Per l’elezione del nuovo Consiglio i cittadini non torneranno alle urne a maggio e, probabilmente, neppure in autunno. La terna commissariale (Adolfo Valente, Michela Fabio, Nicola Auricchio) ha, infatti, inoltrato al competente ministero dell’Interno la richiesta di proroga del proprio mandato per altri sei mesi. In sostanza, gestirà l’Ente sino al prossimo novembre con la conseguenza che, se la sessione autunnale per le elezioni amministrative riservata ai comuni sciolti per mafia dovesse essere fissata in ottobre, si potrebbe tornare al voto nella primavera del 2019. Non trovano fondamento, quindi, le tante voci che da tempo volevano i commissari con le valigie in mano al primo appuntamento elettorale utile. Così la città rischia di rimanere senza amministrazione per trenta mesi. Un periodo davvero lungo che, alla resa dei conti, carica di responsabilità la stessa “triade”. Lecito attendersi, infatti, che al momento di concludere la loro esperienza gestionale, i commissari consegnino all’amministrazione subentrante un Comune riorganizzato di tutto punto e con i problemi che erano alla base dello scioglimento del tutto risolti. Un compito non semplice.
Peraltro, se la la richiesta di proroga è stata inoltrata vuol dire che le carenze riscontrate dalla commissione d’accesso sono ancora in piedi e che, comunque, ci sono le condizioni per affrontare e vincere la sfida. D’altra parte, la città non sembra neppure pronta a votare e un prolungamento del commissariamento potrebbe aiutare a riflettere sui non pochi “guai” che attanagliano la collettività. Va da sé che, a proroga ottenuta, i “piloti” di palazzo Convento non si potranno limitare a gestire il quotidiano, ma dovranno preoccuparsi di accendere il fuoco sotto il pentolone dei mali nicoteresi per mandarli in ebollizione e liberarli da ogni incrostazione. Un’analisi del primo anno di gestione commissariale, tra l’altro, non è facile. Tutto si muove tra luci e ombre. La macchina organizzativa dell’Ente, in realtà, perde ancora colpi anche perché, col progressivo impoverimento della pianta organica del personale dettato dai numerosi pensionamenti, le attività degli uffici cominciano ad andare in sofferenza. La mancanza di liquidità nelle casse comunali è stata affrontata con la dichiarazione del dissesto, una scelta probabilmente frettolosa e che desta ancora perplessità.
In ballo, ora, ci sono Piano spiaggia e Piano strutturale. Due patate bollenti non facili da pelare. A merito della commissione va ascritto l’impegno dimostrato nella lotta al mare sporco e all’acqua marrone sgorgante dai rubinetti di casa. La richiesta di proroga del mandato avanzata dalla triade commissariale non è destinata a trovare ostacoli. Di certo, il Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno, ai sensi dell’art. 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, concederà altri sei mesi per consentire l’azione di recupero e risanamento complessivo dell’Ente. La commissione s’era insediata a palazzo Convento il 9 gennaio 2017 subentrando al commissario prefettizio Lucia Iannuzzi alla quale il Prefetto aveva affidato la guida del Comune dopo le dimissioni del sindaco Franco Pagano.