Crolla la gradinata del teatro greco romano di Portigliola.

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Mentra la Calabria si appresta a sbarcare a Firenze, il prossimo 18 febbraio alla TourismA – Salone internazionale dell’archeologica, un altro pezzo di patrimonio culturale – è il caso di dirlo – “scivola via”. E’ infatti crollata la gradinata dell’antico teatro greco romano di Portigliola – piccolo comune di 1.192 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria, il cui territorio ricade infatti nell’area di scavi archeologici dei resti dell’antica Locri Epizephiri (in particolare della città bassa, comunemente chiamata “Centocamere”) – a seguito di uno smottamento di certo causato dai recenti eventi alluvionali che hanno interessato anche questa zona.

Ad risultare danneggiato è tutta la parte centrale delle postazioni costruite nel VI o III secolo avanti Cristo dai Greci di Locri. E purtroppo va sottolineato che il sito in questione  – sito su un declivio collinare di terreno fortemente argilloso, e che quindi con la pioggia, impregnandosi d’acqua inevitabilmente potrebbe causare nuove frane – rischia di essere ulteriormente danneggiata.

Ul colpo per il piccolo centro urbano di Portigliola, che vive anche di questo teatro grazie alle rassegne organizzate ogni estate dall’Amministrazione comunale, tant’è che la stessa – guidata dal sindaco Rocco Luglio – aveva dato la sua piena disponibilità ad effettuare ogni tipo di intervento, anche economico, se fatto in modo rapido e teso ad evitare ulteriori danneggiamenti.

E già tempo addietro lo stesso sindaco Luglio, aveva sollecitato l’intervento di Alfredo Ruga, responsabile di Soprintendenza Archeologia della Calabria, e di Salvatore Patamia, responsabile del servizio Affari generali bilancio e programmazione per la Soprintendenza affinchè venissero velocizzate le procedure per gli interventi di ripristino da effettuare su questo importante sito archeologico.

E forse – visto che la conservazione del sito è la premessa fondamentale per la sua valorizzazione – bisognerebbe attivare una progettualità tesa a ripristinare la parte di frana e le strutture antiche collassate e, pensare per il futuro, aconsolidare assolutamente il versante collinare con briglie o reti anti frana oltre che prevedere (ovviamente) un sistema di smaltimento delle acque piovane.

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