrebbero deprimere la dignità umana nel lavoro. Antonio Montuoro, presidente dell’Accademia della Dieta Mediterranea, in un breve excursus storico, ha fatto rivivere ai presenti i momenti in cui le famiglie nicoteresi, con l’uso di cibi genuini consumati in convivialità nelle loro famiglie, fornivano all’epidemiologo americano Ancel Keys e alla sua èquipe medico-scientifica presente sul territorio, la prova scientifica della stretta relazione esistente tra il mangiar sano e lo stare bene. Particolarmente emozionante la presenza di giovani relatori che hanno dato testimonianza di come un’idea vincente, ben inserita nel sistema, possa essere la chiave di volta per il successo, come è accaduto al giovane imprenditore Gianpaolo Masciari, CEO di Calabreasy; ma anche di come l’accoglienza e l’affidabilità, nel senso di saper riscuotere fiducia siano elementi imprescindibili in un’impresa solida e robusta che ha fatto del turismo culturale in Calabria la sua punta di diamante (Antonio Muià con la Diano Viaggi) ; di come il patrimonio vero, nel turismo culturale, sostenibile, che fa tesoro della creatività dei giovani, sia la gente, quella accolta e quella che accoglie, come ha testimoniato Rosamaria Limardi, con Jacurso: un’esperienza di turismo antropologico; di come tante culture diventino una sola quando la relazione fra i popoli è affidata al cibo, alla musica, alla danza….è l’esperienza fatta da due giovani di Serra San Bruno con il progetto Erasmus +“My Land is Your Land” e dall’IIS Tropea, guidato dalla Dirigente Lento e rappresentato, nella manifestazione da Rina Barilaro, con il progetto di integrazione “Prioritimen: un ponte d’amore”. Anche l’universo dei miti e della religione, che a pieno titolo rientra nell’impianto culturale espresso dai popoli del Mediterraneo intorno al mangiar sano, è stato un momento di forte impatto emotivo per gli intervenuti, grazie alla dotta presentazione di Pino Cinquegrana.

Ma Dieta Mediterranea è anche e soprattutto mangiar sano per stare bene e per fare prevenzione di malattie cardiovascolari e degenerative che oggi costituiscono una vera e propria emergenza per i sistemi sanitari nazionali, soprattutto nei paesi con maggiore benessere economico e quindi più industrializzati. Lo hanno ricordato i due medici che hanno partecipato all’evento, Vincenzo Natale e Ferdinando Rombolà. Negli interventi conclusivi è stato di scena il patrimonio culturale dell’agricoltura, di quell’agricoltura che, nel rispetto dell’ambiente, della natura, dei suoi cicli e delle stagionalità, ha fornito per secoli e secoli ai popoli del Mediterraneo cibo sano e genuino, ma anche erbe officinali, alcune delle quali con proprietà di medicinali in quanto capaci di produrre effetti positivi nella cura di alcune malattie. È quanto sapientemente esposto da Maurizio Teti, Presidente del Consorzio di tutela delle piante officinali in Calabria. Coldiretti e CampagnAmica sono state rappresentate, durante l’intera manifestazione, dal presidente provinciale Onofrio Casuscelli e dal Direttore Regionale di CampagnAmica Pietro Sirianni, al fine di consentire il migliore e più proficuo coinvolgimento dei giovani scolari e studenti, non solo nelle conversazioni riguardanti il ruolo delle due importanti istituzioni nella valorizzazione e salvaguardia della Dieta Mediterranea, ma anche per consentire, attraverso la presenza di diversi produttori e operatori, il contatto immediato con il produttore che, senza intermediazioni, porta sulle nostre tavole i frutti migliori delle nostre terre (ortaggi, legumi, cereali) Il presidente Coldiretti ha voluto fortemente sottolineare quanto sia indispensabile consumare prodotti agroalimentari a “km zero” made in Italy e imparare a riconoscerne la provenienza attraverso la tracciabilità dell’etichetta, rimarcando anche l’enorme che la contraffazione produce agli agricoltori. Quando, poi, questa produzione della madre terra viene amorevolmente curata dalle espressioni più sensibili e spesso anche più sofferenti dell’umanità, allora sì che la tutela del patrimonio ha raggiunto il suo apice poiché la tutela, in questo caso, è della persona umana nella sua inviolabile sacralità. È stato questo il messaggio finale delle conversazioni organizzate al Valentianum che Michele Napolitano, presidente dell’Associazione di volontariato “La Goccia”, operante a Vibo Valentia, ha voluto consegnare ai presenti, mentre i giovani dell’associazione accoglievano e guidavano, sapientemente, i piccoli fruitori dei laboratori artigianali allestiti, per l’occasione, in collaborazione con il CNA, presieduto da Giovanni Cugliari. Le abilità e i saperi della Dieta Mediterranea, consacrati dall’UNESCO nel prestigioso riconoscimento sono diventati, anche a Vibo Valentia, sinonimo di instancabile operatività negli antichi mestieri della mascalcia, dimostrata da Giuseppe Restuccia, della produzione di prodotti per la cura e l’igiene della persona con l’utilizzo di solo olio d’oliva e piante officinali, come sapientemente dimostrato ai ragazzi da Fiorella Restuccia, per arrivare ai laboratori della tessitura all’antico telaio curati dagli instancabili operatori dell’Istituzione Castelmonardo e degli antichi vasai, a cura di Antonio Lagamba. Presente alla manifestazione anche il maestro Grenci con la sua arte di costruire le pipe, ormai famosa nel mondo. “Questa seconda edizione della manifestazione da noi promossa in occasione della ricorrenza del riconoscimento UNESCO della Dieta Mediterranea ha assunto non solo per noi, ma per l’intero territorio vibonese, un significato di straordinaria importanza” dichiara soddisfatta la presidente del Club UNESCO di Vibo Valentia. “La forte collaborazione fra le parti in causa, enti, istituzioni, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, intervenute, con entusiasmo e determinazione, per la migliore riuscita dell’evento, hanno fatto sì che la sfida culturale lanciata dall’UNESCO con il riconoscimento della Dieta Mediterranea a Patrimonio Mondiale, diventasse anche per le nostre comunità, un momento di incontro e condivisione in vista di concrete strategie di sviluppo sostenibile da mettere in atto sin da subito. Tutte le esperienze imprenditoriali, sociali, di vita di cui abbiamo voluto rendere protagonisti i giovani delle nostre scuole sono un esempio concretamente reale di ciò che anche a Vibo Valentia si può e si deve fare partecipando attivamente e consapevolmente ai processi di conoscenza e trasmissione della nostra identità culturale”. La cornice della manifestazione, che ha dato piena valorizzazione ad uno dei palazzi più belli e più antichi di Vibo Valentia, il Valentianum, è stata offerta dalla mostra sulla Razza Umana di Olivero Toscani, allestita nei locali della Camera di Commercio, che ha accolto i numerosi partecipanti, con il messaggio universale del valore della differenza nell’unità dei popoli del mondo.

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