I disagi causati dalla mancata consegna della posta hanno ormai oltrepassato il confine del semplice disservizio, con numerosissimi cittadini alle prese con mancati adempimenti, come il pagamento delle bollette per le utenze domestiche, causati proprio dal fatto che la posta non viene consegnata tempestivamente. Un problema che riguarda tutta la provincia vibonese, ma che a Pizzo ha assunto dimensioni davvero preoccupanti, con la corrispondenza che a volte non viene recapitata per lungo tempo.
Una situazione che ha spinto il sindaco della città napitina, Gianluca Callipo, a scrivere alla direzione provinciale di Poste Italiane, affinché prenda piena consapevolezza delle gravi difficoltà e intervenga per mitigare il problema. Ecco il testo della missiva inviata da Callipo:
“Il servizio di consegna della posta sul territorio di Pizzo sconta ormai da molto tempo crescenti disagi che esasperano i cittadini e offuscano l’immagine di Poste Italiane. Sebbene per motivi di organizzazione aziendale, che non voglio e non posso sindacare, la frequenza di consegna della posta sia diminuita in molti centri vibonesi, alcune zone del territorio napitino sono state particolarmente colpite da questo grave disservizio. È il caso, ad esempio, del quartiere Marinella e di via Nazionale. Qui può accadere che nell’arco di diverse settimane la posta non venga mai consegnata, con conseguenze deleterie per i cittadini, soprattutto con riguardo agli avvisi di pagamento e alle bollette delle utenze domestiche.
Più volte è stato sostenuto che i ritardi erano causati anche dalla mancanza di toponomastica e dall’inesperienza dei nuovi postini, che, non conoscendo la zona, non riuscivano a svolgere correttamente il proprio lavoro. Obiezione legittima e fondata, che però non può giustificare ritardi tanto prolungati che rischiano di configurare una vera e propria interruzione del servizio, soprattutto in considerazione del fatto che in passato non si sono mai verificati disagi così gravi.
Dal canto nostro, provvederemo, come già programmato e finanziato, a dotare i quartieri che ne sono privi di toponomastica ufficiale, non soltanto al fine di risolvere un’annosa questione che affonda le sue radici nel disordinato sviluppo urbanistico che caratterizzò Pizzo alcuni decenni fa, ma anche per rimuovere uno degli ostacoli logistici che possono impedire la regolare consegna della posta. Confido che anche da parte di Poste Italiane ci sia maggiore impegno in questa direzione, verificando la necessità di eventuali interventi da parte dell’azienda per cercare di ridurre i disagi che al momento caratterizzano il servizio di consegna”.