Presentato in questi giorni a Padova, il modello tridimensionale dell’Uomo dei dolori. Il risultato, dopo due anni di lavoro del gruppo multidisciplinare dell’Università e dell’ospedale della città guidato dal professor Giulio Fanti. “La Sindone rimane una sfida per la scienza”, spiega Paolo Di Lazzaro, vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. “Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria”. Con semplice delicatezza, Matteo descrive la sepoltura del Cristo che apre al grande mistero della Resurrezione e di quel “candido lenzuolo”, davanti al quale la scienza si misura fino a sfidare se stessa.
Le domande irrisolte
Studi, analisi, polemiche, ricerche, non hanno ancora dato spiegazione di come quel corpo martoriato si sia potuto sfilare dal Sacro lino senza lasciare sbavature di sangue; del perchè vi siano rimasti impressi i segni delle ferite dovute alla crocefissione e al martirio, ma non quelli che la medicina si aspetterebbe a distanza di alcune ore dalla morte. Soprattutto, come si è impressa l’immagine dell’intero corpo, del volto sul lenzuolo se ancora oggi non esistono tecniche in grado di riprodurla?
Ascolta l’intervista al prof. Giulio Fanti
“Il testimone silenzioso”
A questo punto, per chi crede è la fede a prendere la parola mentre alla scienza rimane la sfida che – usando il titolo di un documentario del regista David Rolfe – il “testimone silenzioso” lancia da più di 2000 anni.
fonte vatican news, Emanuela Campanile – Città del Vaticano