La protesta per l’acqua sporca si sposta da Nicotera alla Regione

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DSC_0087La battaglia per affermare il diritto all’acqua potabile e al mare pulito non conosce soste. Il Movimento 14 luglio ha deciso, infatti, di cambiare il teatro della protesta e sta preparando lo sbarco nella cittadella regionale di Germaneto. Dopo le quotidiane e partecipate assemblee degli ultimi giorni, c’è, in sostanza, un cambio di strategia. E’ tempo, cioè, di esportare il proprio malumore, i propri disagi, la propria disperazione là dove tutto si decide. Saranno armati di cartelloni e bandiere, ma si porteranno dietro anche tanta voglia di affidare ai quattro venti il loro rifiuto di continuare a vivere in condizioni di evidente rischio per la salute e senza alcuna prospettiva per il futuro. L’appuntamento è per domani mattina. Atteso che Regione e Sorical non sembrano muoversi con la necessaria tempestività, soci, simpatizzanti e cittadini saliranno su un paio di pullman messi a disposizione dagli organizzatori e partiranno alla volta di Catanzaro per urlare il loro disappunto sotto le finestre del governatore Mario Oliverio e degli assessori competenti. Nel programma della giornata potrebbero esserci anche altri obiettivi, ma sotto questo aspetto nulla trapela dalla sede del “14 luglio”.

DSC_0002Il timore fondato è quello di dover affrontare un’altra estate senza acqua potabile e senza mare pulito. Nel primo caso c’è la paura di dover continuare a vivere in situazioni igienico-sanitarie delicate, nel secondo la grossa preoccupazione di vivere un’altra stagione disastrosa a livello economico ed occupazionale. La gente è stanca d’aspettare risposte adeguate alle tante esigenze collettive ed è pronta a investire ogni residua energia in un’azione forte di protesta. Civile e corretta sempre, ma senza sconti per nessuno. In realtà, gli abitanti di Nicotera Marina è dall’autunno del 2014 che si ritrovano con un’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua che sgorga dai rubinetti di casa emanata dal sindaco pro tempore. Oltre due anni di disagi nel corso dei quali la Sorical ha investito circa un milione di euro per un nuovo impianto di potabilizzazione che avrebbe dovuto risolvere il problema della colorazione marrone o giallognola dell’acqua in tempi brevi. In effetti, nello scorso mese di agosto, il potabilizzatore è stato impiantato, ma l’acqua non potabile era e non potabile rimane.

DSC_0102Gli ultimi prelievi effettuati dagli ispettori dell’Asp lo scorso 10 gennaio e analizzati dall’Arpacal di Reggio Calabria hanno confermato la preoccupazione della gente in quanto è stata confermata anche la presenza del batterio pseudomonas aeruginosa, che innocuo non è. A patire i maggiori disagi sono gli abitanti di Nicotera Marina e, in particolare, le donne il cui grido d’allarme per le precarietà della situazione igienico-sanitaria non sembra aver trovato ancora orecchi adeguatamente sensibili. In effetti, il dirigente dell’Asp Fortunato Carnovale, valutati i risultati pervenuti dall’Arpacal, ha immediatamente sollecitato il Comune e la Sorical ad intervenire per riportare la situazione sotto controllo.

L’intera problematica viene seguita con attenzione dalla commissione straordinaria che s’è già confrontata a più riprese col Movimento 14 luglio e con i cittadini garantendo il massimo impegno per recuperare il bandolo della matassa. Alla fine della fiera, arrivare alla soluzione del problema non è impresa titanica. Basterebbe realizzare due pozzi per avere acqua potabile a sufficienza e arrivare ad affrancarsi dalla stessa Sorical. Forse è arrivato il momento che anche le istituzioni scendano in campo con maggiore determinazione. Se da oltre i due anni in Marina esiste un divieto di utilizzo dell’acqua per uso umano Asp, Procura, Arpacal, Prefettura, Sorical farebbero bene a chiedersi il perché. Prima che la rabbia della gente esploda.

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