Migranti a Nicotera? Più di una possibilità

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Ne avevamo già parlato su MediterraneiNews, ma, oggi, si fa sempre più concreta l’ipotesi che la cittadina tirrenica possa ospitare, nei prossimi mesi, così come altri 2.026 comuni italiani, alcuni gruppi di migranti.

Per mettere in atto l’idea, il Comune sta pensando di  aderire al decreto 10 agosto 2016 dell’allora ministro dell’Interno, Angelino Alfano, relativo alle “Modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo per la predisposizione dei servizi di accoglienza per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari del permesso umanitario”. Un provvedimento che oltre ad avere l’obiettivo di semplificare il procedimento di accesso al finanziamento da parte di nuovi enti locali, si sarebbe reso necessario per il fatto che gli esistenti centri di accoglienza sul territorio nazionale sarebbero ormai al collasso, tanto che sul totale dei migranti accolti, ci sarebbero circa tremila posti disponibili in meno.

Come ampiamente evidenziato da Giovanni Durante, attualmente, i dati Istat relativi all’anno 2015, registrano la presenza di 292 stranieri regolari residenti sul territorio comunale (4,6%). Una evidente crescita negli ultimi anni se si pensa che, nel 2003, gli stranieri residenti nel territorio di Nicotera e frazioni erano 114. In tredici anni, perciò, si sarebbe registrato un aumento del 156%. Senza dubbio numeri positivi per Nicotera che vede aumentare gli abitanti da 5.924 agli attuali 6.215.

Il Comune, a questo punto, dovrebbe  lavorare in collaborazione con il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), presentando domanda di finanziamento al Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo (Fnpsa) in qualunque momento dell’anno, e redigendo un idoneo e oculato progetto di accoglienza che tenga conto, anche, delle strutture presenti sul territorio idonee ad accogliere i nuovi “ospiti”, qualcuna di esse, avrebbe già presentato domanda.

Inoltre, sarà indispensabile che il Comune collabori con associazioni ed Enti che volontariamente metteranno a disposizione l’ausilio di tutor, formatori ed educatori, garantendo ai migranti corsi minimi di informazione, formazione, integrazione con il territorio, socializzazione con la cittadinanza e cultura civica. Un percorso di  accoglienza che non si limiterà, quindi, ad offrire solo un letto e dei pasti, ma prevederà, in particolare, corsi di italiano, formazione professionale e quant’altro possa aiutare i nuovi arrivati a “riconquistare autonomia” e integrarsi nel loro nuovo Paese.

 

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