Dieta Mediterranea, Alfonso Grillo “La proposta di legge 54 calpesta storia, tradizione e cultura di un territorio”

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Un nuovo scippo, l’ennesimo per la cittadina. Viene considerata tale l’approvazione in Regione, in terza commissione, della proposta di legge 54 del 2015, “Valorizzazione della Dieta Mediterranea italiana di Riferimento”, dei firmatari consiglieri regionali cosentini Orlandino Greco e Franco Sergio. Il testo di legge avrebbe dovuto essere discusso ieri in seconda commissione bilancio, il punto, però, è stato rinviato ad altra data. Dopo la sua discussione la proposta dovrebbe approdare, il 27, in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva per poi passare al vaglio del Governo nazionale.
Un testo legislativo contro i cui contenuti, nell’agosto del 2015, si era espresso unanimemente il consiglio comunale considerandolo pesantemente penalizzante per il comprensorio e l’intero territorio vibonese in quanto la proposta scippa alla cittadina il patrimonio di “riferimento” riversandolo genericamente ad altri comuni e associazioni. Quel giorno, nella sala del consiglio, erano presenti o rappresentati, sei consiglieri regionali, Orlandino Greco, Vincenzo Pasqua, Michele Mirabello, Giovanni Arruzzolo e Giuseppe Mangialavori. Politici che, dopo le solenni dichiarazioni rese in quell’occasione a favore della modifica del testo legislativo, come spesso succede, hanno dimenticato quanto promesso dando, così, il via libera all’approvazione del testo che ha mantenuto intatti i suoi articoli. Grande rammarico e sfiducia in una classe politica regionale sorda sono palesati dall’intera cittadinanza contraria alle logiche perverse e di scarso riguardo dei governanti per Nicotera ed il comprensorio, nonchè, da Alfonso Grillo, “padre” della legge “Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea”, approvata all’unanimità dal consiglio regionale nel 2013 .
“Greco e Sergio pensano solo ad appropriarsi della titolarità della legge – afferma  –. Una legge a regolamentazione di una materia già normata non avrebbe motivo di esistere, al massimo si poteva prevedere integrazioni e miglioramenti, ma solo sostanziali. Invece, sì è lavorato per tre anni al solo scopo di cancellare una norma esistente e creare un caos procedurale che ha impedito di fatto alla Calabria e alla cittadina di Nicotera riconosciuta, nella legge 45/2013, quale sede dell’ente in house della Regione Calabria, di riappropriarsi di un primato che la storia gli riconosce. Ascoltando e leggendo certe dichiarazioni, Ancel Keys si rivolterebbe nella tomba. Quella di Greco-Sergio è una legge inutile, penalizzante e deleteria che sposta l’asse sul cosentino, inoltre, palesa la totale ignoranza rispetto ad un tema che andrebbe affrontato con maggiore responsabilità. In un sol colpo vengono calpestati storia, tradizione e cultura di un territorio che, sull’argomento, può piacere o meno, ha avuto la sua genesi”.
“Quando Greco e Sergio parlano di cattiva gestione della politica nostrana – dichiara –, non fanno  altro che parlare di se stessi e dei rappresentanti regionali del territorio Vibonese. Questi ultimi troppo occupati a fare i contest  per cambiare nomi ai comuni, piuttosto che a produrre leggi ed iniziative a difesa e tutela del patrimonio che rappresentano. La proposta di legge recentemente approvata in commissione Sanità, che ricordo è presieduta proprio da un Vibonese, palesa la totale ignoranza dei proponenti rispetto ad un tema che andrebbe affrontato con maggiore responsabilità e conoscenza”.
“Come si può pensare – prosegue Grillo – di trovare spazi sui mercati internazionali, e quindi valorizzare i prodotti tipici locali, presentando una proposta confusa che di fatto contrasta con i requisiti identitari. È bene ricordare che il riconoscimento quale bene immateriale dell’umanità da parte  dell’Unesco si regge su un requisito essenziale, ovvero che il patrimonio di cui si parla sia trasmesso di generazione in generazione in stretta collaborazione con l’ambiente circostanze. Gli insediamenti minori, tra l’altro giustamente tutelati da leggi regionali specifiche, che Greco e Sergio vogliono a tutti i costi eleggere a capisaldi della Dieta Mediterranea per caratteristiche climatiche, culturali e tradizioni gastronomiche, non c’entrano nulla con il regime alimentare imposto dallo studio del Seven Country Study. I temi di carattere scientifico possono avere sì importanti risvolti economici, ma senza snaturarne i dettami di anni e anni di ricerca”. Tanta confusione, insomma. Grillo chiede, a tale proposito, ai promotori della legge il perché “dell’inventarsi” roccaforti della dieta mediterranea, quando Nicotera ha avuto di diritto il riconoscimento della storia e della comunità scientifica planetaria. “E’ stato elaborato un pastrocchio – dichiara – nel tentativo di inserire una certa forma di tutela delle comunità culturali caratterizzanti, occitane, arbereshe, grecanica, ebraiche, arabe, che sinceramente si fa fatica a capire cosa c’entrano”.
A questo punto, sarebbero chiare le ragioni per le quali la Calabria, contrariamente a quanto avveniva qualche anno fa, non è mai coinvolta ai tavoli dei grandi eventi di rilevanza mediatica quando si parla di Dieta Mediterranea.
Si starebbe, però, perdendo del tempo prezioso a differenza di altre regioni come Campania e Puglia che, in tema di dieta mediterranea, avrebbero superato da tempo i livelli di proposta e di azione raccogliendo risultati e riconoscimenti.
“L’ostinata ricerca della notorietà di qualche consigliere regionale – sottolinea – ha fatto perdere alla Calabria tempo prezioso, economie e investimenti capaci di rinvigorire un settore, quello agroalimentare. Per non parlare del danno d’immagine e delle occasioni perse in termini di ritorno mediatico vista la notorietà della Dieta Mediterranea e la diffusa attenzione dell’intera popolazione del pianeta nei suoi confronti. È notizia di questi giorni che il nostro Paese è in vetta alla speciale classifica di Bloomberg che considera durata e qualità della vita legate alla nutrizione. Come dire, più della ricchezza conta la dieta mediterranea. Lo tengano a mente i nostri consiglieri”.
“Invito – incalza ancora Grillo  – Greco e Sergio che vivono in spasmodica attesa di vedere il loro cappello pendente su questa legge, di evitare, almeno, ulteriori danni e ritardi alla Calabria. Lo stesso invito lo rivolgo ai nostri consiglieri regionali vibonesi, con la raccomandazione di rivedere la proposta in sede di consiglio regionale e di riportarla alla ratio della legge 45/2013, accogliendo le richieste dell’amministrazione comunale di Nicotera, del mondo delle associazioni, dell’Accademia Internazionale della Dm e dell’Adimin. Si restituisca alla cittadina di Nicotera ciò che con supponenza si sta tentando di strappare”.

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