“Solidali con il presidente di confindustria Rocco Colacchio che invito ad andare avanti nel suo lavoro di rappresentanza e di imprenditore, nella consapevolezza che non sarà solo in questa battaglia di civiltà che il vibonese deve intraprendere contro tutte le mafie opprimenti e dissacranti”.
Esordisce così Alfonso Grillo dopo l’atto intimidatorio compiuto contro la sede vibonese di Confindustria dove è stata trovata una bottiglia contenente liquido infiammabile e due cartucce di fucile.
“Il tessuto economico vibonese – afferma Grillo – ha bisogno di imprenditori credibili, capaci, e liberi da ogni condizionamento per ispessirsi e produrre crescita. Pertanto, confidiamo nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine affinché si creino le condizioni di garanzia tutela e serenità a tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati ad investire, mettendoci la faccia, in un territorio difficile. Fare imprenditoria in una congiuntura economica negativa è già di per se complicato, aggiungere ulteriori rischi fino a sfiorare la propria incolumità può significare gettare la spugna. Un territorio che ha il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Italia, ed il più basso Pil ha bisogno di investitori se vuole incrementare l’agibilità economia e creare posti di lavoro”.