“Speranza, fede e Amore. Verde, bianco e rosso. Sono i colori della nostra bandiera e ciò che simboleggiano. Una bandiera che, al pari di come avviene in altre nazioni, dovrebbe essere oggetto di culto e riverenza, perché, insieme al presidente della Repubblica ed all’Inno, è il simbolo di un Paese, l’Italia, il Bel Paese, a cui tutti dovremmo essere fieri di far parte. Una bandiera da difendere e rispettare, perché dovrebbe suscitare sentimenti di appartenenza e amore verso la propria nazione, nata attorno al suo stendardo dalla lotta di tanti giovani nostri connazionali che diedero la vita per un’Italia unita. La bandiera, al pari dell’inno nazionale, è il nostro documento di presentazione ed al solo vederla sventolare, ciò che dovrebbe avvenire sempre in modo decoroso, dovremmo emozionarci. E questo dovrebbe avvenire sia da parte dei semplici cittadini che, soprattutto, da parte di chi ricopre ruoli istituzionali”.
Comincia così la riflessione del sindaco di Gerocarne Vitaliano Papillo che l’ha pubblicata nei giorni scorsi nel suo blog.
“In Italia, invece, – continua Papillo – abbiamo relegato la bandiera al ruolo di simbolo solo in poche determinate circostanze, come quelle sportive, “banali” rispetto al valore identitario e simbolico che questo elemento costitutivo dello stato ha insito in se. Siamo fieri della nostra bandiera, e ci emozioniamo innanzi ad essa, quando giocano gli Azzurri, quando vince la Ferrari o quando si conquista una medaglia alle olimpiadi. Ma gli stessi brividi ed il medesimo orgoglio che proviamo nel vedere quei tre colori innalzarsi sul tetto del mondo li dovremmo sentire ogni giorno. “Ogni giorno dovremmo amare la nostra bandiera ed indignarci se non la vediamo esposta su qualche edificio pubblico o, ancora peggio, se la vediamo stropicciata, strappata, scolorita e vilipesa, come spesso capita di osservarla”.
“Come accadde all’epoca dell’unità d’Italia occorre riconsiderare il ruolo di simbolo identitario della nostra bandiera, come sommo emblema patriottico di un popolo unico ed orgoglioso del suo Paese e delle sue bellezze. Dopo questo lungo e buio periodo di crisi che stiamo attraversando – conclude il primo cittadino gerocarnese – dobbiamo trovare nella nostra bandiera, ciascuno nel suo, l’incitamento a ripartire per rimettere in moto l’Italia. Ciò che deve avvenire a cominciare dalle scuole, i luoghi deputati ad educare i giovani, in cui inculcare in maniera profonda l’importanza che rivestono la bandiera e gli altri simboli di appartenenza, dal cui rispetto dipendono quello per l’Italia e, in definitiva, quello per noi stessi”.
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