Pino Macino, da Pupari & Pupi
Non mi piacciono i blocchi stradali. Creano problemi e non pochi. Ed il diritto di circolazione è costituzionalmente garantito….come lo sciopero… che a volte si serve di questo estremo mezzo di protesta. E quindi bisognerà capire e capire bene. I lavoratori del Porto di Gioia Tauro che in questo momento occupano la sede dell’Autostrada…..non sono dei pazzi….hanno anche consapevolezza dei disagi che questa forma di protesta comporta…. e volentieri lo avrebbero evitato .
Ma questi lavoratori devono essere sentiti….oggi e subito….perchè oggi e subito nessuno li vuole sentire. E qui c’è poco da discutere: 400 lavoratori sono stati licenziati. Per Gioia e per tutti i calabresi occupati nel Porto più grande d’Italia è come se a Torino chiudessero la Fiat. E non ci sono ammortizzatori sociali che tengano…i licenziamenti sono la anticamera della disperazione , del dissolvimento delle famiglie, del dominio dell’insicurezza.
E ci sono figli da sfamare, rate da pagare, un benessere da preservare. E scusate se è poco oggi – proprio oggi – che l’Istituto di statistica ci dice che in Italia vi sono quattromilioni e mezzo di persone assolutamente povere. E dunque questi lavoratori rivendicano il lavoro…non l’assistenza…non le elemosine. E difendono la loro dignità davanti alle inadempienze della Politica e la prepotenza delle multinazionali del profitto…che stanno marginalizzando il nostro Porto.
E quindi, in Calabria, a Gioia Tauro, nella Piana dobbiamo saper raccogliere questo grido che nella Pasqua degli agnelli sacrificali, bussa con ancor più drammatica urgenza alla porta delle nostre coscienze . E bisogna dunque stare da una parte. Da una parte sola. Dalla parte dei lavoratori in lotta.