2° Congresso territoriale Cisl Scuola Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia: Raffaele Vitale confermato segretario

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Raffaele Vitale
Raffaele Vitale

Dopo Raffaele Vitale a guidare per un altro la Cisl Scuola delle province di Vibo-Crotone-Catanzaro sarà ancora…Raffaele Vitale. Il consiglio generale, composto da 60 membri, lo ha votato all’unanimità, nel tardo pomeriggio di ieri, a conclusione del secondo congresso territoriale. Una riconferma che era nell’aria e che arriva come meritato riconoscimento ad un impegno costante fatto di sacrifici quotidiani, bontà delle scelte, competenze, capacità di azzannare i problemi e non mollare la presa senza averli risolti. Ora, in una fase delicata per il mondo della scuola, Vitale può guardare guarda al futuro con fiducia anche perché, strada facendo, ha saputo creare attorno a sé un gruppo di lavoro in cui all’esperienza dei più anziani (Giovanni Policaro, Mimmo Fratto ed altri ancora) si affianca l’entusiasmo di tanti giovani. E’ stato, tutto sommato, un congresso di buon livello che ha registrato una partecipazione compatta di tutta la Cisl calabrese. I lavori, coordinati da Sergio Pititto, hanno registrato, tra gli altri, la presenza del segretario generale nazionale Maddalena Gissi, del segretario regionale Giuseppina Carbone e del segretario generale della Cisl interprovinciale Pino De Tursi, nonché dei segretari provinciali Donatella Carè (Vibo), Vincenzo Guida (Crotone), Alfredo Silipo (Catanzaro) ed Enzo Groccia (Cosenza). Presenti anche il deputato Bruno Censore, il consigliere regionale Vincenzo Pasqua, il consigliere provinciale Pasquale Fera e l’assessore comunale Silvia Riga. Alla relazione di Vitale, un documento di spessore, che ha spaziato a tutto campo sui temi caldi della scuola (organici, reclutamento dei docenti, personale Ata, mobilità, obbligo della formazione, ecc.) ha fatto seguito una lunga serie d’apprezzati interventi (oltre ai segretari provinciali tutti riconfermati nella carica, anche Lello Blandino, Giuseppe Mirarchi, Franco Pitaro, Margherita Solano, Nicoletta Castagna, Francesca Tedesco, Pina Carbone, Pino De Tursi, Massimo Serraino, Arcangelo Carbone).

Maddalena Gissi
Maddalena Gissi

Le conclusioni le ha tirate Maddalena Gissi che ha esaltato il ruolo della Cisl Scuola per poi tuffarsi nel pentolone degli aspetti più scottanti del pianeta scuola. “Che cosa deve essere – si chiede Gissi – il sindacato oggi? Quali risposte deve saper dare? A partire da questa fase congressuale vogliamo alimentare un dibattito che deve entrare in tutte le scuole e deve contaminare la nostra società. E’ un obiettivo molto ambizioso, ma riguarda il nostro futuro. Dobbiamo porre un argine alle relazioni superficiali e indifferenti, generate dal sistema di mercato in cui viviamo>. E questo anche perche <abbiamo tutti – prosegue – un unico grande dovere, quello di formare i nostri giovani>. Per poterlo fare <servono sguardi attenti sulla società reale, sul mondo del lavoro per crescere donne e uomini di domani; preparati ai nuovi mestieri, alle nuove professioni. Un gran compito che ha la Scuola nuova, che abbiamo noi tutti che contribuiamo a costruirla – ognuno per il proprio ruolo – e non falliremo. Ne sono sicura>. Per puntare a risultati ottimali <restiamo uniti, coesi; lavoriamo con alto senso di responsabilità e pretendendo altrettanto dalle Istituzioni. È necessario – aggiunge – per i nostri territori, per il Sud, per tutto il Paese per il quale proponiamo un ‘Piano complessivo per l’istruzione e la formazione’>. E infine <per ciò che riguarda i precari, i giovani, il rinnovo del contratto, il T.U., la mobilità, il reclutamento, la valutazione del merito, la formazione professionale  – conclude – sappiate, e siatene certi, la Cisl Scuola perseguirà coerentemente gli obiettivi prefissati. Forti nella Cisl Scuola, forti nella Cisl>.  Molto apprezzata la relazione di Raffaele Vitale della quale riportiamo a parte ampi stralci.

I problemi della Scuola e il malcontento del personale Ata

platea congressuale
platea congressuale

I lavori del secondo congresso territoriale della Cisl Scuola, oltre che confermare Raffale Vitale alla guida della struttura interprovinciale Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, hanno acceso i riflettori sui tanti problemi che attanagliano il pianeta dell’istruzione e la cui eventuale mancata soluzione non farebbe altro che accelerare i processi di crisi del sistema scolastico. Riflettori accesi soprattutto sulla legge 107, la cosiddetta “Buona Scuola, madre di tanti disagi per famiglie e docenti, nonché per gli stessi alunni costretti a fare i conti con il continuo cambio di insegnati portatori anche di didattiche diverse. Come abbondantemente previsto la “Buona Scuola” ha fatto registrare il flop delle chiamate dirette da Nord a Sud, mentre <il contenzioso legato alla mobilità – ha affermato il confermato segretario interprovinciale Vitale – sposta ancora oggi docenti da una provincia all’altra>. Ne consegue che regna malcontento non solo tra il personale docente costretto a girovagare per l’Italia, ma anche tra il personale Ata che, oltre subire tagli continui passando da circa 250mila unità a meno di 200mila, è stato completamente ignorato nelle recenti fasi di immissione in ruolo con ricadute negative sull’organizzazione dei servizi. Un fenomeno questo che interessa anche le scuole del Vibonese con i dirigenti scolastici e i dsga costretti a quotidiani salti mortali per garantire il funzionamento delle attività. Il rischio che tutte le risorse impiegate per applicare quanto previsto nella “Buona Scuola” non raggiungano alcun risultato concreto è ormai più di un’ipotesi. Peraltro, messi nelle condizioni di dover affrontare situazioni di serie difficoltà, i docenti, non esclusi quelli del Vibonese, stanno cercando di sfruttare tutti i tipi di congedo possibili. Si verifica così che <su un posto vacante – ha spiegato Vitale – si siano già alternati otto supplenti> col risultato che non solo viene compromesso l’apprendimento degli alunni, ma si è ben lontani dal conseguire l’obiettivo dell’eliminazione del precariato. In Piemonte, addirittura, manca il personale docente per la Primaria per cui in cattedra sono saliti gli studenti universitari frequentanti le facoltà di scienze delle comunicazioni.

Il contratto bloccato da dieci anni

cisl14I relatori hanno richiamato l’attenzione anche sull’obbligo della formazione e sull’aggiornamento, il rinnovo del contratto bloccato da dieci anni, nonché sul sistema di reclutamento dei docenti, ambito nel quale si sono verificati casi di immissione in ruolo di docenti senza un giorno di servizio – è il caso di vincitori di concorsi dei quali s’erano perse le tracce – mentre altri docenti dopo vent’anni di precariato sono rimasti a casa. Tra i delegati congressuali hanno prodotto brillanti interventi Margherita Solano, che ha sottolineato l’importanza del settore musicale che vede il Vibonese al primo posto in Italia per il numero di corsi attivati, mentre Francesca Tedesco, autodefinitasi “docente ristretta”, ha parlato della necessità di garantire l’istruzione ai ragazzi arrivati in Italia coi flussi migratori. Molto apprezzato anche l’intervento della giovane Nicoletta Castagna che s’è soffermata sui problemi della Primaria.

La relazione di Raffaele Vitale (Stralci)

Un intervento quello di Raffaele Vitale durato oltre mezz’ora, il tempo necessario per spiegare il lavoro fatto in quattro anni alla guida della Cisl Scuola di Catanzaro-Crotone- Vibo Valentia, le difficoltà incontrate, le disponibilità incontrate, l’entusiasmo dei nuovi iscritti, la vicinanza dei simpatizzanti, i problemi della Scuola, le prospettive.

<Un percorso il nostro – esordisce il rieletto segretario interprovinciale – nato da una decisione di unire tre piccole realtà con lo scopo di creare un soggetto unico capace di maggiore capacità negoziale e di conseguenza maggiore visibilità. Una sfida difficile, una fusione pericolosa, un impegno importante. Oggi, la celebrazione del secondo congresso territoriale, è una grande occasione di verifica e di progetto, di ricerca e di dialogo, di consolidamento e di innovazione; è il delicato e fondamentale tempo della riflessione e del lavoro sulla nostra identità. Quando si parla di identità di un’organizzazione, bisogna ricordare che si tratta di una struttura viva che si auto-organizza in relazione a contesti che cambiano e a esigenze che mutano… Noi abbiamo deciso di gestire questa scommessa con una fiducia reciproca, inizialmente più flebile, successivamente più consolidata>.

Gli scenari: economia, società, politica

cisl<Non è possibile – prosegue Vitale – in questa relazione tentare di affrontare, se non in maniera sintetica, le grandi questioni che hanno modificato radicalmente il quadro geopolitico mondiale. La prima questione è quella del rapporto fra capitalismo e globalizzazione. La Globalizzazione avviene con il passaggio da economie di mercato chiuse, nazionali, ad economie aperte e senza barriere in cui la grande finanza internazionale decide liberamente tutti gli investimenti e, conseguentemente, l’allocazione del capitale, la nascita delle imprese, il fiorire o il declinare del lavoro, dello sviluppo o della povertà dei territori e delle nazioni…Le facce della globalizzazione sono tante: da una parte questo processo ha determinato la ridistribuzione a livello planetario del lavoro e delle fonti di reddito, aiutando a far emergere paesi che sembravano condannati a un destino di drammatico sottosviluppo, dall’altro ha contribuito a innescare in altri paesi, compreso il nostro, acute dinamiche recessive che sono una delle cause di un altro fenomeno che sta investendo le nostre società: il populismo…

In termini di politica, sia internazionale che interna, l’attenzione e l’impegno di un sindacato come il nostro, di un sindacato come la Cisl, non può che centrarsi sulla lotta contro la povertà e la lotta contro le disuguaglianze. Il Rapporto Oxfam 2017 segnala che nel mondo i primi 8 supermiliardari detengono da soli la stessa ricchezza che è nelle mani della metà più povera della popolazione mondiale, che vuol dire di 3 miliardi e 600 mila esseri umani. Pur con i risultati apprezzabili ottenuti con la battaglia contro la fame, va ricordato che il 70% della popolazione mondiale vive in nazioni che, negli ultimi trent’anni hanno visto aumentare il livello di disuguaglianza.

Compito del sindacato è l’impegno a tutelare chi è più debole perseguendo un’idea di sviluppo che non faccia riferimento solo al Pil e alla crescita economica, ma anche allo sviluppo umano integrale.

È la persona, ogni persona e la sua dignità, il cuore dell’azione sindacale.

Ci ritroviamo pienamente nei 10 punti del manifesto della nostra Confederazione sulle cose da fare per affrontare la vera priorità del paese individuata nella necessità di “Creare lavoro” ci piace evidenziare quelli che più direttamente ci coinvolgono e ci impegnano:

  • Contrastare con percorsi specifici l’abbandono scolastico e universitario

  • Promuovere l’alternanza scuola lavoro

  • Puntare sull’apprendimento duale

  • Sostenere la formazione degli occupati

Fare comunità

cisl3L’obiettivo di rafforzare i legami che tengono unita e coesa la società, rimuovendo iniquità e disuguaglianze che la rendono divisa e ingiusta, si declina nello specifico della nostra rappresentanza nell’affermare e promuovere un’idea di scuola come luogo di costruzione e consolidamento del tessuto sociale; pensiamo e vogliamo una scuola che sappia accompagnare e sostenere la crescita umana e civile del nostro Paese. La scuola che mettiamo al centro del nostro impegno, è comunità. Comunità nel senso più alto e ricco, modello di cittadinanza in un ordine sociale includente, non divisivo. La scuola è per noi una comunità di discorso, fondata sulla fecondazione delle idee, sulla contaminazione tra visioni diverse, sul confronto tra esperienze che aprono al futuro, innovano, generano qualità. L’innovazione viene dall’azione, dall’agire quotidiano, laddove si esprimono fermenti e dinamismo la cui fecondità deve divenire ricchezza e generare bene comune…noi vogliamo essere protagonisti, vogliamo partire dall’immenso serbatoio di innovazione e di esperienza di cui le scuole sono depositarie e favorire processi di contaminazione, di coinvolgimento e di protagonismo.

Generare valori

Generare valori è il secondo tema chiave che guida la nostra idea di scuola. L’espressione evoca l’impegno delle istituzioni scolastiche verso la soddisfazione di bisogni fondamentali della collettività e la generazione di beni immateriali di rilevanza sociale, destinati alla fruizione collettiva…Occorre dunque lavorare per una valorizzazione del ruolo e dell’impegno delle istituzioni scolastiche, perché al personale ata, ai docenti e ai dirigenti spetta il compito di contribuire, per quanto è di loro competenza, al pieno sviluppo della persona umana e all’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Quella che proponiamo è un’idea di scuola che contribuisce a combattere le disuguaglianze sempre più ampie, disuguaglianze che si traducono in emarginazione sociale, in povertà, in negazione dei diritti fondamentali e che costituiscono una grave minaccia per la nostra democrazia. Per fare questo la scuola dev’essere liberata da incombenze burocratiche e complicazioni formalistiche che tanto tempo sottraggono al perseguimento degli obiettivi essenziali…Generare valori vuol dire dunque aprire opportunità dell’agire sociale, sapendo che queste possibilità sono fragili: richiedono cura, responsabilità individuale e visione comune. Costituiscono un capitale immateriale di immenso valore perché sono la radice del cambiamento. Si tratta di favorire una spinta propulsiva che rimetta in moto le energie, consenta di rendere il personale della scuola protagonista.

Pubblica Amministrazione e Scuola, dalla contrattazione una nuova stagione dei servizi pubblici

Con l’accordo del 30 novembre 2016, si pongono le condizioni per un modello di sviluppo centrato sull’innovazione organizzativa e la qualità del lavoro…Si apre una stagione in cui il ruolo della contrattazione e dei suoi protagonisti, le parti sociali, tornano al centro della scena e a loro viene affidato il compito di attuare un processo di riforma, che è allo stesso tempo organizzativo e culturale. Spetterà, infatti, alla contrattazione progettare contenuti e strumenti delle azioni che, nei mesi e negli anni a venire, dovranno rendere concreta l’evoluzione delle pubbliche amministrazioni da intendersi come “infrastrutture intelligenti”.

Nuove regole per nuovi contratti

cisl5A monte di questo accordo c’è una scelta precisa: fare in modo che le relazioni sindacali generino valore condivisibile da tutti i portatori di interessi (governo, lavoratori pubblici, cittadini utenti). Rinnovare i contratti nazionali diventa necessità organizzativa comune affinché questo processo possa innescarsi e produrre cambiamenti.

Dopo le tante invasioni di campo legislative che hanno ridotto gli spazi della partecipazione sindacale, la contrattazione nazionale e integrativa può tornare ad essere riconosciuta come la via più propria – e anche la più efficace – per definire e gestire tutto ciò che attiene al lavoro: la disciplina dei rapporti e le relative tutele, ma anche quegli aspetti organizzativi da cui gli interventi normativi del 2008-2009 l’avevano estromessa. La gestione di materie come il finanziamento dei trattamenti economici accessori e i sistemi premiali torna alla responsabilità delle parti, per essere utilizzata come leva di miglioramento organizzativo e di valorizzazione delle professionalità.

Scuola: ottimizzare l’uso delle risorse, risolvere gli squilibri del sistema

Se con la riforma della Buona Scuola il sistema d’istruzione è tornato a essere destinatario di un significativo investimento di risorse, molti sono gli elementi che inducono a ritenere come il loro uso si sia rivelato tutt’altro che ottimale. Questo vale soprattutto per la parte più consistente, quella del piano straordinario di assunzioni, le cui incongruenze rispetto al reale fabbisogno sono apparse da subito evidenti, con l’aggiunta delle tensioni indotte dalle modalità con cui è avvenuta la gestione del piano e che hanno raggiunto il loro apice nelle vicissitudini legate alla mobilità. Ma lo stesso vale per le risorse investite a sostegno della formazione e della valorizzazione professionale, peraltro con la totale esclusione del personale ATA dal novero dei destinatari. Vi è quindi un’esigenza di porre rimedio a una situazione che rischia di rendere improduttivo il forte impegno di spesa sostenuto, lasciando inevasa la richiesta di incremento di efficacia e qualità del servizio che ne costituiva l’obiettivo dichiarato. È questa in estrema sintesi la ragione che renderebbe quanto mai opportuna e necessaria una revisione di quegli aspetti della legge 107 i cui limiti, ampiamente prevedibili, sono emersi in tutta evidenza in sede di concreta applicazione. Contestualmente, sugli squilibri che tradizionalmente si manifestano tra le diverse aree territoriali del Paese rischiano di sovrapporsi ulteriori elementi di tensione che investono direttamente le modalità di gestione del personale. Questi gli obiettivi che da tempo sono al centro dell’iniziativa sindacale ma che vanno rilanciati con forza per la loro valenza strategica nell’ambito di una generale politica di sostegno all’investimento in conoscenza e all’esercizio del diritto allo studio:

  • assicurare un’adeguata consistenza delle dotazioni organiche, commisurate al reale fabbisogno derivante dalle iscrizioni e all’espansione dell’offerta formativa nelle aree maggiormente deprivate;

  • svolgere un accurato monitoraggio sugli effetti delle innovazioni introdotte con la legge 107 e individuazione dei necessari correttivi all’impianto legislativo

  • rilanciare una politica di stabilizzazione del lavoro, non essendosi ridotto in modo significativo con la legge 107 il ricorso al lavoro precario; la stabilità è condizione necessaria per gestire in modo ottimale le risorse professionali operanti nel sistema, favorire la continuità didattica, dare risposta alle giuste attese dei lavoratori e ridurre le ragioni di contenzioso che una troppo alta percentuale di lavoro precario inevitabilmente genera

  • riaffermare il ruolo della contrattazione, in linea con quanto prevede l’intesa del 30 novembre 2016 individuando nel contratto la fonte privilegiata di regolazione del rapporto di lavoro.

Rinnovare subito il contratto nazionale

Donatella Carè
Donatella Carè

Il rinnovo del contratto, per il quale occorre rapidamente porre le ulteriori premesse con l’emanazione dell’atto di indirizzo, deve rappresentare l’occasione per riconsegnare a chi lavora nella scuola prospettive di un riconoscimento economico adeguato alla qualità e complessità del lavoro svolto.

La piena titolarità del contratto sulle questioni retributive, anche alla luce del primo anno di applicazione del bonus per la valorizzazione professionale dei docenti, va ribadita e perseguita con la massima determinazione…

Al personale amministrativo e tecnico vengono richieste competenze tecniche e normative sempre più raffinate, ai collaboratori un’attenzione che va ben al di là della semplice pulizia e vigilanza, facendone vere e proprie figure educative.

Per i DSGA occorre da un lato riconoscere le sempre maggiori responsabilità, dall’altra intensificare il ruolo di collaborazione e interazione con i Dirigenti Scolastici, distinguendo opportunamente i ruoli, le competenze e le responsabilità. Ai dirigenti si chiede di essere leva per il rinnovamento del sistema attraverso le relazioni fra personale, alunni e territorio.

Aggiornamento e formazione continua del personale

Uno dei temi contrattuali è certamente la formazione continua del personale.Dopo un lungo periodo di incertezza negli interventi e assenza di investimenti, la formazione in servizio sembra essere nuovamente protagonista, intesa come acquisizione strategica e sistematica che assume straordinario valore entro logiche di rete attente a fattori intangibili, ai climi organizzativi ed alle motivazioni delle persone, oltre che ad aspetti disciplinari e tecnico-professionali. L’intervento effettuato con la legge 107/2015, se ha il merito di aver previsto forme di finanziamento e una dimensione strutturale della formazione in servizio, presenta però numerose difficoltà, incertezze e parzialità ed affronta per via legislativa un tema che invece è squisitamente contrattuale.

Formazione iniziale e reclutamento dei docenti

alfredo silipo
Alfredo Silipo

Il tema è oggetto di una delle deleghe attuative della Legge 107. Tuttavia, ed è uno degli elementi di criticità determinati dal contenuto della delega, questa investe la sola scuola secondaria, introducendo una netta differenza tra le modalità di accesso ai ruoli previste per la scuola dell’infanzia e la primaria e quelle che varranno per la secondaria di primo e secondo grado. Così facendo, i docenti che operano all’interno di uno stesso ordinamento scolastico saranno però differenziati in modo molto marcato per le modalità con cui verranno formati e assunti. Né la situazione migliorerebbe molto qualora ciò che la delega disegna per la secondaria diventasse modello omogeneo per tutti gli ordini e gradi, per gli elementi di vaghezza che ancora rimangono sui trattamenti economici e per altri elementi che attengono la struttura dei percorsi di formazione e tirocinio. Il percorso per accedere ai ruoli dei docenti della secondaria comprenderà infatti, dopo la laurea, un anno per lo svolgimento del concorso e un triennio che impegnerà i contrattisti a tempo pieno; una lunghezza che appare francamente eccessiva. Altre rilevanti problematicità si profilano per le modalità di utilizzo dei docenti tirocinanti, impiegabili nello svolgimento di supplenze e, nel terzo anno di tirocinio, per la copertura di posti vacanti e disponibili; sono facilmente prevedibili le interferenze con le altre procedure di assunzione, sia a tempo determinato che indeterminato, con possibili e non indifferenti conflitti con altri aspiranti. Del tutto vaga la parte relativa al trattamento economico, che appare comunque di livello a dir poco modesto, specie se si combina col divieto che i corsisti avranno di accettare supplenze.

Donatella Carè Vincenzo Guida
Donatella Carè
Vincenzo Guida

Solleva infine non poche perplessità la netta distinzione che si profila tra i percorsi di insegnamento su posti comuni e quelli su sostegno, distinzione accentuata anche da quanto prefigura la delega sull’integrazione e inclusione scolastica. Sullo sfondo, e purtroppo non risolto, il problema di un precariato che non accenna a diminuire, nonostante le dichiarate ambizioni che il piano straordinario di assunzioni della legge 107/2015 avrebbe dovuto soddisfare. Oggi sono ancora oltre 120.000 le supplenze conferite, con un incremento di quelle annuali (31 agosto) sia sui posti comuni che di sostegno. Nel frattempo al personale precario escluso dal piano, nonostante il possesso di un requisito di servizio in tanti casi superiore ai 36 mesi, si offre soltanto uno “sconto” sulla durata dei percorsi di tirocinio, alle condizioni economiche penalizzanti cui si è accennato. Persone che col loro lavoro precario garantiscono l’esercizio del diritto allo studio per migliaia e migliaia di alunni meritano una ben diversa attenzione e più adeguate risposte. In questo senso si orientano le ipotesi che abbiamo portato all’attenzione del Legislatore nella già audizione sulle deleghe attuative della legge 107: riservare una quota di assunzioni ai docenti abilitati con più di 36 mesi di servizio, favorire l’acquisizione del titolo di specializzazione, e riservare una quota per le assunzioni, per i docenti non abilitati con analoga anzianità di lavoro.

Valorizzare il lavoro dell’area ATA

Massimo Serraino
Massimo Serraino

Le politiche scolastiche degli ultimi governi hanno fortemente penalizzato il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, da ultimo completamente ignorato dalla riforma della “Buona Scuola”. Quasi 50.000 i posti tagliati negli ultimi anni (erano 252.661 nel 2007/08, sono 203.534 quest’anno), determinando per le istituzioni scolastiche evidenti problemi di funzionalità. Appare perciò inevitabile un cambio di rotta se non si vuole portare tutto il sistema scolastico al collasso.

La scuola, il lavoro, le imprese

Agli studenti italiani è stato finalmente riconosciuto il diritto di imparare lavorando e lavorare imparando sul modello organizzativo già da lungo tempo presente in altri paesi. Dall’A.S. 2015-2016 l’alternanza scuola-lavoro, anche nell’ambito del recente sistema duale, è una nuova metodologia didattica obbligatoria e un diritto esigibile.

La Cisl Scuola come organizzazione moderna, aperta, partecipata, trasparente

Non ci mancano dunque le ambizioni, la nostra storia ci dà la convinzione di poterle reggere. È una storia molto più lunga dei 20 anni che la Cisl Scuola compie proprio in questo 2017. Siamo nati infatti, vent’anni fa, dall’unirsi di due esperienze che in modo distinto, all’interno della stessa confederazione, hanno dato insieme, per decenni, rappresentanza ad aree diverse del mondo della scuola…La Cisl Scuola sta investendo da tempo su un’attiva presenza nello spazio del web e nell’intreccio delle reti alimentate dalla diffusione dei social media. Quel che occorre è invece rafforzare, attraverso questi canali, una circolazione di idee e di contatti che vogliamo quanto più possibile intensa e vivace, fermo restando che “resta per noi insostituibile la dimensione del rapporto diretto con le persone, quello che si vive incontrandole ogni giorno nelle nostre sedi o sui luoghi di lavoro” (Scuola e Formazione, n. 4-2016, editoriale M. Gissi)… Nella figura di chi fa sindacato deve tornare a essere ben visibile e dominante la dimensione del servizio: sotto questo profilo la Cisl Scuola, a tutti i livelli e con particolare evidenza a quello territoriale, ritiene di potersi proporre come modello in forza della sua diretta, concreta e quotidiana testimonianza. Per questi motivi permettetemi di ringraziare il lavoro svolto dall’intera segreteria, ma in particolar modo quello svolto da tutti quelli che operano dietro le quinte, quello meno visibile ma forse più efficace fatto di competenza e disponibilità, di orari prolungati e di affetti trascurati. A miei amici dell’ufficio di Vibo (in particolare) in servizio e pensionati, esonerati e non, alle rsu il mio affettuoso ringraziamento perché se la Cisl di Cz/Kr/Vv è così ben rappresentata, il merito è di tutta la squadra. Lasciate il mondo migliore di come lo avete trovato!!!

Viva la Cisl, viva la Cisl Scuola!

Delegati eletti al 6° Congresso regionale Cisl Scuola

cisl4A fine lavori, eletti i delegati al prossimo congresso regionale della Cisl Scuola che saranno: Raffaele Vitale, Alfredo Silipo, Vincenzo Guida, Donatella Carè, Caterina Brasacchio, Domenico Castagna, Nicoletta Castagna, Immacolata Fiozzo, Rosario Gramendola, Olga Greco, Elisa Luzzi, Angela Maida, Martino Marafioti, Pasqualino Mazzitelli, Francesca Meligrana, Gabriella Iannazzo Muraca, Claudio Nisticò, Raffaele Parise, Renato Policaro, Sergio Policaro, Mario Pugliese, Domenico Ruffa, Maria Scavelli, Sandro Scumaci, Alessandro Severini, Carmela Silipo, Maria Grazia Spagnuolo, Giuseppe Tamburro e Francesca Tedesco.

Collegio dei sindaci

Ricopriranno la carica di sindaci: Giovanni Policaro, Domenico Ruffa, Luigi De Finizio, Domenico Fratto, Fortunato Mirabello.

Delegati Congresso provinciale U.S.T

A rappresentare la cisl Scuola nel prossimo congresso provinciale U.S.T saranno: Raffaele Vitale, Donatella Carè, Vincenzo Guida, Alfredo Silipo, Rosario Gramendola, Gianfranco Leone, Salvatore Mazzei, Renato Policaro, Raffaele Scicchitano, Giuseppe Tamburro e Vittoria Tassone.

Consiglio Generale

cisl2

Sono entrati a far parte del Consiglio generale della Cisl Scuola:

COGNOME E NOME

COGNOME E NOME
Vitale Raffaele Ielapi Francesco
Silipo Alfredo Le Pera Ottavio
Guida Vincenzo Luzzi Elisa
Care’ Donatella Macri’ Fabio
Affilistro Caterina Maida Angela
Aiello Antonio Mamone Andrea
Apa Caterina Marafioti Martino
Aragona Vincenzo Marasco Francesco
Arcieri Maria Marasco Giovina
Arcuri Girolamo Mazzitelli Pasqualino
Baldo Severino Meligrana Francesca
Barbuto Pasquale Messina Filippo Gianpiero
Betro’ Matteo Milano Andrea
Brasacchio Caterina Moscato Giovanna
Burzi’ Giovanni Nistico’ Claudio
Caria Francesco Pane Maria
Castagna Domenico Perez Annalisa
Castagna Nicoletta Policaro Giuseppe
Catalano Teresa Policaro Renato
Costantino Pasqualino Ravaglia Loredana
De Pasquale Rita Russo Dino
Di Renzo Carmelo Sansalone Alessandro
Drago Caterina Serraino Massimo
Fratto Vincenzina  □ Sinatora Giorgio
Gerace Santino  □ Stefanizzi Gabriele
Gramendola Rosario  □ Tamburro Giuseppe
Greco Olga  □ Tripodi Selene
Grillo Nicola  □ Vartuli Floriana
Guerra Pietro  □  Vescio Eugenio
Ianni Giuseppe

 Volpe Patrizia

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