“Si lavora senza sosta e procede a pieno ritmo il lavoro degli operai lungo gli accattivanti percorsi naturalistici di Gerocarne, al fine di renderli perfettamente fruibili e permettere agli amanti del trekking di ripercorrere le orme del brigante Musolino, totalmente immersi nella natura incontaminata dei nostri boschi ad ammirare incantevoli scenari mozzafiato”.
E’ questo difatti l’incipit di un post pubblicato sui social network dal primo cittadino di Gerocarne Vitaliano Papillo che continua imperterrito nella sua opera di miglioramento dell’offerta turistica del piccolo centro urbano dell’Alto Mesima vibonese.
La zona in questione – a cui si riferiscono le foto – è uno stretto cuneo il cui fondo è esso stesso una gradinata proprio come la successione di altipiani caratteristici di questa zona. Un’alta, scoscesa parete di granito si innalza su un lato, volumi diseguali sospesi nel vuoto e il fragoroso rombare dell’acqua del Morano che si apre strada verso valle. Leggenda popolare vuole che questo fosse il luogo scelto come nascondiglio da una delle figure più note e controverse della storia calabrese: Giuseppe Musolino, il brigante più famoso d’Italia, la cui storia fu spunto di molte canzoni popolari. Il luogo deve il suo nome al ritrovamento di alcune armi, resti di asce e punte di lance, risalenti al X sec. a.C., oggi conservate nel museo archeologico di Vibo Valentia.
Un luogo quindi dove ci si può immergere tra storia e natura, godendo dell’aria fresca e pulita di questo spaccato vibonese incontaminato.