Un nuovo batterio nell’acqua che si sperava prima o poi tornasse potabile. Non c’è pace per la gente. Arrivano, infatti, i risultati delle analisi microbiologiche effettuate dall’Arpacal di Reggio Calabria su campioni d’acqua prelevati a Nicotera Marina lo scorso 10 gennaio da personale ispettivo dell’Asp e le notizie non sono buone. I dati mettono in evidenza la presenza in eccesso del batterio “pseudomonas aeruginosa” che, in particolare, aggredisce le persone in non buone condizioni di salute provocando processi infettivi di non facile gestione. Processi che possono sfociare in casi di polmonite, peritonite, endocardite, meningite, setticemia. Il batterio attacca pelle, ossa, occhi, vie urinarie, valvole cardiache. Una questione, quindi, alquanto seria che spinge il dirigente dell’Asp Fortunato Carnovale ad intimare al Comune ed alla Sorical interventi immediati per riportare i valori entro i limiti previsti. In realtà, lo “pseudomonas aeruginosa” era presente anche in precedenti analisi. Ora i livelli sono più o meno confermati. Ciò potrebbe significare che tra un prelievo e l’altro non siano stati prodotti interventi efficaci. Ammesso che ci siano stati. Tra i campioni prelevati risultano contaminati quelli riguardanti l’uscita vasche dell’impianto di contrada Medma (10Ufc/100ml), l’uscita del serbatoio di Marina (8 Ufc/100ml) e la villa comunale sempre di Marina (5 ufc/100ml). In realtà, in 100ml di campione analizzato la presenza del batterio dovrebbe essere pari a zero.
Va rilevato ancora che mentre nelle precedenti analisi microbiologiche i risultati registravano la presenza di coliformi, escherichia coli e altro ancora, questa volta si parla solo di “pseudomonas aeruginosa”. La questione acqua potabile nella mattinata di ieri è stato oggetto di approfondito dibattito durante un incontro tenutosi nella sede municipale, tra una delegazione del Movimento 14 luglio ed i membri della commissione straordinaria che hanno garantito il massimo impegno per arrivare alla soluzione del problema. La buona volontà insomma non manca. Al momento, tuttavia, il calvario per gli abitanti di Nicotera Marina continua. A patire di più sono soprattutto le donne che, inascoltate, continuano a denunciare i loro disagi igienici e i processi infettivi cui sono esposte. Da oltre due anni in Marina vige un’ordinanza che vieta l’utilizzo di acqua destinata al consumo umano. Se la revoca non arriva probabilmente Asp, Procura, Prefettura, Sorical farebbero bene a chiedersi perché. Prima che la rabbia della gente esploda.