Sono stati insigniti del titolo di “Ambasciatori della calabria 2017” – a Milano, questa mattina, alla sede della Stampa Estera di Milano, dal presidente della Regione Mario Oliverio – sei calabresi selezionati per essersi fatta strada fuori dalla loro regione di origine, ma mantenendo nel contempo un rapporto forte e continuo con la loro terra.
Procedendo rigorosamente in ordine alfabetico, troviamo il regista Gianni Amelio. Nato a san Pietro di Magisano in provincia di Catanzaro. Dopo aver frequentato il liceo classico P. Galluppi di Catanzaro e successivamente, all’Università di Messina, dove si laurea in filosofia, comincia ad interessarsi di cinema. Nel 1965 si trasferisce a Roma dove lavora fino al 1969 come operatore e aiuto regista in sei film, e nello stesso tempo lavora anche per la televisione, dirige dal 1967 servizi per diverse rubriche. Nel 1970 si mette dietro la macchina da presa e finalmente, nel 1982, entra nel circuito cinematografico propriamente detto: il film Colpire al cuore, presentato alla mostra cinematografica di Venezia, che affronta coraggiosamente lo scottante tema del terrorismo. Nel 1989 il film Porte aperte, tratto dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia e superbamente interpretato da Gian Maria Volonté, lo lancia come autore di dimensioni internazionali e gli procura una nomination all’Oscar nel 1991. Vince inoltre 4 premi Felix, 2 Nastri d’Argento, 4 David di Donatello e 3 Globi d’Oro assegnati dalla stampa estera in Italia. Nei quattro film che seguono Porte aperte, sviluppa tematiche legate alla realtà sociale con dolorosa partecipazione e sensibilità artistica. Con Il ladro di bambini, il suo maggior successo commerciale, vince nel 1992 il Premio speciale della giuria al Festival di Cannes e l’European Film Award come miglior film, oltre a 2 Nastri d’Argento, 5 David di Donatello e 5 Ciak d’Oro. Nel 2008 viene nominato direttore del Torino Film Festival che ha diretto fino alla trentesima edizione, nel 2012.
Per il mondo dello sport invece troviamo Rosalba Furciniti, che si è avvicinata al mondo del judo sin da piccola, a soli 8 anni, iscrivendosi alla palestra Olympians di Longobucco, nel cosentino, suo paese d’origine. Inizia quindi una serie di gare che la portano a stare sempre lontano da casa, fino a quando vince il suo primo campionato italiano cadetti e viene chiamata dalla nazionale Senior nel centro Olimpico di Ostia (provincia di Roma). Affronta poi una serie di gare nazionali e internazionali che le permettono di ottenere una serie di importanti vittorie e numerose medaglie. Rimane legata sempre al suo paese di origine fino al diploma, ottenuto con grandi sacrifici tra le assenze da scuola, gare e allenamenti. Nel 2005 entra a far parte del Centro Sportivo Carabinieri, che le permette di allenarsi con serenità e tranquillità. Seguita da uno staff tecnico molto competente, le fanno poi ottenere una delle medaglie più belle della storia del judo femminile, l’oro a squadre agli europei del 2010. Finalmente dopo una lunga strada di sacrificio e dedizione per lo sport nell’anno 2012 prende parte ai Giochi Olimpici di Londra, dove vince il bronzo. Rosalba vive e studia a Roma, ma è legatissima alla sua terra. ed è la prima donna calabrese ad essere salita sul podio dei Giochi olimpici.
Per il mondo della cultura invece, troviamo Eugenio Gaudio, Magnifico rettore dell’Università La Sapienza di Roma . Nato a Cosenza il 15 settembre 1956, è sposato e ha due figli. Laureato in Medicina e chirurgia alla Sapienza nel 1980 e specializzato in Medicina interna nel 1985, ricercatore di Anatomia umana presso l’Ateneo dal 1983 al 1986, poi professore all’Università dell’Aquila dal 1987, dove dal 1997 al 2000 è stato preside della Facoltà di Medicina e chirurgia). Dal 2000 è docente ordinario di Anatomia umana presso la Sapienza, dal 2001 ha coordinato il Dottorato di ricerca in Epatologia sperimentale e clinica (dal 2013 Epato-gastroenterologia sperimentale e clinica) e dal 2011 il Corso di laurea International Medical School. Dal 2008 al 2010 è stato direttore del Dipartimento di anatomia umana. Dal 2010 ha ricoperto la carica di preside della Facoltà di Farmacia e medicina e di presidente della Conferenza Permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia italiane. È autore di oltre 450 pubblicazioni scientifiche, la gran parte delle quali edite sulle più importanti riviste internazionali di settore, su temi di struttura e ultrastruttura del fegato, di epatologia sperimentale e clinica e di microcircolazione. In tale ambito di ricerca, le principali collaborazioni internazionali sono state con le unità di ricerca della Texas A&M University (USA) e della UNC School of Medicine, Chapel Hill, North Carolina (USA). Dal 2012 è presidente della SIAI (Società Italiana di Anatomia e Istologia), dal 2014 della FISBi (Federazione Italiana Società Biologiche). È autore di 12 libri di testo e atlanti di Anatomia umana per gli studenti dei Corsi di laurea in Medicina e chirurgia; è membro dell’Editorial Board delle riviste internazionali Hepatology, Digestive & Liver Disease, World Journal of Gastroenterology.
Dal mondo dell’impresa arriva invece Santo Versace. Nato a Reggio Calabria nel 1945. Nel 1968 si laurea in Economia e Commercio all’Università di Messina e trova il suo primo impiego alla filiale di Reggio Calabria della Banca di Credito Italiano. In seguito apre uno studio di commercialista a Reggio Calabria. Nel 1976 si trasferisce definitivamente a Milano dove inizia a lavorare a tempo pieno con il fratello. A distanza di un anno avviene l’apertura ufficiale della Gianni Versace SpA. Nel 1998 diventa azionista della Viola Basket di Reggio Calabria, società sportiva della sua città. Dal giugno 1998 all’ottobre 1999 è stato “Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana”. È Presidente di Operation Smile Italia Onlus, associazione di medici e volontari che si occupa di bambini con malformazioni del volto in 70 Paesi del mondo. Ha dato il nome alla legge Reguzzoni-Versace, avendo contribuito insieme al deputato leghista Marco Reguzzoni, alla stesura delle legge che disciplina l’etichettatura “Made in Italy” ed introduce l’obbligo della tracciabilità delle lavorazioni tessili.
Proviene dal mondo dell’imprese anche il top manager crotonese Michele Aracri, consigliere delegato del colosso De Rigo, oltre 400 milioni di euro di fatturato e che esporta in circa 80 Paesi nel mondo, soprattutto in Europa, Asia e nelle Americhe.
Infine una altra donna, Marcella Panucci. Avvocato, vibonese, 41 anni, una lunga carriera a viale dell’Astronomia, era capo della segreteria tecnica e consigliere economico del ministro della Giustizia. È la prima donna direttore generale in Confindustria. Dopo la laurea alla Luiss Guido Carli a Roma e la vicedirezione dell´Osservatorio di Proprietà Intellettuale, Concorrenza e Telecomunicazioni del CERADI, sempre alla Luiss, nel 1995 entra in Confindustria e nel 2001 assume la carica di dirigente nell´area finanza e diritto d´impresa. Nel 1998 è stata distaccata da Confindustria presso la commissione europea a Bruxelles nella direzione generale Concorrenza e, dal 2005 al 2008, è stata direttore del nucleo Affari legali e Diritto d´impresa. Dal 2009 è stata nominata direttore dell´area affari legislativi. Nel 2011 è stata a capo della segreteria tecnica e consigliere economico del ministro della Giustizia, Paola Severino.