L’infermiere che da anni manda avanti il Centro prelievi sta per andare in pensione, ma il management dell’Asp non si adopera per la sua sostituzione e dal prossimo gennaio il servizio rischia di rimanere bloccato. La preoccupazione degli utenti sanitari lievita di giorno in giorno e non sono da escludere iniziative mirate a richiamare l’attenzione su un problema che interessa non solo l’intero territorio nicoterese, ma anche quello dei comuni limitrofi. Ad oggi, il funzionamento del Centro è legato all’alto senso del dovere dell’infermiere Pantaleone Soldano che, pur essendo in ferie, si presenta regolarmente in servizio per dare una mano alla collega Rosaria Trovato, diversamente costretta ad operare in situazione di grossa difficoltà. Un encomiabile esempio di abnegazione, che, però, da gennaio prossimo, giocoforza, non potrà più esserci. Eppure,la disponibilità di personale infermieristico pronto a trasferirsi a Nicotera pare proprio che, nell’ambito dell’Asp, non manchi. Non trova giustificazione, pertanto, l’attendismo dei vertici aziendali che neppure di fronte al crescente malumore della gente appaiono interessati alla soluzione del problema.
Un atteggiamento che non piace e che ieri ha spinto il consigliere regionale Michele Mirabello, presidente della commissione Sanità, a mettere nero su bianco per sollecitare i responsabili dell’Asp a riportare la necessaria serenità tra i cittadini di Nicotera e dintorni. <Vi scrivo – esordisce Mirabello – per segnalarvi formalmente, dopo averlo fatto più volte telefonicamente, la situazione di grave disagio che insiste nel presidio territoriale dislocato nella struttura ospedaliera di Nicotera a causa della possibile spoliazione del servizio del punto prelievi a seguito dell’imminente pensionamento dell’unità infermieristica addetta allo stesso>. Stando così le cose <vi invito – prosegue il presidente della commissione regionale Sanità – a voler procedere con urgenza mediante predisposizione degli ordini di servizio necessari alla copertura oraria e alla conseguente tutela del diritto alle prestazioni>. Da quanto Mirabello scrive traspare un chiaro disappunto per la lentezza con cui l’Asp sta affrontando la questione. In ogni caso, appare altrettanto chiaro che non saranno consentiti inaccettabili e dannosi colpi di coda. La tendenza a sottovalutare le esigenze del presidio ospedaliero nicoterese non è, comunque, una novità. Della delicata problematica si era interessata anche la commissione straordinaria che gestisce l’ente comunale.
La scorsa estate c’era stato prima un incontro con il consigliere regionale Michele Mirabello e, poi, su iniziativa di quest’ultimo, un confronto sereno e costruttivo col direttore generale Angela Caligiuri. Le criticità esistenti sul territorio nicoterese sembravano aver attirato il suo interesse tanto che veniva assicurata l’apertura di un “focus” su Nicotera per valutare esigenze e possibili risposte. A distanza di quattro mesi tutto continua a tacere. In compenso, i disservizi aumentano. Tra le altre cose, da almeno una ventina di giorni, continua a rimanere al buio l’area antistante l’ambulatorio distrettuale che registra una presenza h24 di personale medico con andirivieni di pazienti costretti a brancolare in condizioni di scarsa sicurezza. E come se non bastasse, viene dato per certo anche lo spostamento del radiologo che espleta il servizio di ecografia nei laboratori dello “Jazzolino”. Tutto lascia intuire che la struttura rimarrà scoperta per chissà quanto tempo. E, per certo, l’elenco delle inadempienze non si ferma qui.
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