Ex comandante della Polizia municipale, la giunta demanda al segretario comunale ogni iniziativa per definire il suo pensionamento

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Prosegue la “telenovela” dell’ex comandante della Polizia municipale, Domenico Preiti. La giunta comunale, infatti, ha formalizzato “ulteriore impulso” alla pratica del suo pensionamento. Una storia “bizzarra” quella di Preiti, andato in pensione a dicembre 2016, dopo 42 anni di servizio presso il Comune, prima come autista dello scuolabus e poi come vigile urbano, con tanto di festa ed onorificenze, la cui domanda di quiescenza, però, non è statapresa in considerazione dall’Inps. In pratica,nonostante la debita e puntuale richiesta di pensionamento presentata nel maggio 2016 presso la competente sede Inps di Vibo Valentia, acquisita al protocollo generale del Comune di Joppolo e formalizzata dalla giunta con delibera e presa d’atto, all’ex comandante è stata rigettata l’istanza di collocamento a riposo da parte dell’istituto di previdenza sociale. Preiti si è ritrovato, quindi, senza alcun ruolo, non è più un dipendente comunale, non è un pensionato, non è un esodato e non è stato licenziato. Il problema era stato posto all’attenzione del sindaco Carmelo Mazza dal gruppo consiliare di minoranza che aveva inviato al primo cittadino un’interrogazione sulla questione motivando il rigetto della pratica come conseguenza “dell’incompletezza della documentazione prodotta dal responsabile dell’Ente”. All’amministrazione è giunta, inoltre, una diffida da parte dell’avvocato dell’ex comandante, Anna Maria Giofré, con la quale, nell’interesse del proprio assistito, viene sollecitata la definizione della pratica di pensione dello stesso e viene richiesto l`accesso agli atti relativi alla pratica. L’esecutivo ha demandato, perciò, al segretario comunale l’assunzione di ogni opportuna ed urgente iniziativa per la definizione della pratica pensionistica di Preiti e il coordinamento dei servizi interessati, i quali provvederanno anche ad aggiornare, attraverso i servizi telematici, le posizioni assicurative di tutti i dipendenti comunali. L’opposizione, per i ritardi maturati nella definizione della pratica, aveva “tirato in ballo” anche la giunta. “Il collocamento in quiescenza dei dipendenti comunali – risponde l’esecutivo –, trattandosi di atto gestionale, non rientra nella competenza del sindaco, della giunta e tanto meno del consiglio comunale, Tuttavia, questa giunta sensibile alla giusta aspettativa del dipendente, aveva investito fin da settembre i competenti servizi, ossia quello finanziario e quello del personale. L’attuale sindaco si è insediato a giugno 2016, appare evidente che la documentazione necessaria per le pratiche poteva e doveva essere richiesta prima ancora dell’insediamento dell’attuale primo cittadino e che attraverso i servizi telematici potevano e dovevano essere aggiornate tutte le posizioni assicurative dei dipendenti, compresa questa. Vanno perciò respinte perché infondati e frutto di mistificazione, tutti i tentativi di addebitare alla giunta municipale in carica responsabilità inesistenti”.

 

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