Una diffida a procedere è stata inoltrata al prefetto di Vibo Valentia, Guido Nicolò Longo, e per conoscenza a Corte dei Conti, Ministero dell’Interno e Procura, da parte del gruppo consiliare di minoranza con l’invito a dare avvio alla procedura prevista dalla legge per il caso di mancata approvazione del rendiconto di gestione dell’anno 2016, secondo l’opposizione lo scioglimento del consiglio comunale più volte reclamato dalla minoranza in questi giorni. Giuseppe Dato, Stefano Siclari 
e Salvatore Burzì, inoltre, sollecitano, il segretario comunale ad adempiere alle proprie funzioni di garante legale ed istituzionale dell’Ente. L’avvocato Giuseppe Pitaro, nell’interesse e per incarico dei consiglieri di opposizione, sottolinea come si è giunti a tale decisione e cioè che il 30 aprile scadeva il termine previsto per l’approvazione del rendiconto di gestione- conto consuntivo 2016, il 9 maggio, preso atto della mancata approvazione nei termini di legge, lo stesso Prefetto diffidava il Comune a procedere all’approvazione del documento contabile entro 20 giorni. Nella seduta consiliare del 29 maggio, cioè al ventesimo ed ultimo giorno utile per l’approvazione dopo la diffida prefettizia, non si procedeva all’approvazione del documento contabile rinviando la seduta del civico consesso al 2 giugno.
Un’ingiunzione scaturita, quindi, a seguito delle “reiterate contestazioni da parte dei miei assistiti – afferma Pitaro – per il mancato rispetto delle prerogative dei consiglieri comunali legate all’esercizio del loro munus publicum e preso atto che, nonostante la mancata approvazione del conto consuntivo 2016, per come previsto dalla legge e come intimato dalla stessa diffida prefettizia, non sono ancora state attivate le procedure di legge previste per la nomina di un commissario ad acta e per le consequenziali procedure di scioglimento del consiglio comunale”.
