L’appuntamento è stato fissato per domani, alle 12, dove nella sede della cittadella regionale il commissario del Governo per la bonifica dei siti abusivi e pericolosi, il generale di Brigata dell’Arma dei carabinieri Giuseppe Vadalà, ha convocato i responsabili degli uffici tecnici dei Comuni di Joppolo e Nicotera, nonché, una rappresentanza della terna commissariale che attualmente regge le sorti di palazzo Convento.
Insieme ai rappresentanti istituzionali sarà presente una delegazione del movimento “14 luglio” che, dopo la riunione di ieri sera nella frazione Preitoni, intende dire la sua, a nome di una cittadinanza a dir poco allarmata, sulla questione relativa alla mancata bonifica dell’enorme discarica di località “Colantoni”. Un gigantesco immondezzaio che dal 1984, a causa delle nocive e deleterie esalazioni, ha “ucciso” tante persone, alta, infatti è la percentuale di morti per tumore in tutta la zona.
Adesso è il momento per la gente del movimento di sciogliere i nodi di una vicenda grottesca che sa tanto dell’ennesima beffa per i nicoteresi considerando che il finanziamento di 1.153.740,22 euro derivanti dal Fondo per la coesione e lo sviluppo che la Regione Calabria avrebbe destinato al risanamento ambientale della località sita nel territorio comunale della cittadina, invece, sarebbe stato assegnato dal Ministero dell’ambiente e, in seguito, dallo stesso ente regionale, al Comune di Joppolo per la bonifica di località “Calafatoni”.
Una confusione di nomi di località o la solita presa in giro a danno di chi da anni viene messo in secondo piano come la gente di Nicotera?
“Dobbiamo sapere – afferma Carmelo Lebrino – se il finanziamento è stato stanziato al Comune di Joppolo o all’ente nicoterese. Per questo, è giusto recarci in Regione per chiarire la faccenda e capire se è stata fatta confusione tra “Calafatoni” e “Colantoni” o, invece, si è verificato qualche movimento strano”.
Eppure, le coordinate geografiche parlano chiaro. “Su questo siamo sicuri – dichiara Antonio D’Agostino – i numeri corrispondono a località “Colantoni”. Abbiamo la cartografia e, inoltre, la misura catastale della proprietà che appartiene alla signora Toraldo Isabella. Andremo a Catanzaro per sapere come stanno le cose. Se c’è un finanziamento, chi lo gestirà e a chi è destinato. Il resto viene dopo e il “dopo” consiste nel seguire, tutti insieme e nel migliore dei modi, l’intera vicenda, passo dopo passo, perché possiamo ottenere dei risultati solo stando uniti”.
Sarà necessario capire, quindi, l’estensione della discarica e utilizzando, se possibile, il carotaggio conoscere esattamente quali sono i contaminanti. “Bisogna anche dire – conclude D’Agostino – che la zona di Calafatoni è molto più piccola rispetto all’area nicoterese, quindi, quel finanziamento ci tocca”.
A “Colantoni”, dalla fine degli anni ’80 è successo di tutto. “I camion passavano continuamente – ricorda Caterina Di Giacco –. Scaricavano rifiuti di tutti i tipi. La notte, poi, dovevamo chiudere le finestre perché bruciavano quell’immondizia e l’aria diventava irrespirabile”. Sono ricordi amari per la gente di Preitoni, la maggior parte di loro, infatti, da quel maledetto 1984 ha iniziato a perdere, a causa del cancro, un familiare o un amico. “Ogni famiglia – dichiara Francesco Marcianò – ha perso due o tre cari per diverse patologie tumorali anche se noi le lotte per questa discarica-incubo le abbiamo sempre fatte”. In quegli anni la gente ha protestato fino alla chiusura dei cancelli di un’area, però, mai bonificata. “Ormai ho una certa età – evidenzia la signora Di Giacco –, ma i miei figli, i miei nipoti non devono morire a causa del cancro. Questa è l’occasione per voltare pagina”. Un’area, però, che è ancora aperta al pascolo o per chi, non conoscendo la tragica storia, continua a raccoglierci funghi.