I Giudici del Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria hanno rigettato il ricorso proposto dal Cogal Monte Poro Serre vibonesi contro la Regione Calabria, il Gal Terre Vibonesi con il comune capofila di Gerocarne.
Il ricorso che era stato avanzato contro la graduatoria finale della selezione, operata, lo scorso ottobre, dal Dipartimento “Agricoltura” della Regione Calabria che aveva ammesso a finanziamento del Piano di Sviluppo Rurale (PSR 2014-2020) la sola proposta presentata dal Gal “Terre Vibonesi”.
Era stato il Cogal Monte Poro – Serre vibonesi ha presentare nell’ambito di una delle misure del PSR un proprio Piano di Azione locale. Questo accadeva nel luglio dello scorso anno ma poi diciotto comuni tra quelli partecipanti (Arena, Mongiana, Monterosso, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello, Spadola, Zambrone, Capistrano, Cessaniti, Drapia, Joppolo, Limbadi, Ricadi, Rombiolo, Soriano Calabro e Spilinga) avevano deciso – tra luglio e settembre – di recedere dal partenariato Gal Monte Poro e avevano aderito al costituendo Gal Terre Vibonesi, con capofila il Comune di Gerocarne, che aveva presentato pure lui la propria proposta in relazione all’area n. 9, per la quale ha concorso anche il Gal Monte Poro.
E proprio la proposta del Gal Terre Vibonesi, nell’ottobre del 2016 era stata infine ammessa a finanziamento ( per un importo di 54,8 milioni di euro) dalla Regione Calabria.
Il Cogal aveva quindi proposto ricorso al tar sostenendo che il recesso dei 18 Comuni per aderire al Gal Terre Vibonesi sarebbe stato illegittimo e che non essendoci la possibilità che due enti apparengano a due Gal diversi, la Regione avrebbe dovuto accertare a quale Gal essi possono legittimamente appartenere e accertare che essi continuavano a far parte del Gal Monte Poro.
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