Nicotera: esperti, religiosi e studenti a confronto sui “percorsi esperienziali” tra Giudecche e giardini botanici.

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E’ stata veramente una bellissima, partecipata e coinvolgente giornata, quella vissuta ieri a Nicotera, nell’incantevole cornice della sala convegni del Museo diocesano di arte sacra – come avevamo annunciato nei giorni scorsi – un interessante convegno dal titolo “Calabria 2.0 – Percorsi esperienziali per conoscere, tutelare e salvaguardare il patrimonio culturale. tra giudecche e giardini botanici”.

Evento che – lo ricordiamo – è stato organizzato dall’Accademia internazionale della Dieta mediterranea di Nicotera, dal Centro Studi Nicoterese e dal Sistema Bibliotecario Vibonese, diretto dal prof. Gilberto Floriani e che ha visto la partecipazione di un qualificato numero di esperti e accademici. A fare gli onori di casa e a moderare i lavori è stato lo stesso dott. Antonio Leonardo Montuoro (Presidente dell’Accademia stessa e direttore del quotidiano Mediterraneinews) che dopo aver porto all’uditorio, i saluti del Dott. Valente, Presidente della commissione straordinaria al Comune di Nicotera e aver ringraziato la dirigente scolastica del Liceo classico Bruno Vinci di Nicotera, prof.ssa Marisa Piro, ha illustrato i due grandi temi oggetto dell’assise e cioè la valorizzazione dell’antico quartiere ebraico – la Giudecca – e la “riscoperta” operata dallo stesso Centro Studi Nicoterese e dal giornale Mediterraneinews.it, del giardino botanico realizzato, proprio qui a Nicotera marina, dal grande architetto paesaggista Pietro Porcinai.

Prima di passare la parola ai relatori, è toccato agli studenti del Liceo classico B. Vinci, accompagnati da alcuni docenti, tra cui la prof.ssa Rosella Gaglianò, illustrare ai presenti un lavoro da loro curato proprio sulla presenza ebraica a Nicotera e realizzato pochi mesi or sono in occasione dell’annuale Giornata della Memoria. I ragazzi hanno così proiettato e illustrato un video proprio sulla Giudecca di Nicotera. Gli stessi sono poi stati invitati dal prof. Moreno Daini all’università di Bologna, in autunno, per assistere ad una sua lezione dove vorrà presentare e far studiare ai suoi studenti universitari il meritevole lavoro sulla Giudecca  preparato dagli studenti del Liceo Classico nicoterese.

Il convegno è poi entrato nel vivo con la relazione dell’arch. prof. Moreno Daini, docente presso l’Università di Bologna (nella foto a dx)  il quale, con l’ausilio di numerose slide, ha ripercorso un pò tutta la storia dei giardini, a iniziare da quelli dell’età mesopotamica per finire a quelli contemporanei. Lo stesso Daini, si è poi soffermato con dovizia di particolari sulla figura di Pietro Porcinai da lui stesso definito “uno dei più grandi paesaggisti italiani del ’90” e ricordando che lo stesso è stato autore di “oltre 1100 progetti realizzati in Italia ed in vari paesi del mondo”, confrontandosi con i più importanti architetti europei del giardino (Fritz Enchke, Karl Förster, Gustav Lüttge, Russel Page, Geoffrey Jellicoe, René Pechère, Gerda Gollwitzer). Daini infine, si è soffermato sul giardino realizzato dallo stesso Porcinai a Nicotera marina, presso il villaggio turistico della Valtur, dove il paesaggista toscano “ricostituì l’ambiente elevando una doppia duna di sabbia sul fronte del mare per proteggere dai venti marini e dalla salsedine il villaggio, creando così un ambiente piacevole con un microclima idoneo, mentre all’interno, altre dune contribuivano a movimentare la sistemazione paesaggistica dell’insediamento e a separare le varie zone (aree comuni delle piscine, aree di ritrovo, campi sportivi, residenze), i rilievi vennero rinverditi con piante tipiche della macchia mediterranea ed ogni cortile venne caratterizzato da un’unica essenza per facilitare l’orientamento ai frequentatori del villaggio”. Giardino in cui Porcinai, distribuì ben 15000 piante dai colori vivacissimi. Daini ha poi illustrato ai presenti, tipologie e urbanistica delle giudecche in vari regioni d’Italia e d’Europa.

La parola è poi passata a Giovanni Durante del Corpo Accademico del Centro Studi Nicoterese che ha relazionato sul tema “La presenza ebraica in Calabria, nel vibonese e a Nicotera.  Durante ha innanzitutto sottolineato “l’importanza della nascita del Regno normanno nel sud Italia che oltre a segnare l’avvio del primo stato centralizzato d’Europa, seppe fondere diverse culture tra i quali, oltre a quella cristiana, quella musulmana e quella ebraica”. In questo contesto – ha sottolineato il cultore di storia patria cittadina – si inquadra la presenza ebraica in Calabria che è antichissima ma che tocca di certo il suo acme durante il periodo normanno svevo quando essa divenne non solo cospicua ma produsse benefiche ricadute sull’economia di questa e delle altre regioni meridionali, analizzandola nei vari aspetti e nei vari lasciti, fino agli influssi derivati nella lingua, nelle tradizioni e persino nell’alimentazione. Per quanto riguarda Nicotera, sempre lo stesso Durante, ha sottolineato la preziosità della Giudecca di età federiciana, illustrando ai presenti la tipologia urbanistica e le vicende storiche degli ebrei a Nicotera e nel vibonese. “Motivi – ha detto – per cui, nel progettato disegno della creazione di un percorso sull’ebraismo in Calabria come quello evocato dal presidente della regione Oliverio, Nicotera dovrà per forza non solo farvi parte ma avere un ruolo rilevante”. Non è mancato infine un richiamo alla necessità di un rinnovato impegno da parte di tutti all’insegna dell’amor loci di quello che ha chiamato “un rinnovato vangelo sociale”.

A seguire il Prof. Daniele Castrizio (nella foto a dx), numismatico e docente presso l’università di Messina che ha trascinato l’uditorio con una relazione che incentrata sulla Giudecca di Reggio Calabria è stata però, nel contempo, anche una disamina attenta delle positività recate dalla presenza degli ebrei della nostra regione. Castrizio infatti, ha ricordato il ruolo dei giudei nello sviluppo dell’industria della seta di cui detennero il monopolio e l’impulso dato dalle stesse comunità ebraiche ai commerci e all’agricoltura locale definendo “un autentica iattura”  la decisione di espellerli dalla Calabria come deciso coll’ormai triste e famoso decreto del 1511″. Un colpo irreparabile di cui la Calabria ha dovuto sopportare per secoli le conseguenze. Castrizio infine, non ha mancato di aggiungere che al danno dell’espulsione si è aggiunto quello della “rimozione” della memoria della presenza ebraica, lodando pertanto l’iniziativa ideata dal CeSNi.

Ad illustrare, non solo con dovizia di particolari ma anche di oggetti, la tradizione ebraica in Calabria, è stata poi la dottoressa Barbara Aiello, Rabbina della sinagoga di Serrastretta (nella foto a dx). La dott.ssa Aiello infatti, dopo aver ripercorso la sua esperienza di vita  e religiosa che l’ha portata a vivere in Calabria, ha intrattenuto i presenti con tutta una serie di aneddoti su quella che ella stessa ha definito “la sua lunghissima carriera di rabbina-detective” che l’ha portata a indagare sulle radici della presenza degli ebrei nella nostra regione, sia attraverso lo studio dei nuclei familiari dove spesso ha trovato antenati ebrei che quello dei riti e delle tradizioni calabresi, molti dei quali affondano le loro radici proprio nella grande tradizione dell’ebraismo internazionale. Esaltante e per certi versi emozionante poi, la sua descrizione di alcuni oggetti come alcuni preziosi manufatti artigianali in seta e lo shofar (un piccolo corno di montone utilizzato come strumento musicale, durante alcune funzioni religiose ebraiche ed in particolar modo durante Rosh haShana e Yom Kippur) di cui lei stessa ha fatto sentire il suono ai presenti.

La parola è poi passata alla dott.ssa Annita Vitale (nella foto a dx) del Coordinamento POR Calabria 2014-2020 Formez P.A. che ha relazionato sul tema “Salvaguardia e valorizzazione. I fondi Europei.”  La Vitale, ha innanzitutto ricordato la scellerata decisione delle autorità comunitarie di decurtare i fondi destinati alla cultura rispetto alla precedente programmazione 2007-2013, rimarcando come l’Italia non abbia avuto il coraggio politico di opporsi a queste decisioni. “Fortunatamente – ha poi continuato – la Regione Calabria ha saputo reagire ed interloquendo con le autorità di Bruxelles ha potuto rimediare in qualche modo a questo stato di cose riuscendo poi ad utilizzare parecchi fondi per il recupero di numerosi e importanti siti culturali calabresi”. La dott.ssa Vitali ha così ricordato all’uditorio che compiuto questo primo passo che è servito a mettere in sicurezza importanti segmenti del patrimonio storico artistico e archeologico “ora ci si dovrà concentrare sulla valorizzazione dei siti” e per tale motivo – ha detto – “incontri come quelli di oggi possono costituire un modello di lavoro ottimale ai fini della realizzazione di una adeguata progettualità”.

E’ toccato poi alla dott.ssa Patrizia Nardi, esperta in valorizzazione del patrimonio culturale e candidature Unesco, (nella foto a sx) approfondire ulteriormente i vari aspetti toccati nel corso dell’assise, arricchendoli di varie intuizioni e proposte. La dott.ssa Nardi innanzitutto – rivolgendosi proprio agli studenti presenti – si è soffermata sull’importanza del coinvolgimento attivo delle scuole auspicando un maggior raccordo tra l’operato del Mibact e delle varie Sovrintendenze, con quello del Miur e degli Uffici scolastici regionali: “Poichè i ragazzi rappresentano il futuro – ha affermato – solo il loro coinvolgimento attivo – consentirà una migliore preservazione del nostro grande patrimonio culturale. La dott.ssa Nardi ha poi invitato la politica ha mettere in atto “tutte le strategie utili affinchè si arrivi alla piena valorizzazione e fruizione del patrimonio calabrese e italiano” che può costituire “una delle variabili di rottura dell’asfittica economia delle regioni del Mezzogiorno d’Italia”. La Nardi ha infine sottolineato che incontri come quello di oggi – dove la parte tecnica incontra le scuole, l’associazionismo e la politica possono e devono essere presi a modello e ha suggerito l’istituzione di un tavolo tecnico ad hoc, non mancando infine di evidenziare come ella stessa, è già al lavoro sia sul dossier riguardante la valorizzazione della vicenda della paternità scientifica nicoterese della Dieta Mediterranea che anche su quella relativa al costituendo percorso sull’ebraismo in Calabria”.

A trarre le conclusioni, il consigliere regionale on. Michele Mirabello che dopo aver portato i saluti delle massime autorità regionali e aver plaudito all’iniziativa sottolineandone l’elevato spessore culturale, ha affermato che nella nuova fase politica e istituzionale che si va aprendo, proprio in queste settimane, alla Regione Calabria, la stessa è pronta ad accogliere ogni suggerimento utile per realizzare concretamente le varie idee progettuali scaturite dal convegno nicoterese.

La parola è poi brevemente tornata al Dott. Montuoro che ha colto nuovamente l’occasione per ringraziare il pubblico intervenuto, gli studenti del Liceo Bruno Vinci e i docenti presenti, i relatori e tutti gli amici del Corpo Accademico del Centro Studi Nicoterese (avv. Domenico Silipo, arch. Marco Vecchio, dott.ssa Anna Murmura, prof. Gilberto Floriani, prof.ssa Mariella Calogero – una delle docenti che ha curato il lavoro degli alunni sulla presenza ebraica a Nicotera durante la Giornata della Memoria- avv. Antonella Pompilio, dott.ssa Carmen Putruele, prof.ssa Marisa Brosio).

 

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