ARRIVANO I NOSTRI…MIGRANTI. Tra interdittive antimafia, ricorsi al TAR e rinunce, la prefettura aggiudica 180 posti in meno.

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Ai Migranti non è bastato il calvario della traversata in mare, ma si son dovuti sorbire anche quasi un anno di un calvario d’attesa, prima di poter avere un centro accogliente dove sbarcare il lunario e sperare in una propria aspettativa di vita. Sono 4 i centri di accoglienza nel vibonese che beneficeranno rispettivamente di 168 posti aggiudicati dall’Associazione Culturale Acuarinto, 190 dalla Società Cooperativa Stella del Sud, 88 dall’Associazione Penelope e 24 dalla Cooperativa Sociale Calosorisma.

Un iter di aggiudicazione prudentemente rallentato da parte della Prefettura di Vibo Valentia, per via delle ormai note speculazioni sui migranti, della mafia e dei soliti noti loschi interessi che girano nel business dei migranti, dove le cronache giudiziarie e giornalistiche, ma anche del Ministro Minniti e dell’intera Commissione Europea, finalmente coscienti del grido di dolore scandaloso e speculativo che si è levato sul traffico illecito dei migranti, hanno preso posizione per contrastarlo in Libia e nell’entroterra africano.

Avevamo segnalato da tempo, su questo giornale, le criticità che apparivano evidenti, riportando anche l’appello del Comitato Civico di Nicotera sottoscritto da circa 250 cittadini, nato sulla scia delle notizie confuse e contraddittorie che circolavano da mesi, senza un comunicato stampa prefettizio e senza un coinvolgimento della pubblica amministrazione e dei cittadini, rimanendo questi ultimi, più confusi che persuasi, atteso anche il fatto che una intervista giornalistica a maggio u.s. rilasciata dal Commissario Auricchio, smentiva l’aggiudicazione di alcun Centro di Accoglienza a Nicotera. Sulla buona fede del Commissario non ci sono stati dubbi, perchè è parso evidente il risultato di una cattiva gestione dell’intera vicenda da parte di quegli organi preposti che non hanno avuto la sensibilità e il dovere istituzionale di smentire e ne di chiarire.

Il Comitato era ed è sempre stato favorevole all’accoglienza, ma richiedeva per questo uno Sprar, un centro più adeguato alla realtà nicoterese cosi come centinaia di comuni calabresi hanno fatto, compreso Tropea sciolta per mafia come Nicotera, i cui commissari prefettizi hanno emanato la recentissima delibera del 17.10.2017 aderendo al richiamo del Ministro degli Interni Marco Minniti e del Governatore della Calabria Mario Oliverio di entrare nella rete Sprar. Ma per adesso bisogna prendere atto che il decreto prefettizio su Nicotera è stato emanato il 24 novembre u.s. dopo quasi un anno dal bando del 21.12.2016. Un bando sofferto, le cui criticità sono state evidenziate anche dal Comitato Civico sorto a Nicotera, che aveva per tempo individuato una serie di criticità e perplessità, non del tutto ancora fugate. Uno Sprar a Nicotera di 18 posti è sempre auspicabile nonostante l’avvio del Centro di Accoglienza con 168 posti. La legge conferma che laddove si istituisce uno Sprar, cessa di esistere la possibilità per un Centro di Accoglienza.

Una Associazione con sede a Vibo Valentia che, nel mentre dell’iter autorizzativo, si era trasformata in Società Cooperativa, è stata esclusa per una interdittiva su fatti di mafia ed aveva avuto l’ardire di chiedere l’assegnazione di ben 450 posti. Alla luce dei fatti mafiosi, probabilmente, sarebbe finita per lucrare sulle disgrazie dei migranti. Altre due partecipanti hanno preferito rifiutare, nonostante abbiano vinto la gara. Strano ma vero. Chissà se il clamore mediatico o il pesante ritardo nell’iter procedurale di assegnazione, per l’effettuazione dei prudenti controlli prefettizi, hanno scoraggiato o sfiancato le due assegnatarie: una ditta di Ravenna e una Associazione di Vibo Valentia. Grave sarebbe quest’ultimo caso se, escludendosi, avrebbero avuto un danno per le irregolarità riscontrate nelle altre partecipanti e, giurisprudenza vuole, che in tali casi si tutelino con nuova procedura o annullamento del bando, salvo la possibilità delle interessate a ricorrere al TAR come già aveva fatto la soccombente Cooperativa Calosorisma, con sede a Roma, poi ripescata per via dello scorrimento della graduatoria. L’aver perso 180 posti sui 650 messi a disposizione del bando per colpa delle irregolarità riscontrate, è un’altra anomalia che dal punto di vista del diritto amministrativo, lede l’interesse di terzi, creando un vulnus sul bando e sulla sua logicità giuridica, da approfondire nelle opportune sedi. Una vicenda così opaca che se non fosse stata gestita dalla Prefettura, ma da un ente locale, questi sarebbe stato di sicuro attenzionato con una commissione di accesso e poi, probabilmente, lo scioglimento. Questa è l’Italia a doppio binario, dove anche comuni sciolti più volte per mafia, un tempo off-limits per i centri di accoglienza di migranti, oggi spalancano le porte ai terzomondisti che, fatta salva la storia dei più fortunati, il resto li vediamo sfruttati nelle campagne agricole o ancor peggio assistiamo quotidianamente a donne vittime, costrette a prostituirsi nelle nostre strade provinciali e comunali ingrassando mafia e malaffare sotto lo sguardo indifferente di molti cittadini ed istituzioni, la cui ipocrisia e politica dello struzzo, rasenta la collusione.

A Nicotera verranno destinati 168 migranti che alloggeranno nell’Hotel Miragolfo, assegnando i posti alla “Associazione Culturale Aquarinto” di Agrigento che ha offerto un prezzo al ribasso di euro 34,30 pro capite, cioè al giorno, per singolo migrante, dovendo garantire una serie di servizi oltre il vitto e l’alloggio. Per l’arrivo bisognerà attendere ancora, perché il decreto prefettizio prevede una procedura di assegnazione tramite la “sottoscrizione dei relativi contratti di affidamento del servizio nei tempi strettamente necessari alla conclusione dell’iter procedurale connesso agli aspetti tecnico-logistici di ogni singola struttura da utilizzare per il servizio di accoglienza”. Un decreto che appare ancora carente dal punto di vista della legislazione amministrativa, specie laddove non viene indicata la deroga di una proroga del termine di validità del bando che, a rigor di legge scade il 31.12.2017, ed il cui eventuale accordo quadro non sembra abbia riaperto il confronto competitivo. Forse, il tutto, necessitava di un ulteriore passaggio o di un nuovo bando?

Si conclude così una annosa vicenda che a breve vedrà l’arrivo dei 168 migranti che, di sicuro, verranno accolti con civiltà dai nicoteresi, gente senza pregiudizi si, ma che ha avuto la capacità di annusare l’opaco che c’è stato nell’intera vicenda e forse, qualcosa di dubbioso ancora rimane. Gente che saprà stare attenta nel tutelare la dignità dei migranti, ma anche la sicurezza propria e della città. In questo senso si spera in un coinvolgimento del variegato mondo delle associazioni locali, sperando altresì, che non si commetta l’imprudenza di uno spiegamento di forze dell’ordine spropositato, a dimostrazione di una prova di forza nel tentativo di voler presidiare il perimetro e i cancelli dell’Hotel, cosa che in verità apparirebbe inutile e mortificante per la cittadinanza che è, e saprà essere accogliente e integrante sempre, anche con i 168 migranti in arrivo, seppur non stabili, ma che cambieranno di continuo a seconda delle necessità di smistamento. E altrettanto grave sarebbe lo spiegamento di forze spropositato se inviato per il controllo dei migranti stessi, perché significherebbe che non è la città “razzista e prevenuta”, ma ben altri…

Lo spiegamento di forze dell’ordine consistente, invece, dovrà esserci nella città, come da anni si richiede in rinforzo a quelle esistenti, non per i migranti che verranno e ne per quelli che ci sono e che già vivono integrati da anni, bensì per la criminalità organizzata e la delinquenza comune che imperversa indisturbata ed impunita, arrecando danni, furti, ostentazione di forza e continue pressioni psicologiche e fisiche, con attentati e danneggiamenti denunciati da vittime oneste e ligie al dovere sporgendo denuncia, senza macchia di omertà, purtroppo però, sbeffeggiati ed ancorché vittime, nel veder cadere, spesso, nel dimenticatoio investigativo e giudiziario, le proprie denunce. Colpa di quegli investigatori e magistrati troppo tiepidi, seppur una minoranza rispetto al resto.

Ma i nicoteresi sono gente buona e paziente e credono nello Stato, nei suoi apparati e nella inesorabilità della legge, attendendo i risultati auspicati…magari fra cent’anni.

 

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