Inoltrato da Guido Ventrice, ex vice sindaco dell’amministrazione guidata da Peppe Dato, formale accesso agli atti amministrativi per verificare la sussistenza di azioni illegittime di fronte alle “congetture sciorinate dal gruppo di maggioranza” relativamente ai debiti del Comune. Alcuni giorni fa, infatti, gli amministratori con a capo Carmelo Mazza, in seguito al lavoro del consigliere Vittorio Vecchio, hanno “disegnato” una situazione debitoria dell’Ente che si aggirerebbe, a loro dire, intorno ai 4 milioni di euro.
“Più che di un intervento di carattere amministrativo – afferma –, vista la natura dell’argomento, viene proposta dall’amministrazione un’ iniziativa politica che nasconde il solo scopo di “mischiare le carte” e rendere le cose poco comprensibili alla comunità joppolese, al solo ed abbietto fine di sbarazzare responsabilità: responsabilità passate, che è doveroso, ai soli fini della trasparenza, affrontare ora e responsabilità future che pongono l’amministrazione di fronte all’arduo compito di trovare e mettere in atto la soluzione ideale al disfacimento dell’Ente. Non dimentichiamo, dunque, che già dalla campagna elettorale del 2011 la popolazione era stata informata, seppur in maniera poco precisa, sulla grave situazione debitoria dell’Ente: debiti che, com’è ben comprensibile, provengono dalle precedenti gestioni amministrative. Tutto ciò è facilmente riscontrabile da ogni singolo cittadino, semplicemente avanzando la richiesta di accesso agli atti amministrativi.
Ciò premesso sembra opportuno dare, in primo luogo, una risposta alla domanda che gli attuali amministratori pongono riguardo la spesa e rendicontazione delle somme vincolate per il pagamento dei debiti: a tal proposito è bene far presente a chi, per mera strategia politica o per incapacità manifesta, non sia riuscito a svelare l’arcano. Le somme richieste ed ottenute, con vincolo di destinazione, incassate dall’Ente per l’ammontare di circa 860mila euro per mezzo del D.L. 35/2013 e in data 15/09/2014 e 29/12/2014 per mezzo del D.L. 66/2014, rispettivamente di 400mila euro e 600mila euro sono state regolarmente utilizzate per il pagamento di debiti e sistematicamente rendicontate per come affermato dal Responsabile del Servizio finanziario, nella “Relazione sullo stato dei procedimenti nel Servizio Finanziario”, assunta al protocollo dell’Ente al n. 897 in data 3 marzo 2015. Per quanto riguarda, poi, l’anticipazione di cassa pari ad euro 1.559.712,15, richiesta alla Cassa depositi e prestiti e ottenuta ai sensi del D.L. 78/2015, in parte è ancora in disponibilità dell’Ente, e precisamente per l’ammontare di Euro 954.845,45, mentre l’altra parte è stata utilizzata, oltre che per il corretto pagamento di alcuni debiti, per far fronte alle spese correnti e per il pagamento di beni e servizi oltre che per il pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali. Quest’ultime somme sono state utilizzate ai sensi dell’art. 195 del D.Lgs. 267/2000 (Tuel), che chiarisce come gli enti locali che non versino in stato di dissesto finanziario possono disporre l’utilizzo, in termini di cassa, delle entrate vincolate, per il finanziamento di spese correnti, ricostituendole, poi, con i primi introiti non soggetti a vincolo di destinazione; ciò anche in virtù di quanto espresso dalla Corte dei Conti – sezione Autonomie per mezzo della Deliberazione n. 31/2015; per ricostituire il legittimo utilizzo di tali importi, si attendeva l’accredito delle somme relative al “Fondo di solidarietà comunale 2015” proveniente dal Ministero dell’Interno. Con ciò si spera di aver esplicitato in maniera esaustiva, riguardo la misteriosa scomparsa delle somme vincolate, ai nuovi amministratori.
Per quanto concerne, invece, l’attuale situazione debitoria dell’Ente, dalla Delibera di Giunta Comunale n. 82/2016, si apprende come il consigliere Vittorio Vecchio, incaricato dal Sindaco al fine di intraprendere un’azione di ricognizione, nel resoconto del proprio lavoro, vada a contrapporsi a quelle che, a suo tempo, erano le determinazioni del responsabile del servizio finanziario, che ancora oggi presta servizio presso il Comune di Joppolo, inserite nella “Relazione sullo stato dei procedimenti del servizio finanziario” del 3 marzo 2016: molte voci di debito presentano dei riferimenti temporali distorti rispetto alla normale natura del debito che può abbondantemente ricollocarsi in tempi più remoti; ricordiamo ad esempio che le somme dovute all’Inps sono riferibili sin dall’anno 2004, che le somme dovute a vari tecnici per la loro opera di progettazione sono ricollocabili nel tempo alle consiliature capitanate dai fratelli Libero Vecchio e Salvatore Vecchio (2001/2006 e 2006/2011), che le somme dovute per il piano di recupero della lottizzazione San Bruno Melia a Joppolo, oltretutto ritenuto illegittimo dalla Regione Calabria, sono riferibili a oltre dieci anni or sono, che le somme dovute alla Sorical derivato da debiti, per il rifornimento idrico, contratti fino all’anno 2003 direttamente con la Regione Calabria e successivamente con la stessa Sorical, che le somme dovute al tecnico comunale Panzitta fondano il proprio essere durante l’amministrazione Salvatore Vecchio e a partire dall’anno 2006. Ancora andrebbero citate le somme inserite in bilancio e poi spese durante l’amministrazione Vecchio, provenienti dalle “Royalties” derivanti dal progettato e mai realizzato impianto eolico: peccato che la normativa vigente esautora gli enti comunali dai poteri autorizzativi in materia e di conseguenza dalla possibilità di percepire introiti. Dunque si tratta di somme spese che, non incrementando mai le casse comunali, si sono tramutate in ulteriori debiti. Come lo sono diventate le somme previste, inserite in bilancio e spese, derivanti da attività contravvenzionali mai attuate sul territorio comunale. Oltre a ciò, nei due distinti documenti, alcune voci presentano alterazioni in ordine all’ammontare del debito.
In tale contesto, alcune spiegazioni utili al lavoro del consigliere Vittorio Vecchio, avrebbe potuto esibirle l’attuale consigliere Antonio Lo Iacono, che all’epoca dei fatti era compartecipe della nostra Giunta comunale e che, di conseguenza, ha deliberato gran parte degli indirizzi in interesse.
Di certo non si spiega come il consigliere Vecchio abbia avuto contezza della reale situazione debitoria dell’Ente solo oggi e non se ne sia fatto un’idea durante il lavoro svolto in seno all’ex gruppo d’opposizione e, più in generale, durante i precedenti ed fiaccanti lavori consiliari; forse durante le sedute il Consigliere era solito assopirsi o più probabilmente, le tematiche in questione non catturavano convintamente la propria attenzione.
Nessuna concreta azione è stata posta in essere, durante questi mesi, per porre rimedio alla, perfettamente nota, crisi finanziaria dell’Ente, se non quest’ultima magistrale opera propagandistica, confezionata ad arte, al solo fine di scaricare le proprie responsabilità e di nascondere la propria inettitudine di fronte ad un quadro generalizzato che richiede, com’è a tutti evidente, il procedere con una serie di azioni drastiche, dolorose ma risolutive; attività che già tardano ad arrivare, rispetto al termine ultimo, individuato in settembre 2016 e a suo tempo intimato dal responsabile finanziario nella seduta consiliare del 10/03/2016: a tal proposito non si capisce se e come il responsabile abbia cambiato idea, se non per aver subito pressioni politiche.
Questo primo periodo di nuova amministrazione è stato caratterizzato soltanto da passaggi demagogici e dal porre in essere azioni amministrative, come l’affidamento di appalti o la gestione arbitraria del territorio, che appaiono inequivocabilmente contro Legge.
Nell’odierna situazione sarebbe bene che l’amministrazione, invece di perder tempo a esporre stupidaggini, accelerasse i tempi e procedesse al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, come prescritto dall’art. 194 del Tuel, individuando, poi, le azioni necessarie da porre in essere, sempre che, a causa dell’elevata esposizione debitoria dell’Ente, incrementata notevolmente grazie all’immane numero di mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti in precedenti consiliature, per opere che non possiedono una notevole centralità rispetto alle esigenze socio-economiche della popolazione, che ha portato allo sforamento di almeno 6 parametri di deficitarietà, non si corra irrimediabilmente verso il baratro del dissesto finanziario. A quel punto a poco varrebbe l’inutile propaganda politica di quest’amministrazione e, al contrario, spiccherebbe sopra tutto e tutti l’effettiva incapacità a governare”.
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