Joppolo, l’Acd ricorre contro la penalizzazione

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Ricorso avverso il deliberato del Giudice sportivo territoriale di Vibo Valentia che ha inflitto all’Acd Joppolese la sconfitta a tavolino per  3 a 0 a favore della Sd Fulgor Zungri, è stato presentato alla Corte sportiva di appello territoriale del Comitato regionale della Calabria della Figc, dalla società del presidente Fabio Zappia. Una questione di principio, anche perché, sul campo, il risultato era stato di 3 a 1 per gli ospiti. Ma la società del comune tirrenico militante nel campionato di Terza categoria, girone F, non ci sta ad essere “macchiata” da un provvedimento disciplinare considerando,  soprattutto, che la squadra joppolese è la detentrice della coppa disciplina. Nello specifico, il Giudice sportivo, dalla lettura degli atti ufficiali della gara, avrebbe rilevato che il calciatore Francesco Mancuso, classe 1989, non avrebbe avuto il titolo a partecipare alla gara perché non risultava regolarmente tesserato dall’Acd. Per la società del presidente Zappia, invece, il provvedimento è “illegittimo” in quanto il calciatore sarebbe stato debitamente tesserato dalla società di Joppolo. Come fonte di prova, il presidente Zappia “spiattella” tutta la necessaria documentazione, pratica di tesseramento con relativa distinta effettuata a mezzo della procedura informatica sul portale ufficiale della Figc, consequenziale rilascio della matricola abbinata al calciatore Mancuso e ricevuta della spedizione dei documenti in formato cartaceo alla Lega nazionale dilettanti. “Per le prove riportate – afferma Zappia – chiediamo alla Corte sportiva di appello territoriale l’annullamento del provvedimento inflitto all’Acd. Inoltre, non può essere attribuito all’associazione nè dolo e nè colpa per il tesseramento del calciatore Mancuso. Per meglio comprendere le motivazioni del ricorso si precisa che l’Acd Joppolese con il presente atto vuole ribadire la propria lealtà sportiva, di una società che in questa stagione calcistica, fino alla data odierna, non ha mai avuto giocatori espulsi o dirigenti ammoniti e che da oltre tre anni partecipa alle manifestazioni, nel più alto valore inclusivo, pur non avendo ancora un proprio campo da calcio”.

 

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