Grande successo di partecipanti per le due manifestazioni “Chi tace è complice” che l’associazione “Adolescenze Estreme”, di Giugliano in Campania in collaborazione con la cooperativa sociale “Vibo Salus”, l’associazione di volontariato “Istituto per la Famiglia” di Ionadi, la cooperativa “Terra Promessa” di Reggio Calabria e la Chiesa cristiana “Gesù Cristo è il Signore” di Ionadi, hanno organizzato presso l’Ipsseoa “E. Gagliardi” e il Polo Tecnologico IIS – ITG – ITI di Vibo Valentia.
L’evento ha registrato la presenza di circa 250 ragazzi delle seconde classi grazie alla disponibilità dimostrata dai dirigenti scolastici Annunziata Fogliano e Carlo Pugliese e all’interesse e sensibilità dei referenti al bullismo, Pisani, Scafuro e Arcella.
“Il seminario – affermano i promotori – nasce dalla volontà di opporsi al drammatico susseguirsi di fatti di cronaca, non più episodici, che evidenziano l’esecuzione, molto spesso inconsapevole, di gravissimi crimini informatici e non commessi da studenti e, più in generale, da giovani, con effetti e conseguenze che ne derivano sia a breve che a lungo termine non limitati ad un’intollerabile violazione del diritto all’integrità fisica o psichica, ma che possono arrivare a compromettere anche l’equilibrato sviluppo psico‐fisico, morale e sociale di bambini ed adolescenti fino a giungere a minacce, istigazione al suicidio e suicidi, come è successo, purtroppo, nello scorso mese di febbraio, per Michele, un ragazzo le cui immagini presentate in un video hanno toccato profondamente la sensibilità degli alunni, molti dei quali hanno manifestato evidenti segni di commozione e dolore per quanto è successo, ma soprattutto per quanto si poteva fare e non si è fatto per salvarlo”.
La tematica della lotta al bullismo è stata trattata in modo originale e creativo, secondo lo spirito che caratterizza Vincenzo Abbate, giovane avvocato ed educatore che lavora a stretto contatto con i giovani della sua città oltre a girare, in lungo e in largo l’Italia, con lo scopo di trasmettere ed inculcare nei cuori e nelle menti delle giovani generazioni valori ormai sconosciuti o non adeguatamente praticati. Dopo avere presentato il problema nelle sue variegate forme e modalità di manifestazione, in modo semplice e significativo, anche attraverso momenti ludici e coinvolgenti, Abbate ha sottolineato, in modo accorato, come la scuola sia il luogo nel quale si verificano la quasi totalità degli casi e, in quanto tale, deve essere proprio la scuola, che si identifica nell’assunzione di impegno e responsabilità degli alunni che vedono o odono episodi e sono chiamati ad incoraggiare quanti si trovano invischiati. Vigoroso anche l’invito rivolto a non chiudersi in sé stessi, a non perdere la fiducia ad “aprirsi” agli altri.
Visto il forte interesse e il notevole riscontro avuto, le numerose richieste di riproposizione per altre classi e la sensibilità dimostrata dagli alunni nel partecipare all’evento, sorge negli organizzatori l’auspicio che il seminario possa essere stato il primo passo per rendere realizzabile un progetto provinciale di più ampia portata che preveda la realizzazione di uno sportello di ascolto e di sostegno attivo presso le sedi degli enti del terzo settore siti nel comune di Ionadi, grazie alla presenza di professionisti e volontari qualificati.