Caso Elefante rosso: Ennesimo scippo per Nicotera nel settore scolastico?

Nessun commento Share:

Come riportato ieri da Mediterraneinews.it nell’articolo del redazionale, a firma Pino Brosio, la Provincia di Vibo Valentia ha approvato il Piano di dimensionamento della rete scolastica relativo all’anno 2017/2018. Purtroppo, come spesso accade, dobbiamo registrare il solito accanimento di quegli enti preposti a dare risposte alle esigenze di  Nicotera, una Città che è stata progressivamente spogliata di molti dei suoi presidi istituzionali.

Il presidente della provincia ha, infatti, respinto la richiesta avanzata dal preside ing. Raffaele Suppa, dell’Istituto di Istruzione Superiore di Vibo Valentia, “Morelli-Colao”,  per ottenere l’istituzione di una sezione staccata del liceo artistico “Colao” nei locali dell’ex “Elefante rosso”, un immobile ubicato a Nicotera Marina, confiscato alla ‘ndrangheta limbadese e ancora inutilizzato.

Motivazioni che però si prestano ad alcune osservazioni di non poco conto. Vediamo il perchè.

a) La richiesta doveva partire non dal dirigente scolastico ma dall’ente interessato. E’ la solita tortuosa burocrazia italica, in cerca di scuse e non di soluzioni. Nicotera, come tutti sanno, è stata commissariata il 25 novembre 2016 e si attende l’arrivo della terna commissariale. Una persona dotata di sensibilità istituzionale come il commissario prefettizio Lucia Iannuzzi che regge temporaneamente le sorti di Palazzo Convento, può farsi interprete delle istanze condivise da tanti cittadini, ripresentando la domanda o facendo ricorso al provvedimento dell’Ente Provincia.

b) Il presidente Niglia asserisce che “la proposta mira ad aumentare l’offerta scolastica in un territorio in cui viceversa si verifica una continua diminuzione della popolazione scolastica”. Ma secondo i dati ISTAT – la popolazione in età scolastica di Nicotera, cioè quella compresa nella fascia di età 6-18 anni – è passata dalle 736 unità del 1 gennaio 2015 alle 726 del 1 gennaio 2016. Un calo di appena l’1.4% non certo una moria generalizzata tale da essere il comodo presupposto per penalizzare la Città. Calo peraltro verificatosi anche a Mileto (da 995 a 973), a Tropea (da 734 a 718), a Filadelfia da 662 a 647) e a Serra San Bruno (da 1024 a 964) e a Pizzo calabro (da 1195 a 1190). E non crediamo che nei mesi successivi sia successo un terremoto poichè – sempre dati Istat alla mano – i 67 diciottenni che sono usciti il 1 gennaio 2017 dall’età scolare sono stati rimpiazzati dai 45 che vi sono entrati. Appena ventidue unità in meno e che peraltro possono essere più che compensati da nuovi arrivi dai comuni della Piana.

c) Il presidente Niglia argomenta poi che “l’istituzione di una nuova struttura scolastica comporterebbe, inevitabilmente, oneri finanziari che questa Provincia non è, allo stato, in condizioni di sostenere”. Ma come si concilia questa posizione con la premessa del piano di “privilegiare i Comuni che risultano a più alta densità mafiosa”? Nicotera è stata sciolta per condizionamenti mafiosi per ben tre volte consecutive, trovandosi proprio adesso in nuovamente in piena fase commissariale. Inoltre sarebbe anche possibile che queste spese potrebbero essere suddivise tra la provincia, il comune e lo stesso Istituto “Morelli”.

L’ultima volta che un nuovo presidio scolastico fu istituito a Nicotera era l’anno 1966 quando, su interessamento dell’onorevole Misasi, fu istituito l’ITIS. Fu una festa grande per la città che gli anziani nicoteresi ancora oggi ricordano. Dopo di allora abbiamo assistito ad una continua decadenza con la perdita del Convitto, della Ciso Calabria e continui tagli alle scuole di ogni ordine e grado, oggi esistenti. Una sezione staccata significherebbe aprire il territorio agli imput didattico-culturali provenienti da un istituto di eccellenza come quello diretto dal Preside Suppa, far entrare i nostri studenti in contatto con altri giovani, contribuire a far girare una economia già depressa e utilizzare un bene che giace lì ormai dal 2008 – dopo che lo Stato ha speso almeno un milione di euro per requisirlo e riqualificarlo al tempo della prima gestione commissariale, completando così, quel progetto di cultura civile, utile alle giovani generazione di studenti, per crescere nell’esempio della legalità che lo Stato deve attuare nei fattti e non nelle vane promesse.

Lo stesso Suppa è oggi intervenuto sulla vicenda scrivendo al Presidente Niglia affermando con forza che “dopo aver speso 1 milione di euro per l’adeguamento dell’immobile ed ulteriori 750mila euro per dotarlo delle necessarie attrezzature , non è accettabile che l’edificio rimanga chiuso. Il modo più efficace per utilizzare i beni confiscati è fare scuola, combattere la dispersione e restituire il bene alla piena fruizione della comunità” – sottolineando altresì che “l’utilizzazione del bene non comporterebbe alcun onere a carico della Provincia poiché arredi, utenze telefoniche ed elettriche, pulizia e manutenzione, come esplicitato dalla convenzione, sono tutte a carico del Comune di Nicotera” mentre “né in ordine ad alcuni aspetti gestionali sarà necessario alcun accordo tra la provincia ed il Comune stesso”. Suppa ha rimarcato come “il bacino di utenza del liceo artistico a cavallo tra le province di Vibo e Reggio, potrebbe essere esteso ai comuni della Piana di Gioia Tauro”.

Auspichiamo dunque che la provincia dunque ci ripensi. e che il Comune intanto, si attivi di concerto con lo stesso Preside Suppa. E si facciano sentire tutti i nicoteresi, i gruppi, i movimenti e le associazioni, di cui MedietrraneiNews sarà la voce forte  per la tutela dei diritti del cittadino.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Vazzano, in fiamme un casolare adibito a deposito attrezzi Sul posto carabinieri e vigili del fuoco

Next Article

Callipo: “A Pizzo non c’è spazio per l’omofobia”.

You may also like