Nove milioni di euro al settore No Profit

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Sono oltre 9 milioni di euro i fondi previsti dalla Regione Calabria per sostenere il settore privato sociale e il settore no profit destinati all’ampliamento o all’attivazione dei servizi di cura agli anziani non autosufficienti e a soggetti adulti con limitazioni nell’autonomia. In fase di  attuazione dell’asse 9 “Inclusione Sociale” (Azione 9.3.5) del POR Calabria 2014-2020, l’avviso pubblico che intende agevolare la realizzazione di progetti di investimento per erogare servizi socioassistenziali e inclusivi.  Destinatari dell’intervento: soggetti privati titolari delle autorizzazioni previste dalla DGR 449 del 16/11/2016; titolari di accreditamento che entro il 30/06/2018 debbano provvedere ad adeguamenti strutturali per mantenere l’autorizzazione e l’accreditamento; soggetti privati che intendano attivare nuovi servizi in zone riconosciute carenti. Nello specifico i soggetti privati sono: organizzazioni di volontariato e organizzazioni non lucrative di utilità sociale; associazioni ed enti di promozione sociale; cooperative sociali; fondazioni senza scopo di lucro; enti religiosi e altri soggetti privati non aventi scopo di lucro; imprese sociali, ovvero tutte le organizzazioni private senza scopo di lucro, compresi gli enti di cui al libro V del codice civile, che esercitano in via stabile e principale una attività economica per la produzione o lo scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale.

“Si tratta di un importante sostegno – ha affermato Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio – che diamo alle persone con disabilità e non autosufficienti attraverso il recupero e l’adeguamento di strutture. Dopo il bando Social Housing destinato ai Comuni, al quale abbiamo destinato oltre 60 milioni, l’avviso rivolto ai soggetti privati – ha aggiunto – contribuirà a potenziare i servizi socioeducativi e socioassistenziali del territorio regionale”.

Il finanziamento non dovrà essere superiore a 100.000 euro. Gli interventi finanziabili dovranno essere finalizzati a: recupero e rifunzionalizzazione di immobili inutilizzati, adeguamento sismico, ampliamento, riqualificazione ed adeguamento agli standard normativi di settore di strutture adibite o da adibire a centri diurni, comunità alloggio o a centri per il “dopo di noi”. Nello specifico gli interventi previsti riguardano opere murarie connesse con il recupero e la rifunzionalizzazione di immobili, ampliamento, riqualificazione, adeguamento agli standard normativi di settore; impianti, macchinari e attrezzature strettamente connessi alla erogazione dei servizi; imposta di registro; spese relative a perizie tecniche; spese per garanzie fornite da una banca, da una società di assicurazione o da altri istituti finanziari; costi sostenuti per la certificazione ITACA; spese tecniche e di progettazione.

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