Il recente dato referendario che sancisce la nascita della terza città della Calabria (Corigliano/Rossano) è salutato con grande entusiasmo dai componenti del Gruppo d’Azione per la verità sul tribunale di Rossano.
“Tale risultato costituisce – si legge in una nota diffusa dal GAV stesso – costituisce una una speranza oggettiva affinché lo Stato possa accorgersi di un territorio devastato dall’assunzione di provvedimenti insulsi e privi di logica motivazionale contenenti peraltro atti illegittimi e illegali mai rimossi. In tale contesto, rientra pienamente la chiusura del Palazzo di Giustizia di Rossano sulle cui ragioni il silenzio è imperante. Oggi, con la nascita di una città di 80mila abitanti, gli organi dello Stato avranno l’obbligo morale e civile di tenere conto di una realtà demograficamente consistente, che non può rimanere sguarnita di un presidio di giustizia, soprattutto se si tiene conto che Corigliano/Rossano è oggi da considerare a pieno titolo la prima città della provincia di Cosenza e l’unica ad essere sprovvista di un Palazzo di Giustizia. Un paradosso inqualificabile che non trova giustificazione alcuna. È per queste ragioni che il GaV ritiene necessario che gli organi dello Stato diano immediato seguito alle istanze promosse in sede ministeriale, al Capo dello Stato, all’ufficio di presidenza del Consiglio dei Ministri, al Consiglio superiore della Magistratura, ai giudici della Corte Costituzionale”.
Il GaV, inoltre – si legge sempre nella nota in questione – “nell’esprimere un plauso per il dato referendario acquisito e nel ringraziare quanti si sono adoperati operativamente con impegno e spirito di abnegazione nella campagna di sensibilizzazione (comitati, movimenti, alcuni partiti e organizzazioni sindacali), invita gli organi preposti locali e regionali non solo a tenere alta la guardia circa le attività istituzionali che seguiranno fino all’istituzione formale della Città Unica, quanto a verificare le varie indiscrezioni di palazzo inerenti presunte modifiche alla riforma della geografia giudiziaria che prevedono la soppressione di nuovi altri tribunali, non provinciali in Calabria. Notizie che, se confermate, costituiscono una vera e propria sciagura per l’intero territorio provinciale. L’appello è rivolto dunque alla deputazione parlamentare calabrese affinché accerti se tali indiscrezioni abbiano riscontro nella realtà”.
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