Il litorale di Nicotera Marina ispezionato metro per metro, dalla foce del torrente San Giovanni a quella del fiume Mesima. Prima, via terra, per monitorare l’intero percorso della condotta fognaria e, di pomeriggio, via mare, per accertare la presenza sui fondali marini di tubi eventualmente utilizzati per scaricare liquami e che potrebbero essere, quindi, alla base del fenomeno del mare sporco. Su sollecitazione della commissione straordinaria (Adolfo Valente, Nicola Auricchio, Michela Fabio) che gestisce dallo scorso gennaio l’ente comunale e che sin dal suo insediamento ha preso in seria considerazione i contenuti della lotta portata avanti dal movimento “14 luglio”, sono scattate le indagini dei carabinieri della caserma di Nicotera Marina, comandati dal maresciallo Fabio Cirone.
A loro sostegno ieri sono intervenuti gli uomini della Guardia costiera (capo di 1^ classe np Fabio Rodigliani, comandante della delegazione di spiaggia di Nicotera, e sottocapo np Giuseppe Betrò), il Gruppo carabinieri-forestali di Vibo Valentia (vicebrigadiere Giovanni Sibio e appuntato scelto Bruno Papa), nonché il personale della motovedetta 812 dei carabinieri di Vibo Marina a bordo della quale si trovava lo stesso maresciallo Cirone. Il monitoraggio dei fondali è avvenuto col supporto di una barca in resina trainata dalla motovedetta e messa a disposizione dal presidente della Lega navale Biagio D’Ambrosio e sulla quale hanno preso posto oltre a Giovanni Ursino, marinaio del posto, il sottocapo Betrò ed il vicebrigadiere Sibio al quale è spettato il compito di azionare e gestire un geomagnetometro messo a disposizione dal Gruppo carabinieri-forestali di Vibo.
L’apparecchio è in grado di accertare la presenza di tubi sino a dieci metri di profondità. L’unità navale con a rimorchio la barca in resina per due volte, tenendo distanze diverse dalla battigia, ha costeggiato il litorale tra l’abitato di Marina e il Mesima. L’operazione s’è conclusa dopo un paio d’ore. I risultati ufficiali arriveranno nelle prossime ore, ma pare che il geomagnetometro abbia segnalato tre consistenti “anomalie”: una all’altezza del fosso San Giovanni, una a poca distanza dal dismesso villaggio Valtur e una in prossimità della foce del Mesima. Si tratta di tubi? E’ decisamente presto per dirlo, ma se così fosse nei prossimi giorni dovremmo assistere ad appropriati interventi per eliminarli.