“Lo temevamo ma sinceramente non credevamo arrivassero a tanto. Ebbene si, lo hanno fatto, i consiglieri comunali che sostengono la maggioranza targata Costa hanno fatto cadere il numero legale sulla pratica inerente la situazione contabile dell’Ente in materia di fondi vincolati”.
Comincia così la nota del gruppo consiliare vibonese del Partito Democratico per il quale “quasi come se il problema appartenesse alla minoranza, quasi come se di questi fatti, chi governa, non ha intenzione di occuparsene, quasi come se, questa questione fosse un tabù, sulla quale non è necessario, a detta loro, fare chiarezza. E siccome al peggio non c’è mai fine ci sentiamo in dovere di segnalare ai nostri concittadini, attraverso gli organi di stampa, che i consiglieri comunali dei gruppi di forza italia, vibo unica, la città che vorrei etc.etc. (ad esclusione dei pochissimi presenti rimasti in aula, ai quali va il nostro ringraziamento per il comportamento istitutuzionale tenuto) ci hanno inibito la possibilità di “fare luce” sulla situazione contabile dell’Ente con specifico riferimento alla delicata questione della ricostituzione dei fondi vincolati”.
“Il sentore di abbandono dell’aula – si legge ancora nella nota diffusa dai democratici vibonesi – era nell’aria già da qualche giorno, ma sinceramente abbiamo sperato fino alla fine che non volessero arrivare a tanto. E invece ci sbagliavamo. Dopotutto, non potevamo aspettarci altro da coloro che hanno ci hanno tenuto ad essere presenti allorquando è stato approvato un emendamento, in materia di aree cimiteriali, per modificare il piano triennale delle opere pubbliche la cui procedura è stata annullata dal Tar Calabria”
“Non potevamo aspettarci altro – conclude amaramente la nota – da coloro che erano presenti per approvare un piano Tari anche a causa del quale oggi il Comune sarà costretto a versare nelle casse della Regione Calabria oltre due milioni e quattrocentomila euro; non potevamo aspettarci altro da coloro che nelle varie commissioni consiliari litigano tra loro per poi fare (finta) pace al solo fine di non apparire spaccati agli occhi dei più. Non ci potevamo ovviamente aspettare altro, quindi, da chi, sino ad oggi anziché governare bada a litigare. Siamo tristemente delusi e preoccupati per le sorti della nostra amata città che così com’è noi non vorremmo”.